• 04/26/2017

PEAR “Devasta territorio”

Approvato a maggioranza, dai soli presenti in aula: la minoranza di centrodestra ha abbandonato i lavori, e con il voto contrario del consiglieri Vincenzo Niro, Michele Petraroia, Antonio Federico e Patrizia Manzo

di Alessandro Corroppoli (da prim numero.it)

14 luglio 2017

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Il nuovo Piano energetico regionale (Pear), approvato ieri dal Consiglio regionale, ha subito innescato un vespaio di polemiche. Se da un lato c’è stata la legittima esultanza della maggioranza per un obiettivo raggiunto, dall’altro le opposizioni hanno messo in campo tutte le criticità che farebbero della nuova legge un volano per la proliferazione indiscriminata di nuovi impianti energetici a discapito della tutela ambientale e paesaggistica. All’esultanza di Vittorino Facciolla, titolare del ministero regionale energetico, agricolo e ambientale, secondo cui «dotiamo la nostra Regione di uno strumento di programmazione che consentirà una tutela ambientale e paesaggistica consapevole e coerente con il contesto territoriale. Andiamo avanti», gli risponde l’ex presidente Michele Iorio. «Il Molise ha finalmente un piano energetico? Ma, forse, era meglio non averlo».

Approvato a maggioranza, dai soli presenti in aula: la minoranza di centrodestra ha abbandonato i lavori, e con il voto contrario del consiglieri Vincenzo Niro, Michele Petraroia, Antonio Federico e Patrizia Manzo, la nuova legislazione in tema di energia regionale si basa su tre linee strategiche: il ruolo primario degli interventi di efficienza, lo sviluppo di impianti utilizzanti fonti di energia rinnovabile secondo i principi della micro -generazione e degli smart energy systems, la valorizzazione dell’agricoltura secondo le linee individuate nel Piano agro-energetico. 

Soddisfazione viene espressa dai banchi della maggioranza, mentre dall’opposizione Michele Iorio che esprime tutto il suo dissenso alla nuova normativa appena approvata. L’ex governatore pone l’accento sul pericolo che nei prossimi anni il territorio regionale possa essere invaso in maniera indiscriminata da nuovi impianti energetici. «Sulla base dei principi enunciati, infatti, gli impianti energetici potranno proliferare senza alcuna regola se non quelle già stabilite nelle nostre linee guida». 

In particolare Iorio grida al tradimento da parte di Frattura nei confronti delle associazioni e comitati ambientalisti che, sempre secondo Iorio, sarebbero stati sfruttati dall’attuale maggioranza in termini di consensi elettorali, quattro anni fa, e tradite, oggi, nel momento della stesura del Piano energetico. Ricordiamo che a ieri, in regione era in vigore la legge regionale del 7 agosto del 2009 conosciuta più comunemente “Legge Berardo” , dal nome del suo estensore l’ex assessore regionale Adelmo Berardo, che fu fortemente contestata perchè liberalizzava in maniera selvaggia, secondo i contestatori, l’installazione di impianti energetici. 

«Non è un caso che tutte le associazioni che hanno creduto nelle promesse di Frattura e compagni ed hanno sostenuto questo governo regionale alle passate elezioni, oggi ne hanno criticato la scelta». Infine, Iorio giustifica l’uscita dall’aula della minoranza di centrodestra dicendo che «abbiamo deciso di abbandonare l’aula dopo che la maggioranza ha bocciato la pregiudiziale posta dal collega Petraroia e da noi sostenuta dimostrando che, nonostante la nostra opposizione, il provvedimento sarebbe stato comunque approvato per buona pace delle false promesse enunciate in campagna elettorale». L’ex assessore Michele Petraroia, prima dell’inizio dell’assemblea, ha presentato una pregiudiziale alla normativa, nella quale chiedeva che la discussione del nuovo Piano fosse rinviata sino a quando non fossero stati raccolti dati più aggiornati sulla situazione di consumo e di produzione energetica regionale.

Alle accuse della minoranza risponde il consigliere Salvatore Ciocca. In primis, il politico di Riccia, tiene a precisare che «le soglie si stanno alzando e la tendenza verso l’aumento di quota energia derivante da fonti rinnovabili, determinata a livello europeo, non è più del 34% ma arriva al 50%. E’ noto a tutti che la Commissione europea propone la ridefinizione di Direttive in ambito energetico, allo scopo di accelerare la transizione verso l’energia pulita, la crescita e la creazione di lavoro».

In merito alla proliferazione selvaggia e all’eventuale installazione, ad esempio, di nuovi impianti eolici in siti, Ciocca afferma che «le zone non idonee sono state individuate per tutti i tipi di impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: per gli impianti a biomassa, per gli impianti eolici gli elementi per il corretto inserimento degli stessi nel paesaggio e nel territorio, per gli impianti fotovoltaici, per gli impianti idroelettrici il riferimento». E, infine lancia una stoccata all’ex compagno di maggioranza Michele Petraroia: «La legge regionale 23/2014, fortemente voluta dall’allora assessore Petraroia, è stata modificata con legge 4/2016 poiché paradossalmente ammetteva la possibilità di installazioni in zone tutelate».

di Alessandro Corroppoli (da prim numero.it)

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