• 03/16/2021

Polifonica Monforte

Grazie al Maestro Lino Tabasso che, nel 1937 riorganizza un Gruppo Folcloristico già esistente, dandogli il nome di Gruppo Folcloristico Polifonica Monforte

di Rosa Socci 

17 marzo 2021

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Allora, il folclore campobassano nasce grazie alla Cultura, alla Passione e all’ interessamento vivo del Maestro Lino Tabasso che, nel 1937 riorganizza un Gruppo Folcloristico già esistente, dandogli il nome di Gruppo Folcloristico Polifonica Monforte. Intervengo ad onore e verità verso il Maestro Tabasso che, anche non essendo campobassano, ha composto quasi tutte le musiche delle canzoni che poi sono state interpretate da cantanti solisti e dalla Polifonica Monforte, oltre agli altri Gruppi Folcloristici del Molise. Dopo il Maestro Tabasso, la Polifonica Monforte è stata diretta dal Maestro Domenico Fornaro, dal Maestro Di Tullio, dal Maestro Vittorio Pesce, dal Maestro Pippo Izzo e dal Maestro Adriano Parente.
Questo mio intervento vuol salvaguardare la storia folcloristica di Campobasso, della quale sono il Tutor per la Regione Molise, con Delibera di Giunta del 28 Agosto 2020. Oltre ad essere il Direttore del Centro di Studio e Ricerca della Tradizione e della  Canzone Popolare ” Lino Tabasso”. Attenzione a diffondere notizie differenti dalla Storia della nostra Campobasso perché io ho il dovere di tutelarla e per qualsiasi delucidazione, sono a disposizione, anche per rispetto al figlio del Maestro Tabasso, il giornalista Giuseppe Tabasso ,ancora in vita fortunatamente ed ancora testimone di un padre così importante per il Folclore campobassano e molisano, così come sono vivi i figli di Tonino Armagno che è stato coautore di canzoni campobassane, di Benito Faraone, di Domenico Fornaro, di Adriano Parente e di Antonio Socci.
Grazie per l’ attenzione.

Nella prima fotografia si riconoscono il Maestro Domenico Fornaro, allora componente del Gruppo e Antonio Socci 15enne, primo da destra.
Nella seconda fotografia il Maestro Lino Tabasso dirige il primo Gruppo Folcloristico Polifonica Monforte nel 1934.

di Rosa Socci (Tutore delle tradizioni folkloristiche campobassane) – fb

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