Repetita iuvant
Le cose ripetute portano giovamento
di Franco Valente – fb
24 settembre 2020
Se si volessero trovare i motivi principali di tutte le delusioni che demotivano i giovani molisani dovremmo guardare agli insegnamenti del passato quando il bello non era solo una soluzione estetica, ma anche una rigorosa espressione filosofica e religiosa.
La nostra regione offre uno spaccato della storia di quel bello che non ci sta insegnando niente. Perchè sostanzialmente ignoranti e, sotto sotto, anche un po’ cafoni .
Nel Molise, salvo una ristretta cerchia di persone sensibili e rarissimi politici, non solo non sappiamo distinguere il bello dalla sciatteria, ma non sappiamo manco costringere la pubblica amministrazione a sognare dopo aver fatto qualche giro per l’Italia meravigliosa.
Per esempio il teato di Pietrabbondande è l’applicazione di principi universali della proporzione e della geometria che discende dalla conoscenza di una filosofia greca e tipicamente mediterranea.
La città di Sepino è la conseguenza della razionalizzazione dell’urbanistica organica fondata sugli equilibri tra spazio urbano e territorio circostante.
Le emergenze dell’architettura borbonica del Settecento a Venafro sono regolate da rapporti prospettici in cui si fondono, pur conservando le proprie autonomie, gli edifici ideologici e quelli religiosi.
Le chiese longobarde di Petrella Tifernina e Matrice sono architetture nate per accogliere in proporzioni perfette la Gerusalemme celeste sulla terra.
L’Annunciazione di Montorio, tra le più belle dell’Europa rinascimentale, è la sintesi di mezzo secolo di dibattito dogmatico della chiesa conciliare tridentina.
E potrei continuare con centinaia di esempi grandi e piccoli…
Noi Molisani ci stiamo caratterizzando per
1) Una diffusa sciatteria culturale.
2) La pretesa di essere i migliori del mondo.
3) Il convincimento che le cose vadano male perché i politici sono peggiori di noi.
Che ci venisse una volta a mente che la colpa è pure la nostra!
di Franco Valente – fb