• 05/09/2022

Roma ed i popoli italici

Il cuore della ribellione italiana al tempo della guerra sociale 

di Storia D’Italia – fb

9 maggio 2022

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Ho modificato questa mappa dei popoli antichi dell’Italia centrale per darvi un’idea della situazione allo scoppio della guerra sociale, che narro in “Guerre incivili”, podcast per Storytel.
In rosso: i popoli di questa regione che avevano ottenuto la cittadinanza romana, in questo caso i Sabini. 
In giallo: le colonie latine della regione, che formavano una rete di territori volti a controllare gli “alleati” italiani. Alba Fucens fu fondata nel 303 a.C. – nel territorio degli Equi – Hatria e Carsoli furono dedotte nel 298 a.C., Isernia nel 263: quest’ultima aveva il compito di presidiare i collegamenti tra la zona centrale degli alleati italiaci (il moderno Abruzzo) e la parte meridionale. Altre colonie latine vicine erano Luceria (in Puglia) e Sora. 
I popoli principali della regione, e i primi a confederarsi, furono i Vestini (con capitale Penne, che però rimase fedele a Roma), i Marrucini (territorio di Teate-Chieti), i Peligni (la moderna conca di Sulmona e territori adiacenti), i Marsi (conca marsicana, con al centro l’antico lago del Fucino), i Frentani (che dominavano tutta la costa adriatica da Ortona fino al moderno Molise), i Sanniti (che all’epoca erano in sostanza il territorio degli antichi Pentri e Carecini), gli Apuli (più o meno la moderna provincia di Foggia, almeno fino all’Ofanto) e gli Irpini, non nella mappa, più a sud. 
Al tempo della guerra sociale, questo sarà il cuore della ribellione italiana: il primo atto di guerra si avrà ad Ascoli, con l’uccisione di un Pretore e un Legato inviati da Roma per indagare nella regione. Gli alleati si riuniranno a Corfinio, nel territorio dei Peligni, rinominata “Italia” e dichiarata la nuova “capitale” della confederazione italiana. 
Il primo obiettivo militare della confederazione sarà proprio conquistare Alba Fucens, Carsoli e Isernia, tre città che impedivano l’espansione della rivolta. I romani reagirono con l’istituzione di tre eserciti principali, uno minore volto alla riconquista di Ascoli e del Piceno (fronte settentrionale) e due consolari: il primo con base a Carsoli e impegnato nel fronte “centrale” della guerra, tra Roma e Italia, e il secondo operante in Campania.

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di Storia D’Italia – fb

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