Sanitariate
Riflessioni sanitarie di un cittadino
di Franco Di Biase (da iprimonumero.it)
20 febbraio 2023
La corsa alle elezioni comunali, soprattutto di Campobasso, sta togliendo un attimo la scena a quelli che sono i problemi atavici del Molise, primo su tutti quello della sanità. Questo almeno all’attenzione del popolo “campobassese”. Non so come finirà, ma spero che le elezioni comunali saranno sentite e partecipate per sperare che le cose cambino con un afflusso di votanti superiori a quello asfittico delle ultime tornate elettorali.
Detto questo in ambito di dubbi personali mi viene da pensare ai progetti della struttura commissariale, ma anche della politica molisana, per uscire dalla crisi. Va ricordato che in virtù del commissariamento in vigore la politica poco dovrebbe avere da dire in ambito di programmazione sanitaria, dovrebbe essere la struttura commissariale a proporre al Ministero le eventuali possibili soluzioni. Anche perché il fatto che a decidere la soluzione sia chi ha creato il problema è cosa dura di digerire.ay Video
Detto questo i dubbi che mi assalgono sono tanti e tali che hanno organizzato, i dubbi, una edizione della marcialonga con numerosi partecipanti. Innanzitutto mi fa pensare se la nomina dei primari con relativa trasformazione dei reparti fa unità operative semplice ad unità operative composte possa essere cosa buona e giusta. Vorrebbe dire che i primari sarebbero nominati in pianta stabile e non come facenti funzioni e quindi senza avere una stabilità che permetta programmazione e lavoro continuativo. Secondo una sbrigativa conclusione della struttura commissariale, ma anche della politica molisana, questo dovrebbe servire a dare maggiore stabilità alla sanità pubblica molisana e quindi incentivare l’arrivo di medici che possano fare da “richiamo” per i pazienti extraregionali e creare, di conseguenza, la mobilità attiva che porterebbe risorse alle asfittiche casse regionali.
Potrebbe essere una buona “mossa” anche se non mi sembra si siano dati dei tempi per realizzare flussi attivi di mobilità. In questo caso si pone anche la situazione della Neurochirurgia, branchia specialistica per la quale l’ASREM ha “abdicato” e quindi è diventata materia esclusiva dei privati. Ma, c’è un ma: se ti si forma un ematoma in testa e ti devono operare i convenzionati molisani ti operano, ma se, per caso, l’ematoma ti nasce e cresce in seguito ad incidente con complicazioni ortopediche, rottura di una spalla, per esempio, le strutture regionali abilitate per la neurochirurgia ma senza reparto ortopedico e peggio ancora senza pronto soccorso non possono operare quindi ci si deve rivolgere all’estero, nel senso di fuori regione.
La destinazione più richiesta sembra sia San Giovanni Rotondo non si sa, o non si capisce per valenza della struttura ospedaliera pugliese o per recitare preghiere e suppliche per le strutte sanitarie molisane. Insomma un minimo di piano aziendale, o business plan, come farebbe una normalissima azienda “civile” nel momento in cui chiedesse in minimo finanziamento ad un qualsiasi istituto di credito.
Ma andiamo avanti. Ad Agnone è andato in pensione il pediatra, gli assistiti infantili sono rimasti senza medico di riferimento e saranno costretti, insieme ai loro genitori, ad affrontare viaggi per essere sottoporsi a qualsiasi visita. L’ASREM ha provveduto ad emettere un bando per l’assunzione di un altro pediatra, un altro pediatra ma a tempo determinato! Tempo determinato? Mi ricorda quell’impiegato che mi disse di aver richiesto un nuovo certificato di morte di mia zia visto che quello che avevo prodotto, nel frattempo essendo stato emesso da più di sei mesi, era scaduto. Chiesi, allora, se per effetto del certificato scaduto, mia zia sarebbe tornata. Giusto per dire: il certificato di morte e quello di nascita, secondo la legge Bassanini, non hanno scadenza.
Abbiamo visto che secondo le intenzioni dell’ASREM potrebbero giungere nuovi medici in Molise e non terranno conto della fatiscenza delle strutture ospedaliere, dell’obsolescenza dei macchinari ma nemmeno della disastrata situazione viaria e delle disastrate e vetuste vie di comunicazione che uniscono il “contado di Molise”, conosciuto una volta come la parte montuosa del Sannio (dei sanniti), al resto del mondo. Ecco, non sarebbe il caso in vista di un’eventuale “ristrutturazione” di tutto il Molise di tener conto anche della situazione delle vie di comunicazione? Non mi si parli dell’elettrificazione della ferrovia. L’elettrificazione farà giungere i treni a Roma con circa dieci minuti di anticipo. D’altra parte il tracciato ferroviario del Molise è stato progettato e costruito all’indomani dell’Unità d’Italia quando giunsero nel Regno delle Due Sicilie ingegneri per progettare la realizzazione di strade e ferrovie come si faceva, allora in ogni colonia conquistata.
Quindi nella speranza che il bando per il pediatra di Agnone diventi a tempo indeterminato, si accorgono, in Regione e con la struttura sanitaria, che il 118, sempre in Molise, ha una carenza di medici pari a circa il 50% dell’organico. A poco serve cercare di capire perché il corso del 2022 per medici di pronto soccorso, sembra si chiamino medici d’urgenza, corso, dicevo, pronto ma mai espletato e, sempre sembra, senza detto corso i medici non possono prendere servizio in Molise. Sempre sembra.
Sempre sui medici di pronto soccorso, ma sui medici in generale, va sottolineato come il Governo, quello centrale, presieduto da Giorgia Meloni, proprio in questi giorni abbia innalzato l’età pensionabile dei medici a 72 anni per far fronte alla carenza di medici. Ancora una volta lo struzzo ha messo la testa sotto la sabbia per non affrontare i problemi della vita.
Ci ritroviamo nell’angosciosa situazione di dover “importare” medici da altre nazioni come succede nelle nazioni più sfortunate di noi, specialmente in Africa, ma non si riesce a capire che sarebbe il caso di eliminare il numero chiuso a medicina o, per esempio, alzare il punteggio per il superamento degli esami ma lasciare la libera iscrizione a tutti.
Esempio: tutti si possono iscrivere a medicina ma gli esami si supereranno con un punteggio minimo di 24/30…per esempio. Il problema, purtroppo, è la capacità di chi “comanda nell’ombra” le lobby in Italia hanno ancora il loro peso. Ma nell’ombra, quindi non se ne “accorge” nessuno.
In conclusione, per non affliggere troppo il mio “prossimo leggente” vorrei, ma voglio, fare un appello alla “pattuglia” parlamentare molisana. In campagna elettorale si erano dichiarati pronti a trafiggere e distruggere il deficit sanitario molisano, la vera palla al piede del sistema sanitario. Nella peggiore tecnica di comunicazione sulla gestione delle obiezioni, tutti vorrebbero sapere come e perché non si sia fatto niente, la “pattuglia parlamentare” oramai tace e non dice più nulla nella speranza che il popolo molisano dimentichi e continui a pagare balzelli su carburanti ed aumenti di addizionali irpef.
Per tutti questi motivi, ma anche per altri ed ancora di più, noi molisani saremo costretti ancora di più a visite programmate a mesi di distanza ed affrontare viaggi della speranza.
Concludo sempre dicendo “nella speranza” ma oramai non riesco più a scriverlo, ma nemmeno a pensarlo. Concludo solo salutando tutti e dandoci appuntamento al prossimo scritto. Statevi arrivederci.
di Franco di Biase (da primonumero.it)