• 11/17/2023

Turismo delle radici

«Una grande opportunità per le nostre comunità»

di termolionline.it

17 novembre 2023

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Si è svolto nel pomeriggio di ieri, giovedì 16 novembre, l’incontro dei sindaci con il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani.

L’incontro è stato rivolto a tutti quei sindaci che hanno aderito al progetto il “Turismo delle radici”. Tra questi alcuni sindaci molisani come il primo cittadino di Montecilfone Giorgio Manes e la sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto.

È l’anno dei comuni che diventano i veri protagonisti del progetto, come afferma la Lallitto.

«2024 Anno del Turismo delle Radici. I Comuni protagonisti del progetto. Incontro con i Sindaci di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta. Ministero affari Esteri e della cooperazione internazionale. Oggi 16 novembre 2023».

«Un’iniziativa positiva promossa dal ministro Tajani- ha dichiarato il sindaco di Montecilfone Giorgio Manes- hanno partecipato i comuni sotto i 6000 abitanti e tanti sono molisani. Sono i comuni che avevano risposto alcuni mesi fa a una nota proprio del ministro. L’iniziativa di questo bando che uscirà a breve, vede la promozione turistica dei piccoli borghi che stanno scomparendo. Il progetto quindi vuole creare una rete con chi viene da fuori per far conoscere i nostri borghi. Per me, e l’ho ribadito anche all’incontro con il ministro, è davvero un’iniziativa lodevole per le nostre comunità, aspettiamo fiduciosi il bando e noi parteciperemo con grande entusiasmo».

Il “turismo delle radici” vede la presenza di tantissimi comuni del Molise che hanno aderito al progetto. Sono Termoli, Guglionesi, Agnone, Larino, Montenero, Montecilfone, Casacalenda, Bonefro, Busso, Campodipietra, Campolieto, Cantalupo nel Sannio, Carpinone, Castelmauro, Castelpetroso, Castropignano, Cercemaggiore, Chiauci, Civitacampomarano, Conca Casale, Filignano, Ferrazzano, Guardiaregia, Forli nel Sannio, Fornelli, Fossalto, Frosolone, Gambatesa, Gildone, Isernia, Jelsi, Limosano, Longano, Macchiagodena, Macchia Valfortore, Mafalda, Monacilioni, Montagano, Montefalcone nel Sannio, Montemitro, Monteroduni, Morrone nel Sannio, Oratino, Pettoranello del Molise, Pietrabbondante, Pietracatella, Portocannone, Acquaviva, Rocchetta a Volturno, San Felice del Molise, Salcito, Acquaviva Collecroce e Baranello.

Il “Turismo delle Radici” è un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone.

Nel 1997 l’Enit inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo numero era aumentato a 10 milioni (+72,5%).

Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).

Il Turismo delle Radici sfrutta canali innovativi, poiché la diffusione capillare delle informazioni e la ricerca dei documenti sulla storia familiare passerà dai siti web. Inoltre, gli amministratori dei piccoli borghi, i proprietari degli agriturismi, le famiglie attive nell’ospitalità diffusa possono utilizzare i social network per informare il turista delle radici.

Il turismo delle radici lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile. La valorizzazione dei piccoli centri e delle campagne consente da un lato la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso, dall’altro favorisce anche i fornitori di servizi e prodotti locali (su tutti, quelli eno-gastronomici). Il turista delle radici è «ambasciatore» dei territori che custodiscono la sua storia familiare (solitamente i piccoli borghi).

L’operatore turistico specializzato in viaggi delle radici è una figura nuova: per garantire un’offerta turistica di livello, un importante obiettivo è quello di promuovere la formazione di operatori del turismo delle radici, in coordinamento con le amministrazioni centrali interessate, i centri accademici e di ricerca, gli enti locali, gli operatori economici del settore turistico e le associazioni attive sul territorio. In tal modo viene stimolata l’occupazione, in particolare quella giovanile, proprio in aree colpite da progressivo spopolamento, che sono quelle di predilezione per il turista delle radici.

di termolionline.it

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