Venafro e il suo declino
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Leggi l’articolo datato 17 settembre 2016
… e passa inesorabilmente il tempo.
A Venafro non esiste il piacere di organizzare una mostra d’arte decente, non si scrive un libro decente, non si scrive una poesia che dica qualcosa di nuovo. A Venafro non c’è il piacere di vestire bene o di uscire a passeggio, tanta è la sciatteria che aleggia sui marciapiedi. Anche la tradizione popolare ormai ha perso quei caratteri capaci di farti identificare con la comunità che ti ospita.
Anche interventi di semplice restauro di opere d’arte che in altre parti sarebbero occasione di scambio di opinioni, a Venafro sono atti sostanzialmente estranei. Come è estraneo il polo museale di S. Chiara e la Pinacoteca al Castello, uniche eccellenze nella città, ma totalmente scollegate dall’anima del luogo.
Nella maggioranza dei casi l’animazione culturale è affidata all’iniziativa di persone che, pur non avendo a Venafro le radici familiari, si illudono di farne parte. Le conseguenze pratiche, avendo il carattere di quelle cose che a Venafro si dicono “tenute con la sputazza”, sono peggiori dello stato di quiete cerebrale
di Franco Valente – fb