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Cammina, Molise!

Per me un cammina, Molise! dimezzato

 


Quest'anno la mia partecipazione alla bella manifestazione di Cammina, Molise! si è limitata solo ai primi due giorni di marcia, impossibilitato a completare  tutto l'interessante percorso per motivi di lavoro.

        L'impegno di accompagnare l'arcivescovo Bregantini per la benedizione ai  numerosi partecipanti alla marcia, alla partenza da Monacilioni,  mi ha permesso cogliere l'interesse e il plauso del presule per quanti  amano la nostra Regione valorizzandone le sue peculiarità, che sono quelle naturalistiche e ambientali, percorrendola a piedi nel suo interno poco conosciuto e apprezzato.

        Il Vescovo ha formalmente promesso di partecipare anch'egli alla prossima edizione.
            Le belle parole del vescovo incitano e incoraggiano i marciatori raccolti nella bella chiesa di S. Benedetta Martire che, subito dopo, nella ridente piazzetta hanno modo di gustare  i tipici piatti della gastronomia contadina, semplici  ma sostanziosi.

 La visita alla parte  vecchia e abbandonata del paese  è dolente perché mezzo paese fu inghiottito negli anni sessanta da una grossa frana inducendo alla fuga e all'abbandono i suoi residui abitanti scampati all'altra piaga dell'emigrazione.

        Non a caso domina un bel monumento all'emigrante nella piazza nuova del paese con la indicazione di tutti i paesi stranieri raggiunti dagli emigranti del posto e che riguardano : Venezuela, Brasile, Perù, Argentina, Canada, USA, Australia, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Inghilterra.

        La visita ad un vecchio mulino con un antico corredo ricamato a mano riempie gli occhi dei marciatori che poi si avviano cantando verso un viottolo che conduce alla vecchia fonte del paese.

       Si giunge poi a Campolieto e, presa la via  tratturale, ci si avvia verso Matrice dove l'amico Rocco Cirino illustra tutte le peculiarità artistiche e architettoniche del paese.
Quindi ci si avvia alla bella chiesa di S. Maria della Strada, gioiello di arte romanica dell' XI secolo incastonato nel verde del promontorio. Nella vicina pineta si consuma un lauto pranzo che permette agevolmente raggiungere Montagano all'imbrunire.

        Lungo la strada non resisto ad avvicinare un marciatore illustre: Elio Germano, figlio del nostro Coordinatore Giovanni,  attore di fama recentemente insignito del David di Donatello. La sua semplicità e cordialità me lo rendono subito simpatico fino ad intavolare un lungo discorso lungo il cammino riguardante la nostra cultura contadina molisana alla quale lui è molto sensibile.

        Montagano si presenta  ridente  e accogliente verso i marciatori.

        All'indomani un anziano fabbro ferraio ci illustra la sua arte nella sua bottega dove hanno lavorato tutti i suoi avi. Quindi si guadagna la ripida  discesa verso la chiesa di  Faifoli, prima sede di noviziato del nostro più illustre conterraneo:  papa Celestino V. 

        Si prosegue lungo la vallata del Biferno dove, in un nuovo agriturismo, si consuma un bel pranzo nel conforto dell'ombra di una  pineta. Dopo canti e balli che hanno  preso  nell'euforia generale il gruppo, ci si ferma per una foto ricordo.

        Sotto un sole spietato ci si avventura poi a guadare il fiume Biferno, dove non mancano scene simpatiche di marciatrici ricalcitranti e timorose in tale avventura,
quindi attraversato il Biferno risaliamo l'irta salita per S. Angelo Limosano, veramente dura e faticosa, appena mitigata dal continuo rifornimento di acqua minerale.

 

        Anche questo centro risente dei danni del recente terremoto, infatti non è possibile visitare nessuna chiesa perché tutte chiuse per restauro. Ci raduniamo nella piazza per i consueti canti di giubilo, a ridosso di un  antico chiostro francescano ora sede  di un bar. Al  sindaco  viene offerto la targa ricordo della manifestazione.  

        Con l'ausilio dei pullman raggiungiamo l'ultimo paese dell'itinerario della marcia: San Biase,  alla sommità di un  monte alto circa 900 metri.

        Qui troviamo Michele Tanno, che, con passione, ci illustra le bellezze del posto.
Ci si porta fino alla sommità di un colle dove è possibile ammirare l'altra opposta valle del Trigno, fino ai monti abruzzesi sui quali si posano radiosi  gli ultimi raggi  di sole.
In  serata, dopo un giro per il centro abitato, la piazza diviene nostra sala da pranzo.
            Mi capita di sedermi tra un gruppo di giovani romani con un cane. Nell'agape fraterna non  posso comunicare loro la mia passione e il mio amore per la mia terra. Ne rimangono conquistati e quindi pretendono conoscere i miei siti informatici per continuare ad attingere ulteriori elementi conoscitivi della nostra terra,  forse povera e bistrattata, come qualcuno asserisce,   ma foriera di grandi valori racchiusi nella sua storia semplice, ma autentica e viva.

Il mio congedo dal gruppo è dolente come è dolente non  poter riprendere il cammino all'indomani, ma mi son bastati solo due giorni per rinvigorire ancor più l'amore per la mia Terra: grazie  Giovanni ed Amici di Cammina, Molise!.


Alla prossima!


Un abbraccio forte, Vincenzo Colledanchise

 

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