EDIZIONE 2014
mercoledì 6 agosto - 1a tappa

IL PERCORSO
CASTROPIGNANO (CB) - TORELLA DEL SANNIO (CB) - PIETRACUPA (CB)

CARATTERISTICHE
DEL PERCORSO

ALBUM


Giorno dopo giorno con le rime
di Simona Zacchini

E’ arrivato il ventennale!
Chi ha marciato sa che vale
ritrovarsi ancora insieme
con lo sprint nelle vene.
Partiam da Castropignano,
il bel castello ne ammiriamo,
e nei giardini un buon buffet
si accompagna a vino e tè.
Nella piazza di Torella,
messa sulla carbonella,
c’è bruschetta a volontà
per chiunque ne vorrà.
Dei Ciamarra la dimora
ci fa scoprire una signora
la cui arte delicata
deve essere ammirata,
e la stupenda biblioteca
una certa invidia arreca.
Nel pomeriggio, a sorpresa,
troviam di frutta una distesa
preparata con passione
e grattiamo anche il melone !
Pietracupa e le sue chiese
sono piene di sorprese
e i suoi giovani impegnati
van davvero incoraggiati.
...

 


CENNI STORICI

- Castropignano -Torella del Sannio - Pietracupa


Lunghezza: km  17
Tempo percorrenza: h. 5
Quota partenza: 601 m slm
Alt max: 837 m slm
Difficoltà: turistico
Interesse: naturalistico e storico


I resti dell’imponente  castello D’Evoli dominano l’abitato di Castropignano da cui parte la XX edizione di  Cammina, Molise!. Ben 301 sono i marciatori, provenienti da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero, che iniziano a sfilare di prima mattina per le stradine del centro storico di Castropignano, guidati nella visita al paese dal Sindaco e dai ragazzi della Pro Loco e di altre Associazioni locali. Dopo la bellissima accoglienza riservata ai marciatori a base di prodotti tipici locali, la sig.ra Brunetti, il neo-Sindaco, saluta commossa e felice tutti i marciatori augurando loro un “buon cammino” per il resto dei 5 giorni. Prima di partire per il prosieguo della tappa, l’A.C. La Terra ha voluto ricordare, con una piccola cerimonia, l’ambientalista Piergiorgio Acquistapace, romano adottato a Castropignano, uno dei primi marciatori e collaboratori di Cammina, Molise!. Verso Torella del Sannio l’itinerario  si  svolge lungo il tratturo Lucera-Castel di Sangro; tracciato di facile percorrenza, senza pendenze accentuate, utilizzando stradine e piste erbose. A Torella ad attendere la colonna dei marciatori c’è la Pro Loco, ben attrezzata per tutti con un lauto pranzo. Dopo la visita al Castello si riprende il cammino verso Pietracupa. Si scende lungo il torrente La Vella ed all’Agriturismo omonimo c’è una interessante sosta che permette ai partecipanti di scoprire l’antica tradizione “de re Catuozze”, l’arte di produrre carbone ormai in disuso. Al tramonto si arriva a Pietracupa suonando e ballando, seppure stanchi e sudati; c’è il Sindaco e tutta la cittadinanza ad attendere. La visita al paese ed alla chiesa rupestre prende il cuore dei marciatori. insieme ai tanti generosi giovani che si sono prodigati per l’accoglienza, si fa notte fonda, prima di lasciare in pullman il borgo.

 

CASTROPIGNANO
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Michele Cianciullo
Foto di Antonella D'Ambrosio
Foto di Gianni e Laura Ferrini
0
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
CASTROPIGNANO - TORELLA DEL SANNIO
Foto di Renato Achille
Foto di Gianni e Laura Ferrini

Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
TORELLA DEL SANNIO
Foto di Renato Achille
Foto di Michele Cianciullo
Foto di Antonella D'Ambrosio
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
TORELLA DEL SANNIO - PIETRACUPA
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Michele Cianciullo
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
PIETRACUPA
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Antonella D'Ambrosio
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Nicola Galasso

Castropignano

un comune di 1.056 abitanti.
Provincia: Campobasso

La più antica testimonianza della presenza dell’uomo nel territorio di Castropignano risalirebbe all’età del bronzo (1200 a.C. circa); è costituita da frammenti di ceramica rinvenuti nell’area del Castello D’Evoli. A ridosso del “Cantone della Fata” (un maestoso complesso roccioso nel bosco Carpineto), invece, ricadono mura megalitiche, databili al IV secolo a.C., nel periodo in cui i Sanniti, qui considerati progenitori, combatterono contro i Romani, rimanendone sconfitti dopo tre guerre. Della conseguente dominazione romana sopravvivono i ruderi di due ville, alla “Cananella” e alla "Canala"; in quest’ultima contrada ci sono ancora ruderi della ”meravigliosa fonte della Canala, opera delle legioni romane”. Nella facciata della cappella di S.Lucia -invece- è murato un lastrone di pietra su cui sono scolpiti i fasci littori.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, i Longobardi giungono anche dalle nostre parti e di loro ci rimane la Torre dell’Orologio (molto rimaneggiata nel tempo) residua del primo e più antico castello, che ricadeva nel cuore dell’abitato. Il primo documento che riporta il nome di Castropignano risale a 700 anni dopo Cristo, ma è stato concepito tre o quattro secoli prima sotto forma di Castrum Pineani, ovvero luogo fortificato di cui era signore Pineano.Ai Wurtzell, signori Longobardi, subentrano a metà del Trecento i D’Evoli, famiglia di origine Normanna. Furono essi a costruire il castello all’esterno dell’abitato, di cui oggi restano gli imponenti ruderi ed ambienti restaurati.Le chiese di S.Nicola (con annessa torre campanaria di poco discosta) e S.Salvatore sono di quel tempo, mentre di età successive sono le altre: S.Maria delle Grazie (1500); cappella di S.Lucia (1700); pure il Convento risale al 1700. La chiesa Madre, invece , è degli inizi dell'Ottocento, quando termina la dominazione feudale dei D’Evoli.
Episodi di brigantaggio si registrano a Castropignano in coincidenza col fenomeno nazionale.
L’emigrazione colpisce fortemente la comunità nel corso del Novecento, soprattutto nel secondo dopoguerra.
Truppe degli eserciti tedesco e anglo-americano passano per Castropignano nell’ottobre del ’43, causando la morte di diversi civili.
In occasione del referendum del 2 giugno 1946 a Castropignano prevalse la monarchia.La democrazia cristiana ha detenuto il primato dei voti per decenni, poi sono sopraggiunte novità e confusione.
L’andamento demografico ha fatto registrare un forte calo negli anni ’50 e ’60, per diminuire e stabilizzarsi poi.
Oggi siamo appena al di sopra dei 1000 abitanti , comprendendo, ovviamente, chi vive in campagna o nella vicina frazione di Roccaspromonte.
Il problema di grande rilevanza rimane quello di sempre: la mancanza di lavoro, che da diverso tempo sottrae alla comunità numerosi giovani con istruzione universitaria.


Torella del Sannio
è un comune di 803 abitanti.

Provincia: Campobasso

Torella del Sannio, in provincia di Campobasso, si trova sull’Appennino Molisano a 839 metri sul livello del mare.
I terreni predominanti che costituiscono la litologia della zona si fanno risalire a formazioni marine di oltre cinquanta milioni di anni fa, come testimoniano i resti di lamellibranchi incrostati nelle arenarie presenti nel territorio e, in particolare, in quelle della contrada Costa, alla periferia nord-ovest dell’abitato.
A prescindere da insediamenti sannitici, presunti dalla descrizione di alcuni monili rinvenuti nell’agro di Collebove, Vicenda del Sole e Collalto, le origini di Torella, la sua denominazione e le sue vicende storiche si perdono nel buio di un passato privo di memorie documentali.
Secondo generiche e vaghe notizie,il primo nucleo sarebbe sorto tra il IX e il X secolo ad opera di un gruppo di profughi, provenienti dalle pianure del Biferno e del Volturno, scampati alle incursioni saracene.
La scelta del luogo per la nuova dimora sarebbe caduta sulla contrada denominata Collalto, a qualche chilometro da Torella, per la struttura morfologica del terreno che permetteva l’avvistamento e la difesa e rendeva difficile l’arrampicata ai predoni.
Si ignorano le vicissitudine di questo manipolo di fuggiaschi, ma senz’altro si fortificò ed eresse sulla collina, quasi a strapiombo sul Biferno, una torre di guardia i cui resti continuano tuttora a sfidare i secoli.
La resistenza del rudere, chiamato indifferentemente Torre o Pistillo, diede origine a una affascinante leggenda nel cui mondo fatato la piccola Collalto divenne prima sito di un bellissimo agglomerato urbano, Nàpele Peccerìlle, ricco e pacifico; poi, a causa della degenerazione dei costumi, luogo di perdizione distrutto dai fulmini e aggredito da formiche e orridi serpenti. Ma c’è di più: fu sede degli inferi e ospitò nelle sue caverne demoni e oro in un connubio perfetto di terrore e di desiderio.


Pietracupa
è un comune di 237 abitanti.

Provincia: Campobasso

Il centro è sorto nel periodo alto-medievale (il nome latino lo attesterebbe), probabilmente come insediamento monastico ed è stato dominio feudale di molte famiglie, tra cui le più importanti furono quelle dei De Molisio[4], dei De Regina[5], degli Eboli di Castropignano, e dei Francone che tennero Pietracupa dal 1676 al 1810[6], anno in cui finì il rapporto feudale. I Francone[7] avevano ottenuto nel 1704 il titolo di Principi di Pietracupa che passò ai loro eredi Caracciolo di Torchiarolo,. Nell’agro pietracupese sorsero successivamente due abbazie, la prima intitolata a San Pietro in Formoso[8], probabilmente distrutta dal terremoto del 9 settembre 1349, e la seconda di Sant’Alessandro, non più attiva dopo il terremoto del dicembre 1456[9]. Nel 1360 fu costruita in stile gotico la chiesa di San Gregorio, ricostruita poi nel 1560 dopo il terremoto. Nel cuore della Morgia c'è un'antichissima chiesa rupestre riportata al culto nel secolo scorso, al cui interno è conservato un crocifisso cinquecentesco, una croce stazionaria in pietra e un altare formato dalla macina di un vecchio mulino.


 

Copyright: A.C. "La Terra"


Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice
della manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina, Molise!

Home | Percorso | 2° tappa | 3° tappa | 4° tappa | 5° tappa