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IL PERCORSO FERRAZZANO (CB) - ORATINO (CB)
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CARATTERISTICHE |
ALBUM Giorno dopo giorno con le rime
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CENNI STORICI |
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Ferazzano - Montevairano - Oratino Lunghezza: km 18 La tappa del secondo giorno è caratterizzata dall’attraversamento di un territorio ricco di testimonianze storiche. Si inizia da Ferrazzano, dove i marciatori arrivano di prima mattina svegliando il paese, riempendo gli stretti vicoli del borgo medievale con cori gioiosi accompagnati dagli organetti dell’allegro corteo. Nella piazza principale, a ridosso delle possenti antiche mura ed incastonata tra il Municipio ed il Castello Carafa, c’è il Sindaco, fresco di nomina, con tanto di fascia tricolore ad aspettare il corteo. La visita al belvedere, da dove si offre allo sguardo dei visitatori un panorama ampio e mirabolante su una vasta area del territorio molisano, e la pietra bianca, spesso finemente lavorata nei numerosi elementi architettonici che ornano le tante case di questo borgo, detto la “Sentinella del Molise“, abbagliano la vista dei marciatori che si intrattengono volentieri per le stradine del centro storico. Prima di ripartire una sorpresa sensazionale: tutti al Teatro del Loto! Il teatro gioiello italiano, nato dalla passione dell’attore e regista campobassano Stefano Sabelli. Qui c’è l’esibizione di valenti artisti molisani in onore dei camminatori. E dopo una apprezzatissima colazione offerta dal bistrot del Loto e dall’amministrazione comunale si riparte verso Monte Vairano. L’Itinerario che unisce i due colli su cui sorgono Ferrazzano ed Oratino, entrambi intorno agli 800 m. slm. si presenta ondulato con alcuni saliscendi. Quello che scende verso il torrente Tappino e quello che ascende verso l’altro luogo di notevole importanza storica, il sito archeologico di Monte Vairano. Qui il prof De Benedictis, l’archeologo responsabile degli scavi, tiene una dotta cattedra itinerante Si arriva nelle primissime ore del pomeriggio al Parco Naturalistico di scuola ambientale dove c’è la sosta pranzo, organizzata dagli amici di Baranello. Due ore di riposo e si riparte fra la folta ed ordinata vegetazione del bosco Faiete, che nasconde anche lo splendido casino Altobelli. Si ridiscende verso l’area del laghetto per poi risalire, visitare l’interessante Centro Ippico Ruscitto e proseguire verso Oratino, insieme al Sindaco che con i marciatori ha fatto un lungo tratto di percorso. Verso Oratino lo sguardo si posa sulla campagna che va fino a Castel Monforte e si nota con sconforto la miriade di case e casettine che infestano tutto l’agro compreso tra Oratino e Campobasso, facendo scomparire boschi e campi coltivati, polmone verde che fino a pochi anni fa caratterizzava questi posti. Ad Oratino, il paese degli scalpellini, che fra l’altro hanno contribuito alla costruzione del Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, si visita il centro storico, caratterizzato, come Ferrazzano, dalla pietra locale, finemente lavorata, impiegata e per gli edifici e per il lastricato delle “rue”. Dopo la sosta davanti la casa natale del sindacalista Arturo Giovannitti, c’è l’accoglienza in piazza dove si cena, si balla e si canta fino a tarda notte. |
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Ferrazzano Comune di 3.345 abitanti Con la caduta prima di Boiano (305 a.C.), capitale del Sannio Pentro, Murgantia e Ferentinum (296 a.C.), la leggendaria Aquilonia(293 a.C.) ed infine Sepino, i Sanniti abbandonarono l'idea di continuare la guerra contro l'ormai collaudata macchina bellicista di Roma, ad eccezione di una parte dei Pentri ancora liberi. Furono proprio questi ultimi a conferire, nel 292 a.C. a Caio Erennio Ponzio, (il figlio del vincitore di Arpaia) il comando per una azione contro il console Fabio Gurgite in Campania. La fortuna arrise al comandante sannita; egli, infatti, riuscì ad infliggere una grave sconfitta al console romano che trovò scampo nella fuga. I Romani, però, si rifecero immediatamente con Q. Fabio Rulliano, esperto stratega, il quale riuscì a prendere prigioniero lo stesso Caio Ponzio che, portato a Roma, fu barbaramente decapitato. Le conseguenze per il Sannio, causate da tali conflitti, furono disastrose, aggravate in seguito dalla seconda guerra punica (217 a.C.) che fini di accentuare la miseria di un territorio già tanto martoriato dal pesante tallone del centurione romano; città grandi e piccole distrutte, miseria e abbandono ovunque. Nel 180 a.C. dopo la sottomissione degli Apuani, Roma deportò nel Sannio una colonia di Liguri Bebbiani per facilitarne il ripopolamento. Questo tipo di colonizzazione servì a fare rinascere momentaneamente l'agricoltura dove la convivenza di ceppi etnici diversi influenzò positivamente anche i rimanenti sanniti sopravvissuti alla tragedia. Il fenomeno continuò lentamente fino a convincere i Sanniti dell'utilità di diventare cittadini romani. Questo diritto, rifiutato a più riprese dalla maggior parte della classe degli Ottimati, originò la nascita della Lega Italica che mise ancora una volta a dura prova la potenza di Roma. Le forze in campo dei due contendenti si equivalevano, ma Roma aveva il vantaggio di avere come alleati gli Etruschi, gli Umbri, i Galli, i Geci Italioti e alcune città importanti della stessa Lega: Isernia e Alba. Oratino Comune di 1.469 abitanti Con la caduta prima di Boiano (305 a.C.), capitale del Sannio Pentro, Murgantia e Ferentinum (296 a.C.), la leggendaria Aquilonia(293 a.C.) ed infine Sepino, i Sanniti abbandonarono l'idea di continuare la guerra contro l'ormai collaudata macchina bellicista di Roma, ad eccezione di una parte dei Pentri ancora liberi. Furono proprio questi ultimi a conferire, nel 292 a.C. a Caio Erennio Ponzio, (il figlio del vincitore di Arpaia) il comando per una azione contro il console Fabio Gurgite in Campania. La fortuna arrise al comandante sannita; egli, infatti, riuscì ad infliggere una grave sconfitta al console romano che trovò scampo nella fuga. I Romani, però, si rifecero immediatamente con Q. Fabio Rulliano, esperto stratega, il quale riuscì a prendere prigioniero lo stesso Caio Ponzio che, portato a Roma, fu barbaramente decapitato. Le conseguenze per il Sannio, causate da tali conflitti, furono disastrose, aggravate in seguito dalla seconda guerra punica (217 a.C.) che fini di accentuare la miseria di un territorio già tanto martoriato dal pesante tallone del centurione romano; città grandi e piccole distrutte, miseria e abbandono ovunque. Nel 180 a.C. dopo la sottomissione degli Apuani, Roma deportò nel Sannio una colonia di Liguri Bebbiani per facilitarne il ripopolamento. Questo tipo di colonizzazione servì a fare rinascere momentaneamente l'agricoltura dove la convivenza di ceppi etnici diversi influenzò positivamente anche i rimanenti sanniti sopravvissuti alla tragedia. Il fenomeno continuò lentamente fino a convincere i Sanniti dell'utilità di diventare cittadini romani. Questo diritto, rifiutato a più riprese dalla maggior parte della classe degli Ottimati, originò la nascita della Lega Italica che mise ancora una volta a dura prova la potenza di Roma. Le forze in campo dei due contendenti si equivalevano, ma Roma aveva il vantaggio di avere come alleati gli Etruschi, gli Umbri, i Galli, i Geci Italioti e alcune città importanti della stessa Lega: Isernia e Alba.
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Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice
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