Edizione 1996

La marcia ha fatto tappa anche a Campobasso ed a sera tarda, nell'aula consiliare del Municipio aperto per accogliere i marciatori, mentre infuriava il temporale, si è svolto un appassionato incontro con i cittadini ed esponenti politici cui nessuno sembrava voler mettere fine.


giovedì 8 agosto
SECONDA TAPPA

L'INCONTRO DI CAMPOBASSO

(Sintesi degli interventi)

La marcia ha fatto tappa anche a Campobasso ed a sera tarda, nell'aula consiliare del Municipio aperto per accogliere i marciatori, mentre infuriava il temporale, si è svolto un appassionato incontro con i cittadini ed esponenti politici cui nessuno sembrava voler mettere fine.

Presieduto dal Direttore de la vianova Filippo POLEGGI, l'incontro si è aperto con la relazione di Francesco MANFREDI SELVAGGI, urbanista, che partendo dalla ricostruzione della formazione della città attorno al nucleo del centro antico, illustrando il progetto urbanisticamente avanzato della costituzione del centro storico di epoca "murattiana", ancora oggi "cuore" della città, ha ricostruito il processo di espansione recente del capoluogo. L'ultimo piano regolatore ha perseguito un progetto fondato sulla realizzazione di quartieri "funzionali" dando luogo ad un processo di espansione di un certo ordine urbanistico ma con quartieri "dormitori" che necessitano di interventi che li rendano vivibili.

Il successivo ritardo nell'approvare un nuovo piano, con l'esaurimento delle zone edificatorie, ha portato al blocco del mercato edilizio e delle abitazioni, ad un insediamento diffusissimo nelle campagne con notevoli problemi per l'organizzazione delle zone della città. Non vi è dubbio, ha concluso Selvaggi, che Campobasso ha un naturale ruolo di città di servizi per tutta la regione ma per questo ha necessità di un intervento complessivo di accrescimento della qualità urbana.

Il Prof. Rocco CIRINO, servendosi di splendide diapositive, ha illustrato le caratteristiche del verde in città e nella zona. Un verde che nonostante le apparenti condizioni climatiche avverse, si caratterizza anche per le essenze esotiche o tipiche di altre zone. Questo insediamento si spiega con L'attivismo degli emigrati che ai loro rientri si preoccupavano di abbellire la città d'origine con le piante ammirate in altri paesi, una testimonianza di amore per Campobasso e di senso civico di appartenenza alla collettività che contrasta con la mancanza di amore verso il bene pubblico di questi nostri giorni.

Silvio ADDUCCHIO e Giancarlo D'AMICO sono intervenuti con calore ed esternando l'indignazione, sorta proprio dalla suggestione perr la bellezza del Molise riscoperta nel corso della marcia, per tanta ricchezza non tutelata, non valorizzata, fino al punto da rendere non rintracciabili i percorsi verdi naturali che ormai esistono solo sulle carte e che i marciatori si proponevano di seguire.
Piergiorgio ACQUISTAPACE, in rappresentanza dei Verdi, si è detto consapevole del fatto che la non valorizzazione dei beni ambientali e naturali del Molise è da imputare alla vecchia classe dirigente ma anche la nuova ancora non dà segnali positivi e non compie la scelta fondamentale tra il vecchio modello di sviluppo ed uno nuovo che si fondi sulle ricchezze ambientali.

Il Sindaco di Campobasso, Augusto MASSA, ha affermato che nel programma della nuova maggioranza si vede Campobasso come città di servizi e degli incontri, quindi è obiettivo comune un sempre maggiore accrescimento delle qualità ambientali; questo però non può far pensare ad uno sviluppo in una sola direzione. Un Molise che "decolli" come realtà economica e produttiva deve necessariamente essere visto in un quadro di sviluppo "integrato" con le attività "nuove" in primo piano ed i settori economici primari da riqualificare e rilanciare.

Pasquale DI LENA, Capogruppo del PDS al Consiglio Regionale ha esposto il suo progetto del Molise come "Città Verde", un polmone verde e di servizi di qualità incastonato tra le grandi aree urbane che lo circondano.

L'architetto Giovanni GERMANO, caporedattore de la vianova, a nome degli organizzatori del "Cammina, Molise!" ha ringraziato il Sindaco per l'ospitalità offerta dal comune di Campobasso ai marciatori ed i presenti per l'attenzione rivolta alle problematiche ambientali e sociali della regione, la stessa attenzione che ha animato l'Associazione Culturale LA TERRA ed il giornale a promuovere per il secondo anno consecutivo una faticosa marcia di 40 km. al giorno.

Il Direttore Filippo POLEGGI ha concluso rilevando che la fertilità del dibattito deve evidenziare il comune campo d'impegno dei "Vianovisti" di vario orientamento per la rinascita del Molise affidata alla valorizzazione delle sue risorse, che può mettere finalmente in moto un processo di sviluppo autonomo e competitivo.

SINTESI DELL'INTERVENTO
DEL PROF. ROCCO CIRINO

(Presidente dell'AIIG sez. Molise)

Grazie alla bellissima iniziativa dell'Associazione Culturale LA TERRA, editrice del mensile molisano la vianova e alla disponibilità degli amministratori della città di Campobasso, questa sera ripercorreremo insieme le tappe dello sviluppo di questa città che per anni ha arredato i suoi spazi con gusto e lungimiranza.

L'arredo costituito da piante di ogni tipo ha consentito al nostro capoluogo regionale di fregiarsi dell'appellativo di Città giardino.

Il secolo scorso, in particolare vennero messe a dimora negli spazi cittadini e nei cortili interni diverse varietà pregiate di piante, che oggi fanno bella mostra di sé. Non tutte hanno avuto la fortuna di arrivare fino a noi, l'incuria e la cupidigia dell'uomo ne ha ridimensionato il patrimonio: vale per tutti la scomparsa di oltre 300 piante nel sito ove ora si trova il Distretto Militare. Esse costituivano insieme all'altro pezzo, oggi ancora esistente nell'area denominata 'giardino dei Carmoni', un bell'esempio di orto botanico in pieno centro cittadino.

Sono inoltre da ricordare il giardino del convitto nazionale 'Mario Pagano', con piante di notevole importanza come la Sequoia e la Ginko biloba, la Villa De Capoa ed i tanti viali alberati, nonchè la piazza Vittorio Emanuele.

Campobasso viene menzionata già nell'878 in un rescritto di Adelchi, allora principe di Benevento; rimane nelle mura perimetrali fino agli inizi del secolo scorso. Successivamente, grazie al progetto dell'arch. Musenga, nel periodo Murattiano, Campobasso cambia volto, si allarga e si abbellisce di costruzioni monumentali. Oggi ha aggiunto diversi quartieri nuovi, ma non in sintonia con il progetto della città Murattiana.

MOLISE, CITTA'-VERDE
(Intervento di Pasquale Di Lena, Consigliere regionale)

A conclusione del nostro intervento di Campobasso, con gli amici marciatori abbiamo detto "Vianova, Vianova si arriva sempre alla meta prefissata", rendendo omaggio così alla testata che ha voluto sponsorizzare una iniziativa piena di tanti significati e di importanti valori.

In quella occasione siamo stati chiamati a sviluppare un tema a noi così caro "Molise città-verde" che, prendendo spunto dalla grande intuizione di un Molise "città regione" avuta da De Masi, corregionale di Rotello, tenta di spostare l'accento proprio sul problema ambientale espresso dal verde che circonda i 136 borghi sparsi per un territorio non ampio qual'è quello molisano.

Una particolarità che, nel momento in cui vuole il Molise paragonabile ad una città media del nostro Paese, fa del verde il tessuto connettivo dei minuti e grandi centri, rappresentando così uno sviluppo urbano che non ha eguali nel mondo.

Un esempio per gli urbanisti del mondo che da tempo impazziscono nel pensare come sarà la città del domani.
Sviluppare il tema "Molise città-verde" vuol dire avere l'opportunità di interessare e coinvolgere tecnici ed amministratori di ogni parte del mondo ai livelli più alti, far parlare i media, in pratica presentare questa nostra regione rappresentando una delle più spiccate identità.
Molise "città-verde" quale territorio tenuto insieme dall'ambiente, cioè dalla risorsa più importante senza la quale non è pensabile proiettare nel futuro la sua vocazione più naturale che è il turismo, nel momento in cui si parla di un raddoppio nei prossimi quattro anni del flusso turistico nel mondo.

Una opportunità che il Molise deve saper cogliere organizzando subito la sua offerta a partire dall'avvenimento del prossimo anno, i campionati nazionali di sci di fondo a Caprarotta, proseguire con l'avvenimento del secolo, il Giubileo, che può interessare il Molise più di quanto si pensi.
Il dibattito non ha tenuto conto della stanchezza dei marciatori, dopo i 50 chilometri percorsi durante la giornata, visto che molti sono stati gli interventi durati fino a mezzanotte.

Questa nostra regione con le sue peculiarità è una risposta alla domanda, sempre più di attualità, di ossigeno, di paesaggi, di prodotti di qualità, di pace e di tranquillità che parte da un turista che vuole un'alternativa alla grande città. Su queste peculiarità si sono maggiormente soffermati gli interventi. Si è dibattuto del tema degli insediamenti produttivi e dei rischi di una industrializzazione non controllata sotto l'aspetto delle incompatibilità, visto che diventa difficile promuovere il turismo e l'immagine della regione, quando nel bel mezzo di una stagione estiva arrivano, come è successo, dal nucleo industriale di Termoli-Guglionesi, miasmi e fumi, oppure quando sul basso Molise si addensano vere e propie nubi cariche di fetore acido: tutto questo a significare come una macchia di un Molise che a noi non piace non può promuovere la "città-verde".

Pur nella convinzione che non si possono smontare insediamenti poco utili al Molise e contrari alle sue vere potenzialità di sviluppo che sono tutte nelle innumerevoli risorse, prima fra tutte l'ambiente, essi possono essere racchiusi in spazi ristretti ed essere tenuti sotto controllo.

Occorre valutare attentamente questa prima esperienza di industrializzazione avviata dal grande insediamento FIAT e finita per ospitare industre chimiche rifiutate altrove, per capire che bisogna cambiare rotta e pensare ad insediamenti ecocompatibili in grado di provocare indotto per allargare gli spazi occupazionali, creare nuova imprenditorialità e dare davvero avvio allo sviluppo di cui ha bisogno questo nostro Molise.

Senza indotto (il caso FIAT) non c'è sviluppo, come tiene a sottolineare in ogni occasione il Presidente del CNL De Rita, ma solo occupazione forzata di un territorio e stravolgimento del tessuto economico e sociale con il rischio che gli obiettivi diventino da un momento all'altro veri e propri miraggi.

Confessiamo che non siano mai stati per la grande industria tanto più oggi che è inserita all'interno di un mercato globale dove la tecnologia farà da despota sotto la guida delle grandi concentrazioni finanziarie, libere di agire in mancanza di un governo mondiale in grado di condizionarle e renderle responsabili dei processi che coinvolgono i miliardi di questo pianeta.

Confessiamo anche che abbiamo lottato, e continueremo a lottare, contro ogni visione operaistica, che ha prodotto non pochi danni a questo Paese, e contro ogni visione anarchica dello sviluppo e del mercato per dare spazio a processi di programmazione che, per essere aperti, democratici, devono coinvolgere tutti in un rapporto dialettico e costruttivo.

Siamo per uno sviluppo integrato e per la nascita e crescita delle piccole e medie imprese ritenendo il territorio molisano la vera e sola grande impresa del Molise, in grado di utilizzare al massimo i numerosi settori produttivi di ambiente, di paesaggi di prodotti tipici, di spazi ampi e sereni per il tempo libero, di turismo.

Una attività che costa poco alla Comunità (molto meno dei 700milioni e più spesi per ogni occupato nella industria FIAT), e che stimola indotto nel campo dei servizi, dell'artigianato della cultura.

Non si può pensare di offrire l'ambiente, i paesaggi, e quant'altro offre questa nostra terra, senza una carta dei sentieri, una cartellonistica, una guida ai posti più suggestivi e più ricchi di storia, cultura, architettura, una cura dell'ospitalità sia per ciò che riguarda la ristorazione che il pernottamento, in rilancio dell'artigianato, la formazione e l'aggiornamento degli operatori, la programmazione degli eventi ed una capacità di divulgazione degli stessi per richiamare gente di ogni regione di questo nostro Paese.

C'è, dunque, molto da fare in questa regione per le risorse che essa offre. Esiste quindi una base per dare sbocco ad un nuovo tipo di sviluppo che il Molise può e deve avere.

Sta anche in questa speranza che, per noi è certezza, il significato di un incontro con amici seri del Molise.

Copyright: A.C. "La Terra"


Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice
della manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina, Molise!


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