La
marcia ha fatto tappa anche a Campobasso ed a sera tarda, nell'aula consiliare
del Municipio aperto per accogliere i marciatori, mentre infuriava il
temporale, si è svolto un appassionato incontro con i cittadini
ed esponenti politici cui nessuno sembrava voler mettere fine.
giovedì
8 agosto SECONDA TAPPA
L'INCONTRO
DI CAMPOBASSO
(Sintesi degli interventi)
La
marcia ha fatto tappa anche a Campobasso ed a sera tarda, nell'aula
consiliare del Municipio aperto per accogliere i marciatori, mentre
infuriava il temporale, si è svolto un appassionato incontro
con i cittadini ed esponenti politici cui nessuno sembrava voler mettere
fine.
Presieduto dal Direttore de la vianova Filippo POLEGGI,
l'incontro si è aperto con la relazione di Francesco MANFREDI
SELVAGGI, urbanista, che partendo dalla ricostruzione della formazione
della città attorno al nucleo del centro antico, illustrando
il progetto urbanisticamente avanzato della costituzione del centro
storico di epoca "murattiana", ancora oggi "cuore"
della città, ha ricostruito il processo di espansione recente
del capoluogo. L'ultimo piano regolatore ha perseguito un progetto
fondato sulla realizzazione di quartieri "funzionali" dando
luogo ad un processo di espansione di un certo ordine urbanistico
ma con quartieri "dormitori" che necessitano di interventi
che li rendano vivibili.
Il successivo ritardo nell'approvare un nuovo piano, con l'esaurimento
delle zone edificatorie, ha portato al blocco del mercato edilizio
e delle abitazioni, ad un insediamento diffusissimo nelle campagne
con notevoli problemi per l'organizzazione delle zone della città.
Non vi è dubbio, ha concluso Selvaggi, che Campobasso ha un
naturale ruolo di città di servizi per tutta la regione ma
per questo ha necessità di un intervento complessivo di accrescimento
della qualità urbana.
Il Prof. Rocco CIRINO, servendosi di splendide diapositive, ha illustrato
le caratteristiche del verde in città e nella zona. Un verde
che nonostante le apparenti condizioni climatiche avverse, si caratterizza
anche per le essenze esotiche o tipiche di altre zone. Questo insediamento
si spiega con L'attivismo degli emigrati che ai loro rientri si preoccupavano
di abbellire la città d'origine con le piante ammirate in altri
paesi, una testimonianza di amore per Campobasso e di senso civico
di appartenenza alla collettività che contrasta con la mancanza
di amore verso il bene pubblico di questi nostri giorni.
Silvio ADDUCCHIO e Giancarlo D'AMICO sono intervenuti con calore ed
esternando l'indignazione, sorta proprio dalla suggestione perr la
bellezza del Molise riscoperta nel corso della marcia, per tanta ricchezza
non tutelata, non valorizzata, fino al punto da rendere non rintracciabili
i percorsi verdi naturali che ormai esistono solo sulle carte e che
i marciatori si proponevano di seguire.
Piergiorgio
ACQUISTAPACE, in rappresentanza dei Verdi, si è detto consapevole
del fatto che la non valorizzazione dei beni ambientali e naturali
del Molise è da imputare alla vecchia classe dirigente ma anche
la nuova ancora non dà segnali positivi e non compie la scelta
fondamentale tra il vecchio modello di sviluppo ed uno nuovo che si
fondi sulle ricchezze ambientali.
Il Sindaco di Campobasso, Augusto MASSA, ha affermato che nel programma
della nuova maggioranza si vede Campobasso come città di servizi
e degli incontri, quindi è obiettivo comune un sempre maggiore
accrescimento delle qualità ambientali; questo però
non può far pensare ad uno sviluppo in una sola direzione.
Un Molise che "decolli" come realtà economica e produttiva
deve necessariamente essere visto in un quadro di sviluppo "integrato"
con le attività "nuove" in primo piano ed i settori
economici primari da riqualificare e rilanciare.
Pasquale DI LENA, Capogruppo del PDS al Consiglio Regionale ha esposto
il suo progetto del Molise come "Città Verde", un
polmone verde e di servizi di qualità incastonato tra le grandi
aree urbane che lo circondano.
L'architetto Giovanni GERMANO, caporedattore de la vianova,
a nome degli organizzatori del "Cammina, Molise!" ha ringraziato
il Sindaco per l'ospitalità offerta dal comune di Campobasso
ai marciatori ed i presenti per l'attenzione rivolta alle problematiche
ambientali e sociali della regione, la stessa attenzione che ha animato
l'Associazione Culturale LA TERRA ed il giornale a promuovere per
il secondo anno consecutivo una faticosa marcia di 40 km. al giorno.
Il Direttore Filippo POLEGGI ha concluso rilevando che la fertilità
del dibattito deve evidenziare il comune campo d'impegno dei "Vianovisti"
di vario orientamento per la rinascita del Molise affidata alla valorizzazione
delle sue risorse, che può mettere finalmente in moto un processo
di sviluppo autonomo e competitivo.
SINTESI
DELL'INTERVENTO
DEL PROF. ROCCO CIRINO (Presidente dell'AIIG
sez. Molise)
Grazie alla bellissima
iniziativa dell'Associazione Culturale LA TERRA, editrice del mensile
molisano la vianova e alla disponibilità degli amministratori
della città di Campobasso, questa sera ripercorreremo insieme
le tappe dello sviluppo di questa città che per anni ha arredato
i suoi spazi con gusto e lungimiranza.
L'arredo costituito da piante di ogni tipo ha consentito al nostro
capoluogo regionale di fregiarsi dell'appellativo di Città
giardino.
Il secolo scorso, in particolare vennero messe a dimora negli spazi
cittadini e nei cortili interni diverse varietà pregiate di
piante, che oggi fanno bella mostra di sé. Non tutte hanno
avuto la fortuna di arrivare fino a noi, l'incuria e la cupidigia
dell'uomo ne ha ridimensionato il patrimonio: vale per tutti la scomparsa
di oltre 300 piante nel sito ove ora si trova il Distretto Militare.
Esse costituivano insieme all'altro pezzo, oggi ancora esistente nell'area
denominata 'giardino dei Carmoni', un bell'esempio di orto botanico
in pieno centro cittadino.
Sono inoltre da ricordare il giardino del convitto nazionale 'Mario
Pagano', con piante di notevole importanza come la Sequoia e la Ginko
biloba, la Villa De Capoa ed i tanti viali alberati, nonchè
la piazza Vittorio Emanuele.
Campobasso viene menzionata già nell'878 in un rescritto di
Adelchi, allora principe di Benevento; rimane nelle mura perimetrali
fino agli inizi del secolo scorso. Successivamente, grazie al progetto
dell'arch. Musenga, nel periodo Murattiano, Campobasso cambia volto,
si allarga e si abbellisce di costruzioni monumentali. Oggi ha aggiunto
diversi quartieri nuovi, ma non in sintonia con il progetto della
città Murattiana.
MOLISE,
CITTA'-VERDE (Intervento
di Pasquale Di Lena, Consigliere regionale)
A conclusione del nostro intervento di Campobasso, con gli amici
marciatori abbiamo detto "Vianova, Vianova si arriva
sempre alla meta prefissata", rendendo omaggio così
alla testata che ha voluto sponsorizzare una iniziativa piena di
tanti significati e di importanti valori.
In quella occasione siamo stati chiamati a sviluppare un tema a
noi così caro "Molise città-verde" che,
prendendo spunto dalla grande intuizione di un Molise "città
regione" avuta da De Masi, corregionale di Rotello, tenta di
spostare l'accento proprio sul problema ambientale espresso dal
verde che circonda i 136 borghi sparsi per un territorio non ampio
qual'è quello molisano.
Una particolarità che, nel momento in cui vuole il Molise
paragonabile ad una città media del nostro Paese, fa del
verde il tessuto connettivo dei minuti e grandi centri, rappresentando
così uno sviluppo urbano che non ha eguali nel mondo.
Un esempio per gli urbanisti del mondo che da tempo impazziscono
nel pensare come sarà la città del domani.
Sviluppare il tema "Molise città-verde" vuol dire
avere l'opportunità di interessare e coinvolgere tecnici
ed amministratori di ogni parte del mondo ai livelli più
alti, far parlare i media, in pratica presentare questa nostra regione
rappresentando una delle più spiccate identità.
Molise "città-verde" quale territorio tenuto insieme
dall'ambiente, cioè dalla risorsa più importante senza
la quale non è pensabile proiettare nel futuro la sua vocazione
più naturale che è il turismo, nel momento in cui
si parla di un raddoppio nei prossimi quattro anni del flusso turistico
nel mondo.
Una opportunità che il Molise deve saper cogliere organizzando
subito la sua offerta a partire dall'avvenimento del prossimo anno,
i campionati nazionali di sci di fondo a Caprarotta, proseguire
con l'avvenimento del secolo, il Giubileo, che può interessare
il Molise più di quanto si pensi.
Il dibattito non ha tenuto conto della stanchezza dei marciatori,
dopo i 50 chilometri percorsi durante la giornata, visto che molti
sono stati gli interventi durati fino a mezzanotte.
Questa nostra regione con le sue peculiarità è una
risposta alla domanda, sempre più di attualità, di
ossigeno, di paesaggi, di prodotti di qualità, di pace e
di tranquillità che parte da un turista che vuole un'alternativa
alla grande città. Su queste peculiarità si sono maggiormente
soffermati gli interventi. Si è dibattuto del tema degli
insediamenti produttivi e dei rischi di una industrializzazione
non controllata sotto l'aspetto delle incompatibilità, visto
che diventa difficile promuovere il turismo e l'immagine della regione,
quando nel bel mezzo di una stagione estiva arrivano, come è
successo, dal nucleo industriale di Termoli-Guglionesi, miasmi e
fumi, oppure quando sul basso Molise si addensano vere e propie
nubi cariche di fetore acido: tutto questo a significare come una
macchia di un Molise che a noi non piace non può promuovere
la "città-verde".
Pur nella convinzione che non si possono smontare insediamenti poco
utili al Molise e contrari alle sue vere potenzialità di
sviluppo che sono tutte nelle innumerevoli risorse, prima fra tutte
l'ambiente, essi possono essere racchiusi in spazi ristretti ed
essere tenuti sotto controllo.
Occorre valutare attentamente questa prima esperienza di industrializzazione
avviata dal grande insediamento FIAT e finita per ospitare industre
chimiche rifiutate altrove, per capire che bisogna cambiare rotta
e pensare ad insediamenti ecocompatibili in grado di provocare indotto
per allargare gli spazi occupazionali, creare nuova imprenditorialità
e dare davvero avvio allo sviluppo di cui ha bisogno questo nostro
Molise.
Senza indotto (il caso FIAT) non c'è sviluppo, come tiene
a sottolineare in ogni occasione il Presidente del CNL De Rita,
ma solo occupazione forzata di un territorio e stravolgimento del
tessuto economico e sociale con il rischio che gli obiettivi diventino
da un momento all'altro veri e propri miraggi.
Confessiamo che non siano mai stati per la grande industria
tanto più oggi che è inserita all'interno di un mercato
globale dove la tecnologia farà da despota sotto la guida
delle grandi concentrazioni finanziarie, libere di agire in mancanza
di un governo mondiale in grado di condizionarle e renderle responsabili
dei processi che coinvolgono i miliardi di questo pianeta.
Confessiamo anche che abbiamo lottato, e continueremo a lottare,
contro ogni visione operaistica, che ha prodotto non pochi danni
a questo Paese, e contro ogni visione anarchica dello sviluppo e
del mercato per dare spazio a processi di programmazione che, per
essere aperti, democratici, devono coinvolgere tutti in un rapporto
dialettico e costruttivo.
Siamo per uno sviluppo integrato e per la nascita e crescita
delle piccole e medie imprese ritenendo il territorio molisano la
vera e sola grande impresa del Molise, in grado di utilizzare al
massimo i numerosi settori produttivi di ambiente, di paesaggi di
prodotti tipici, di spazi ampi e sereni per il tempo libero, di
turismo.
Una attività che costa poco alla Comunità (molto meno
dei 700milioni e più spesi per ogni occupato nella industria
FIAT), e che stimola indotto nel campo dei servizi, dell'artigianato
della cultura.
Non si può pensare di offrire l'ambiente, i paesaggi, e quant'altro
offre questa nostra terra, senza una carta dei sentieri, una cartellonistica,
una guida ai posti più suggestivi e più ricchi di
storia, cultura, architettura, una cura dell'ospitalità sia
per ciò che riguarda la ristorazione che il pernottamento,
in rilancio dell'artigianato, la formazione e l'aggiornamento degli
operatori, la programmazione degli eventi ed una capacità
di divulgazione degli stessi per richiamare gente di ogni regione
di questo nostro Paese.
C'è, dunque, molto da fare in questa regione per le risorse
che essa offre. Esiste quindi una base per dare sbocco ad un nuovo
tipo di sviluppo che il Molise può e deve avere.
Sta anche in questa speranza che, per noi è certezza,
il significato di un incontro con amici seri del Molise.
Copyright: A.C. "La Terra"
Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice
della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!