Chuknagar, 30. 11. 11
NEL
MISTERO DI NATALE
Carissimi amici,
Il 2011, che volge al termine, è venuto a noi carico di benedizioni. Lo scorso settembre 70 catecumeni, dopo un percorso di 6-7 anni hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e,alla fine di ottobre, la consacrazione della chiesa e l’inaugurazione del Centro dedicato a S. Guido M. Conforti hanno coronato un sogno che durava da anni.
Sul piano dell’educazione e della promozione umana 60 studenti del nostro programma prossimamente sosterranno gli esami di SSC (Secondary School Certificate). In quel lontano 1980, quando iniziava la nostra presenza tra i fuori-casta, qui a Chuknagar, nessuno avrebbe mai scommesso su una tale fioritura. Abbiamo quindi tanti motivi per ringraziare il Signore nel Natale del 2011, che celebriamo per la prima volta nella nuova chiesa.
Dentro, però, ci portiamo anche qualche ferita. Una larga zona, dove siamo presenti con le nostre scuolette, anche quest’anno è andata sott’acqua, come ebbi a dirvi lo scorso agosto, e vi è rimasta per alcuni mesi. Quasi tutti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni e ad accamparsi in tendopoli di fortuna. Proprio in questi giorni, su iniziativa della Caritas Diocesana di Khulna, abbiamo organizzato una distribuzione di viveri alle famiglie più bisognose (purtroppo ne abbiamo potuto raggiungere solo un centinaio). C’è, poi, un’altra ferita e questa, però, più lacerante. Il prossimo 10 dicembre ricorre l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Non potete immaginare quanto questa celebrazione sia di attualità per la nostra gente. Ogni giorno, infatti, si verificano episodi di violenza e di discriminazione nei loro confronti. In questa vicenda noi missionari non possiamo rimanere asettici, ma ci sentiamo investiti del ruolo profetico di Gesù, quale appare nel versetto 18 del 4° capitolo del Vangelo di Luca: “…mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione… per rimettere in libertà gli oppressi”. Proprio a Chuknagar, lo scorso 15 novembre ha visto raccolte in una pacifica manifestazione di protesta contro l’ennesimo sopruso nei loro confronti migliaia di fuori-casta e la manifestazione ha avuto risonanza anche sulla stampa nazionale. La luce, che si è accesa dentro di loro, nessuno potrà mai spegnerla perché è la luce salvifica di Gesù Risorto.
Concludendo queste poche righe, voglio farvi arrivare gli auguri natalizi attraverso quello splendido brano del profeta Isaia con cui abbiamo iniziato il periodo di Avvento. Non ve lo trascrivo qui. Vi prego di andarvelo a rileggere e a meditare.
Buon Natale!
P. Antonio Germano Das, S. X. antoniogermano2@gmail.com
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Chuknagar, 31. 10. 11
IL
PROFUMO DELLA ROSA
Carissimi amici,
Riprendo il contatto con voi cogliendo lo spunto da
un aneddoto che ho appena letto sulla famosa rivista indiana di teologia
“Vidyajyoti Journal of Theological Reflection”. Come ben sapete, in questa
parte del mondo la verità viene narrata in parabole, che in lingua bengalese
sono chiamate “upoma kahini
o golpo”. Anche Gesù, che apparteneva al mondo
asiatico, si esprimeva in parabole.
Eccovi allora l’aneddoto o la parabola: “I discepoli
erano tutti presi dalla discussione sul detto di Lao-Tzu: “QUELLI CHE SANNO NON
PARLANO; QUELLI CHE PARLANO NON SANNO”. Quando il Maestro entrò, i discepoli
gli chiesero che cosa le parole significassero. Il Maestro disse: “Chi di voi
conosce la fragranza di una rosa?” Tutti la conoscevano. Allora il Maestro
disse: “Esprimetela in parole”. I discepoli rimasero in silenzio.
Questo aneddoto esprime molto bene la situazione in
cui mi trovo in questo momento mentre mi accingo a riferirvi sull’evento dello
scorso 28 ottobre, che ha visto il coronamento di oltre 30 anni di presenza e
annuncio dei Missionari Saveriani tra i fuori-casta di Chuknagar e dintorni.
L’esperienza non si racconta, la si vive. Al termine della cerimonia della
consacrazione della chiesa, dedicata alla Vergine Maria, Regina dei Poveri, che
ha visto convenire assieme una folla straordinaria di Cristiani, Hindu e
Musulmani, ho detto due parole di circostanza per ringraziare i convenuti.
Qualche giorno prima avevo ricevuto, via email, un messaggio da mio fratello
Giovanni, che è stata l’unica voce di partecipazione lungo tutto il mese di
ottobre, mese missionario. Allora ho esordito facendo riferimento al messaggio
di mio fratello Giovanni, che tutti ritengono un miscredente, che si porta
dietro l’etichetta di comunista dagli anni del ’68.
Eccovi il messaggio: “Carissimo Antonio,avrei voluto
tanto esserti vicino in questi giorni così intensi a Chuknagar mentre stai per
portare a termine una impresa così importante per te e per le tua comunità e
così grande e affascinante per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di
seguirla dall’inizio e da lontano, offrendo il proprio aiuto sincero alla tua
fede, alla tua passione, alla tua caparbietà ed al tuo infinito amore per la
tua “gente”. Invece sono qui a Roma immerso, come tanti altri, nei problemi che
questa società in dissolvenza sta creando. Fra qualche giorno la campana di
Agnone suonerà a festa anche a Chuknagar e noi la sentiremo. Sentiremo il tuo
cuore esplodere di gioia e vedremo finalmente i tuoi occhi bagnati di lacrime.
Papà e mamma saranno sicuramente seduti davanti a te ai primi posti. Anche io,
Silvana e Elio siamo orgogliosi di te e condividiamo la tua gioia”.
Mentre riferivo queste parole, nell’assemblea si è
creato un maestoso silenzio. Mi è venuto un nodo alla gola, simile a quello del
25 aprile 1977, quando, dopo aver salutato i miei venuti all’aeroporto, mi
avviavo verso la linea di partenza per il Bangladesh.
Cari amici, perdonatemi questa esplosione di
emozione. Per il momento non sono in grado di dire altro. Qualche cosa aggiungeranno
le poco foto che vi includo. Un grande, cordiale saluto con grato ricordo nella
preghiera.
P. Antonio Germano Das,
S. X. antoniogermano2@gmail.com
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Chuknagar, 20. 09. 11
IL
REGALO PIU’ BELLO: NEL 72° ANNO DI ETA’, 70 BATTESIMI!
Carissimi amici,
Il mese di settembre mi regala il 72° anno di età e mi traghetta nel 73°. Unito a voi, con cui da anni si è stabilita una corrente di profonda amicizia, ne ringrazio il Signore. So che troppo spesso la parola “grazie!” è abusata e perciò mi lascio scivolare nel cantico della Vergine, per dire con Lei: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome”.
Due anni fa, rientrando dall’Italia dopo l’operazione all’anca sinistra, mi ero portato dietro alcuni libri, che mi accompagnassero nella riflessione in questa fase particolare della mia vita, sempre più aperta alla parusia, al maranà tha: vieni, Signore Gesù! Tra essi c’era “L’Uomo dell’Apocalisse” di U. Vanni, S.J. E’ un volume di 450 pagine e richiede lunghe pause di silenzio nella lettura. Proprio in uno di questi giorni, da una pagina, ho letto queste righe che mi hanno fatto riflettere e che propongo perciò anche a voi.
“Il dinamismo del regno comporta, da una parte, la constatazione che il mondo della storia deve cambiare e, dall’altra, che un cambiamento radicale avverrà solo sotto l’influsso di Cristo. In fondo, qui si tratta della spinta escatologica, una dimensione irrinunciabile della vita cristiana, che è alimentata dalla speranza. Se tale spinta venisse meno, la vita cristiana perderebbe il suo mordente, con il rischio di assolutizzare il presente. Si rischierebbe allora di scambiare il regno completo con un segmento di storia che gli può somigliare”.
Dopo questa breve premessa introduttiva, vengo a parlarvi dell’evento di questi giorni. Domenica, 18 settembre, dopo un percorso che varia dai 5 ai 7 anni, 70 catecumeni hanno ricevuto i sacramenti della iniziazione cristiana per mano del vescovo di Khulna, Mons. Bejoy D’Cruze, O.M.I. I candidati erano 75, ma nell’ultimo scrutinio abbiamo ritenuto opportuno che una famiglia ritardasse ancora di qualche anno. Era in programma di conferire il battesimo in occasione della consacrazione della nuova chiesa, il prossimo 28 ottobre. Poi abbiamo creduto opportuno separare i due avvenimenti. Così approfittando della venuta del vescovo a Chuknagar per il saluto di addio, abbiamo anticipato la data al 18 settembre.
Come già vi accennavo in precedenza, l’attuale vescovo di Khulna è stato prescelto e inviato dal S. Padre a fondare una nuova diocesi nel Sylhet, una regione che si trova nel Nord-Est del Bangladesh. Nella Pasqua del 2006, quando il primo gruppo di 51 catecumeni ricevette il battesimo, non disponendo ancora di una struttura conveniente, ci recammo in cattedrale, a 30 km di distanza da Chuknagar. Partimmo alle 9 si sera e giungemmo in tempo per la veglia pasquale. All’alba del mattino di Pasqua eravamo di ritorno alla missione.
La prima volta quindi fummo noi ad andare dal vescovo. Questa volta è stato il vescovo a venire da noi ed è stato un evento che ci ha riempito il cuore di gioia, una gioia che trasborda ed arriva fino a voi, cari amici, che in tutti questi anni ci avete seguiti con fede e amore. La cerimonia si è svolta nel salone del nuovo edificio, dedicato a S. Guido Maria Conforti. Le pareti piene di luce riflettevano lo splendore della luce di Cristo, venuto a insediarsi nel cuore dei nostri fuori-casta, per comunicare loro la dignità dei figli di Dio.
Alla cerimonia del battesimo è seguito un piccolo trattenimento durante il quale la nostra piccola comunità di neofiti, attraverso canti, danze e scenette, ha voluto esprimere la propria gratitudine al pastore della diocesi, che li ha uniti a Cristo nel battesimo rendendoli partecipi della dignità regale, sacerdotale e profetica.
Come spesso ripeto ai miei, il battesimo segna non la fine, ma l’inizio di un cammino. Ad illuminare il cammino c’è stata consegnata una luce,che è la luce di Cristo. “Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini perché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”. Con questo augurio vi lascio, cari amici, dandovi appuntamento al prossimo incontro.
P. Antonio Germano Das,
S. X. antoniogermano2@gmail.com
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Chuknagar, 7. 09. 11
L’ALLUVIONE NON CI HA RISPARMIATI
NEPPURE QUEST’ANNO!
Carissimi amici,
A meno di un mese di distanza, torno a voi per mettervi a parte di notizie non troppe belle. L’alluvione non ci ha risparmiati neppure quest’anno. Nel mese di agosto le precipitazioni non hanno smesso un solo giorno. La zona che va dalla missione di Chuknagar a quella di Satkhira, in un raggio di 30 km., è stata particolarmente colpita. I dati dicono che 55 mila famiglie hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni e sistemarsi ai due lati della strada che va da Khulna a Satkhira, nei tratti in cui la strada stessa non è stata sommersa dalle acque.
Il fenomeno, come vi dicevo, non è nuovo, ma quest’anno, data la eccezionalità delle precipitazioni, ha assunto proporzioni enormi creando situazioni di grande disagio, che non sto qui a descrivervi perché facilmente immaginabili.
Negli anni precedenti ho già avuto modo di documentarvi simili disastri. La zona, in cui il fenomeno si ripete ciclicamente, è attraversata dal fiume Kopotokko, il cui letto di scorrimento si trova ad un livello più alto rispetto all’ambiente circostante. Se l’acqua fuoriesce dagli argini, invade il territorio sottostante e vi rimane per mesi. La soluzione sarebbe quella di dragare il letto del fiume, permettendo così lo scorrimento rapido delle acque. Ma tutto questo comporta una spesa enorme, che il Bangladesh non può affrontare da solo. Infatti, di fiumi come il Kopotokko, in Bangladesh, se ne contano a centinaia.
Dato il mio impegno nella costruzione della chiesa e della scuola e data anche la mia menomazione alla gamba per l’operazione subita all’anca, quest’anno non ho potuto girare come avrei voluto nelle zone più colpite per essere più presente tra la gente. Siamo intervenuti insieme ad altre organizzazioni non governative per i primi soccorsi di emergenza, ma la situazione ci supera e piange il cuore per non poter fare di più.
Metà dei villaggi, in cui siamo presenti con le nostre scuolette, sono andati completamente sommersi e le scuolette rimarranno chiuse per alcuni mesi. Khampur, il villaggio in cui nel 2008 abbiamo inaugurata la nuova scuola, è tra i più disastrati: le 400 famiglie di Rishi (leggi:fuori casta) hanno trovato rifugio sulla strada o presso parenti in altri villaggi non colpiti.
Siamo ancora in piena stagione delle piogge. Di solito, questi fenomeni si verificano proprio nel mese di settembre: speriamo e preghiamo che il tempo in questo mese si faccia più clemente. Il centro della missione di Chuknagar è stata fortunatamente risparmiata, ma appena ci si inoltra per qualche chilometro verso Ovest, lo spettacolo ti attanaglia e strugge il cuore.
Spero di farmi vivo prossimamente con voi con notizie un po’ diverse e più aperte alla speranza. Un cordiale saluto a voi tutti.
P. Antonio Germano Das, S. X. antoniogermano2@gmail.com
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Chuknagar, 13. 08. 11
MESSAGGIO AGLI AMICI ED AI BENEFATTORI
Carissimi amici e benefattori
Scusatemi se vengo a disturbarvii in questo momento sacro delle ferie, ma è per darvi la lieta notizia che il 28 ottobre, venerdì e quindi giorno di vacanza qui in Bangladesh, ci sarà la cerimonia della consacrazione della chiesa e della inaugurazione dell’edificio scolastico.
Abbiamo scelto il mese di ottobre innanzitutto perché è il mese missionario, in secondo luogo perché è il mese di Maria, a cui la chiesa è dedicata col titolo di Regina dei Poveri e infine perché è il mese della canonizzazione del nostro Santo Fondatore Guido M. Conforti. Non vi avevo ancora detto che al Fondatore, a cui abbiamo dedicato la campana, dedichiamo anche l’edificio scolastico, che perciò porterà la scritta in bengalese: “SHADHU GUIDO M. CONPHORTIR PROSHIKKHON KENTRO”, che equivale, in inglese, a “St. Guido. M. Conforti’s Community Centre”. Nell’edificio infatti troveranno posto le aule scolastiche per il Tuition Program, le classi per i catecumeni, una bibliotechina, una computer room ed un salone per incontri. Data la molteplicità degli intenti abbiamo voluto chiamarlo Community Centre ed intitolarlo a S. Guido M.Conforti, che attraverso di noi continua “l’audace progetto della missione” tra gli ultimi.
Sento a questo punto il mio cuore sussultare di gioia e, commosso per tanta bontà da parte dei benefattori, ringrazio il Signore, che ha ispirato l’opera e l’ha condotta a termine: a Lui lode e benedizione! Il costo per la realizzazione dell’opera è andata molto al di là di quello progettato per sopraggiunte difficoltà tecniche, che non era stato possibile prevedere. Spero che nei pochi mesi che mancano alla inaugurazione la Provvidenza troverà ancora il modo per arrivare tra i fuori-casta, alleviando perciò la preoccupazione del momento.
Ho poi un’altra grande notizia da comunicarvi. Era in programma che, in occasione della inaugurazione della chiesa, i catecumeni, che da 5-6-7 anni vi si stanno preparando, avrebbero ricevuto il battesimo. Poi ho pensato che in quel giorno tutta l’attenzione è rivolta all’evento della inaugurazione e così ho deciso di anticipare la data del battesimo al 18 settembre. In quella circostanza, l’attuale Vescovo di Khulna, Mons. Bijoy, che nel frattempo è stato destinato vescovo di Sylhet, una diocesi di recente erezione, che si trova nel Nord-Est del Bangladesh, verrà a celebrare la messa di addio nella nostra comunità di neofiti. Sarà quindi il Vescovo Bijoy a conferire i sacramenti della iniziazione cristiana ai 75 catecumeni.
Mentre vi rinnovo, a nome anche della mia gente, i sentimenti
della più viva gratitudine per tutto quello che avete fatto perché il nostro
sogno diventasse realtà, vi chiedo anche di accompagnarci con la vostra preghiera
in questo momento così importante per la nostra comunità. Spiritualmente
presente in mezzo a voi nella festa solenne di Maria Assunta in cielo, chiedo
per me e per voi una fede robusta per fronteggiare gli strani momenti della
storia che stiamo vivendo e che il Signore non ci faccia mai mancare i segni
della speranza. Con grande affetto e riconoscenza.
P. Antonio Germano Das,
S. X. antoniogermano2@gmail.com
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Chuknagar, 08. 06. 11
ECCO LE CAMPANE
Carissimi,
Questa mattina mi è arrivata fresca fresca dalla
Fonderia Marinelli qualche foto della campana,
dedicata a S. Guido Maria Conforti, il
fondatore dei Missionari Saveriani, che nel prossimo
ottobre sarà proclamato Santo. Adesso ci saranno da risolvere i problemi di
spedizione: speriamo che tutto vada liscio.
Un forte abbraccio a voi
tutti.
P. Antonio Germano Das,
S. X. antoniogermano2@gmail.com
Chuknagar, 14. 05. 11
LETTERA DI
RINGRAZIAMENTO AGLI AMICI DEL CANADA
Carissima Antonietta,
Ho ricevuto la lista delle offerte da
te raccolte a Montreal in occasione della festa dell’Incoronata e già inviate
alla Procura delle nostre missioni a Wayne (U. S. A.
). Ho letto l’uno dopo l’altro il nome degli offerenti, quasi tutti a me noti,
anzi, molti di loro sono stati miei compagni d’infanzia a Duronia.
Sono profondamente commosso per questo vostro gesto di solidarietà per la mia
missione tra i fuori-casta. Il significato va ben oltre la cifra raccolta,
anche se notevole ($ 3800), perché mi fa capire che anche voi vi sentite
coinvolti per il patrimonio di fede ricevuto dai nostri genitori in questa
splendida avventura della diffusione del Regno tra i più poveri e diseredati.
Il Signore ve ne renderà merito e vi
farà partecipi del bene che attraverso di me si degna di operare in questa
parte del mondo. Come vi dicevo nella mia ultima lettera, la speranza di
inaugurare chiesa e scuola in occasione della Pasqua è sfumata. Visto il ritmo
del lavoro, che procedeva alacremente, c’eravamo un po’ illusi. Sono infatti i
lavori di rifinitura che richiedono poi più tempo. Così adesso siamo proiettati
verso il Natale e nutriamo la fiducia che questa volta la nostra speranza non
verrà delusa.
Nel frattempo abbiamo
celebrato la S. Pasqua con i Cristiani ed i Catecumeni, 80 dei quali avrebbero
ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana se tutto fosse andato secondo
i programmi. Anche le altre attività della missione procedono con il solito
ritmo. E’ proprio di questi giorni la notizia che su 59 dei nostri studenti,
che hanno dato gli esami di S. S. C. ( Secundary School Certificate ), 47 sono stati promossi. Altri 45
studenti del college sono impegnati in questi giorni negli esami di I. A.,che,
secondo il sistema scolastico in vigore qui in Bangladesh, conclude il primo
biennio del bachelor. 30 anni fa, quando è stata
aperta questa missione tra i fuori-casta, nessuno mai avrebbe pensato ad un
futuro così straordinario ed invece il Signore, contro le aspettative degli
uomini, continua ad operare prodigi.
Vi accennavo anche che,
all’inizio di quest’anno, P. Melecio, il messicano
che era stato con me per un paio di anni, è andato in Messico per il suo turno
di riposo. Al rientro, andrà a Manila per approfondire i suoi studi. Al suo
posto, lo scorso mese di febbraio è venuto a stare con me P. Yulius, un saveriano indonesiano,
che ha appena terminato l’anno di studio della lingua bengalese. Così la
missione di Chuknagar sta diventando il luogo di
tirocinio per le nuove leve missionarie ed il mio lavoro aumenta invece che
diminuire. Come cambiano i tempi! 34 anni fa, quando arrivai in Bangladesh,
dopo l’anno di lingua, il superiore di allora mi mandò a riaprire una missione,
Borodol, un’isola fluviale ai margine della foresta
tropicale, rimasta chiusa per 7/8 anni perché non si trovava chi ci volesse
andare e, per i primi 3 anni rimasi da solo e feci il tirocinio a mie spese. Ma
questa è una storia d’altri tempi, più volte raccontata, che conserva tuttavia
tutto il sapore di un’avventura vissuta per l’avvento del Regno di Dio.
Carissima Antonietta,
rinnovando a te e a tutti i Duroniesi del Canada il
grazie mio e della mia gente, chiedo a te e a tutti gli amici la carità di una
preghiera perché il Signore mi conceda di spendere il resto della mia vista in
questa terra e con i miei intoccabili con l’entusiasmo e la gioia dei primi
tempi.
Un forte abbraccio a voi
tutti.
P. Antonio Germano Das,
S. X.
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Chuknagar, 07. 03. 11
Carissimi amici e benefattori,
E’ da un po’ di tempo che non ci si
sente. Penso sia doveroso da parte mia aggiornarvi su come procedono i lavori
di costruzione della chiesa e della scuola nella missione di Chuknagar. E’ inutile ripetervi che senza la vostra preziosa collaborazione e
senza il vostro aiuto il sogno dei fuori-casta di Chuknagar
non si sarebbe mai realizzato. Veramente grande è il Signore, che è venuto
incontro alla povertà dei suoi figli!
Speravo di potere
inaugurare la chiesa in occasione della Pasqua, solennizzando l’avvenimento col
battesimo di un centinaio di catecumeni, ma i lavori di muratura, intonaco,
decorazione, colore, porte, finestre, ecc. portano via molto tempo e così, con
tutta probabilità, dovremo spostare la data verso Natale.
Anche la sagomatura
esterna della scuola è stata completata: pianterreno, primo e secondo piano di
una struttura ad “L”. Ora, però, bisogna riempire la struttura e questo
comporta molto tempo. Nella scuola, oltre alle aule scolastiche, troveranno
posto anche una bibliotechina, una sala per computer
ed un salone per incontri. Abbiamo creduto opportuno inserire nell’edificio
anche questo spazio, che servirà non solo per gli incontri periodici con
studenti e maestri, ma vorrà essere punto di incontro e di riferimento per
tutti i Rishi della zona.
Accanto all’attività
febbrile della costruzione, vanno contemporaneamente avanti anche le altre
attività della missione: primo annuncio, che si concretizza soprattutto nel
catecumenato, promozione umana attraverso le scuolette
nei vari villaggi, interventi con iniziative di lavoro in situazioni di
particolare disagio, assistenza agli ammalati.
Qui, in Bangladesh,
l’anno scolastico inizia in gennaio. Così anche nella missione di Chuknagar, nel mese di gennaio, riprende a pieno ritmo ogni
tipo di attività. Tra l’altro, quest’anno, nella missione c’è stato anche un
cambio di guardia. Infatti, al posto di P. Melecio,
un Saveriano Messicano, che è rimasto con me circa
due anni e dopo le vacanze in Messico andrà a Manila per completare la sua
formazione, è venuto a stare con un altro padre saveriano.
Questa volta si tratta di un Indonesiano e si chiama Iulius.
Ha appena terminato il corso di lingua bengalese e Chuknagar
sarà il suo primo posto di lavoro. Così la missione di Chuknagar
sta diventando un luogo di tirocinio per i giovani missionari, che poi saranno
assegnati altrove.
In un certo senso la mia
attività e coinvolgimento invece di diminuire per l’avanzare dell’età aumenta.
Grazie a Dio, nonostante i ripetuti incidenti
di percorso, la mia salute va a gonfie vele e, andando in moto, di tanto
in tanto mi torna in mente il canto di gioia e libertà, che intonavo nei tempi
preistorici della mia missione a borodol.
Lo scorso gennaio, con
una cerimonia semplice ma significativa, per la quale abbiamo invitato il superiore regionale del Bangladesh, P.
Mimmo Pietanza, abbiamo ripreso l’attività del catecumenato stabilendo, per
ogni gruppo e soprattutto per quelli che si preparano a ricevere il battesimo,
il cammino da percorrere durante
quest’anno. Al termine della cerimonia, ai battezzati è stata consegnata su un
foglio plastificato la preghiera del Padre Nostro, sintesi sublime di vita
cristiana vissuta. Ai catecumeni invece, sempre su un foglio plastificato, sono
state consegnate le Tavole Della Legge, i dieci comandamenti, che rappresentano
per loro il punto di partenza per un cambiamento di vita.
Nel campo scolastico,
abbiamo avuto il primo incontro programmatico con i maestri, a cui è affidata
la conduzione delle scuolette nei vari villaggi. I
maestri in tutto sono 43. Con loro abbiamo due incontri mensili: il primo ha
carattere formativo e si insiste in maniera particolare sulle motivazioni, che
devono sostenerli nel loro compito educativo. Tutti i maestri appartengono allo
stesso gruppo sociale e cioè sono fuori-casta e devono sentirsi perciò
impegnati per la promozione umana e sociale del loro gruppo. A questi incontri
formativi, di solito, invitiamo anche qualche personalità, che conosce la problematica
dei fuori-casta ed è in grado perciò di farsi ascoltare spronandoli con
indicazioni propositive. Al termine di ogni mese c’è poi un incontro di
valutazione sul lavoro svolto. Inoltre, all’inizio e alla fine di ogni anno
scolastico incontriamo i genitori nei 12 villaggi in cui siamo presenti col
nostro programma educativo. Sempre nel mese di gennaio mi sono recato
successivamente nei singoli villaggi. Lo scopo di questi incontri è quello di
coinvolgere il più possibile i genitori nell’educazione dei loro figli, facendo
loro capire che l’istruzione è la leva della loro liberazione e promozione
sociale. Ogni anno poi si pone l’accento su un aspetto particolare della loro
cultura che costituisce un ostacolo per il loro avanzamento sociale. L’anno scorso,
per esempio, abbiamo condotto una battaglia per la eliminazione del ballo bibaho e cioè del matrimonio delle ragazze in tenera età,
che è una piaga ancora assai diffusa nella società bengalese, ma soprattutto in
mezzo ai fuori-casta.
Al termine della
stagione delle piogge, poi, c’è sempre una fila interminabile di persone, che
chiedono una mano per la costruzione o riparazione delle loro case. La
missione, inoltre,è un punto di riferimento per i senza terra e senza lavoro.
Anche in questo campo, misurando le nostre possibilità, ogni anno si dà vita ad
iniziative volte a venire incontro alle tante richieste di aiuto. Lo scopo è
quello che, attraverso la spinta iniziale dell’aiuto, i beneficiari riescano
poi a stare in piedi da soli. Non è una cosa semplice, ma ci rendiamo conto che
non possiamo chiudere gli occhi e rimanere insensibili di fronte a certe richieste di ordine vitale.
In questa rapida
carrellata manca il capitolo degli ammalati, che da sempre è parte integrante
della missione e che meriterebbe perciò una considerazione a parte. Varrà per
un’altra volta, perché penso di avere già abusato della tua pazienza. Ma
tant’è, siamo alla vigilia della quaresima e potete perciò fare rientrare la
mia lettura in esercizio penitenziale.
Rinnovandovi il mio
grazie, a nome della piccola comunità cristiana di Chuknagar,
vi saluto cordialmente chiedendovi un ricordo nella preghiera. Un abbraccio
fraterno.
P. Antonio Germano Das,
S. X.