Cronache
5 anni
e mezzo di carcere per Carugno, l’ex dirigente che
intascò 1 milione di fondi pubblici
Si è concluso nel pomeriggio di martedì 15 gennaio il processo
in primo grado con rito abbreviato per Elvio Carugno,
ex funzionario della Regione, direttore dello Sprint Molise, arrestato lo
scorso aprile con l’accusa di peculato. I Pm Fabio Papa e Rossana Venditti
avevano chiesto una pena di sei anni, sei mesi in più rispetto al verdetto del
giudice Teresina Pepe. Il legale difensore Antonello Veneziano preferisce non
commentare: «Attendo di leggere le motivazioni per confutarle in Appello».
Cinque anni e mezzo di carcere per il
dirigente della Regione Molise Elvio Carugno: il
verdetto è stato letto dal giudice Teresina Pepe a conclusione dell’ultima udienza del
processo che si è celebrato nel tribunale del capoluogo. L’imputato era
presente.
Il funzionario 64enne è
stato arrestato due volte con la pesante accusa di peculato per essersi
intascato oltre un milione di euro di fondi pubblici, destinati
a finanziare i giovani che volevano avviare un’attività imprenditoriale. I Pm
Fabio Papa e Rossana Venditti avevano chiesto sei anni di reclusione, sei mesi
in più rispetto alla decisione del giudice.
La sentenza è stata emessa a distanza di nove mesi dal primo arresto, avvenuto lo scorso aprile. Il Pm Fabio
Papa, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto infatti di processare il dirigente,
in pensione da poco, attraverso il cosiddetto “rito abbreviato” che prevede in
caso di condanna uno sconto di un terzo della pena, richiesta accordata dal
giudice Pepe che nel pomeriggio di oggi martedì 15 gennaio ha emanato il
verdetto finale, letto davanti allo stesso imputato che ha ascoltato senza
alcuna reazione la decisione nell’aula del palazzo di giustizia.
Carugno è stato accompagnato in tribunale
direttamente dal carcere, dove si trova da nove mesi, in quanto è stata più
volte respinta la richiesta di essere rimesso in libertà.
Il 64enne gestiva per
conto della Regione lo sportello Sprint Molise, iniziativa che era stata
avviata per cercare di promuovere e sostenere progetti imprenditoriali dei
giovani. Ma il denaro pubblico che sarebbe dovuto essere
impiegato per stimolare nuove chance lavorative nei fatti, stando a quanto
appurato nell’ambito dell’inchiesta, finiva nelle tasche dello stesso
dirigente, o delle donne a lui legate.
Secondo i riscontri delle indagini, Carugno
avrebbe girato sui conti correnti a lui collegati o a persone a lui vicine
circa un milione e 300mila euro, che in teoria dovevano confluire nello
Sportello Sprint. Quattrocentomila
euro sarebbero finiti nelle mani di tre donne, una romena, una venezuelana e
una italiana, alle quali il 64enne era legato. Altri soldi
sarebbero stati dirottati su conti esteri.
La sentenza è arrivata
dopo oltre quattro ore di udienza. L’ex dirigente della Regione è stato quindi
subito riaccompagnato nella casa circondariale. Il legale
difensore Antonello Veneziano per il momento non commenta la sentenza: «Attendo
di leggere le motivazioni del dispositivo, per confutarle in appello».
da primonumero.it
Campobasso,
lì 16 Gennaio 2013