L’Inchiesta
La cassa integrazione
arriva in Procura Accertate
irregolarità dagli organi di controllo - Esposto in Procura sul caso Solagrital, inclusa anche la gestione della cassa
integrazione in deroga - Il ruolo della Regione e il recupero delle somme
indebitamente percepite La
vicenda della cassa integrazione in Molise, nel silenzio assordante delle
istituzioni e delle parti politiche (con l’unica, lodevole, eccezione di
Massimo Romano) continua, vista la sua rilevanza e la sua gravità, a fare il
proprio corso. La questione, lanciata mesi addietro da questa testata, sta
conoscendo degli sviluppi che confermano la portata di quanto accaduto e che
lasciano presagire ulteriori e futuri sviluppi. In
primo luogo abbiamo avuto notizia certa che i controlli effettuati su una piccola
azienda che aveva chiesto e ottenuto la cassa integrazione in deroga hanno
certificato come nella sua gestione si siano manifestate irregolarità. Il
caso, benché non rilevante quanto a numero di dipendenti, è comunque
importante perché coinvolge quell’area grigia, a cavallo tra sindacati e
politica, che negli anni ha creato forti rendite di posizioni sfruttando il
danaro pubblico. Sulla certificazione di irregolarità della cassa
integrazione verranno chiamati a rispondere gli amministratori e i soci dell’ente
ma il punto rilevante, quello su cui questa testata vorrà insistere, è un
altro. Le
irregolarità riscontrate (che sono solo un pezzo di tutte quelle possibili da
perseguire e che saranno perseguite a parte) chiamano in causa la Regione
Molise che, secondo la normativa, doveva vigilare sull’erogazione della cassa
integrazione. La vigilanza della Regione Molise non è un concetto astratto ma
un percorso documentale molto preciso, che la stessa Regione rende pubblico
sul suo sito. Ad esempio bisogna stipulare un patto di servizio tra l’azienda
e la Regione, tanto per dirne una. Non solo. L’irregolarità accertata della
cassa integrazione sarà comunicata anche alla Regione che potrà/dovrà
disporre la revoca dei fondi attribuiti all’azienda inadempiente. Il punto
però è squisitamente politico. Sembra che ci siano molte resistenze ad
operare con decisione per recuperare le somme impegnate. E questo perché
sarebbero coinvolti figure politiche di secondo livello, vicine al Governo
attuale, oltre che esponenti (benché in totale disfatta) del partenariato che
vanterebbero (a loro dire) agganci importanti negli uffici e nei centri
decisionali competenti e nell’opposizione al governo regionale. Insomma,
secondo questi furbetti del vicoletto una rete perfetta di omertà che gli
garantirebbe l’impunità. Seguiremo allora con attenzione l’evolversi della
vicenda anche perché il mancato recupero dei soldi irregolarmente impiegati o
l’inerzia rispetto allo stato di fatto accertato esporrebbe i responsabili ad
ipotesi di omesso controllo nonché a possibili reati contro la Pubblica
Amministrazione. Ma la questione non si esaurisce qui. La Procura di
Campobasso potrebbe, a breve, aprire un fascicolo sulla gestione complessiva
della cassa integrazione in deroga da parte della Regione Molise. E questo
perché dettagliati esposti sulla vicenda cominciano ad essere prodotti
all’organo giudiziario. Uno di questi riguarda la questione Solagrital. Un
lavoratore (che peraltro intervistiamo in altro articolo) ha depositato un
esposto in Procura sulla conduzione e sulla gestione della Solagrital negli ultimi anni. Come già era accaduto con
l’esposto depositato in Procura da parte dei Consiglieri Romano, Di Donato e
Monaco, una delle problematiche su cui si chiede chiarezza riguarda proprio
il ricorso alla cassa integrazione (straordinaria ed in deroga) fatta
dall’azienda avicola bojanese. I Consiglieri
regionali hanno allegato anche i nostri numerosi articoli in materia. Daniele
Di Cicco ci ha confermato che uno dei punti critici del suo esposto (di cui
non conosciamo i contenuti e di cui non siamo in possesso) riguarda l’utlizzo della cassa integrazione in deroga nello
stabilimento di località Monteverde. Una vicenda
complessa, che ha riguardato ben 150 unità operative. Ma, come abbiamo noi
scritto in un articolo dedicato a Solagrital,
queste 150 unità risultavano fino a qualche settimana prima lavoratori
avventizi dell’impianto avicolo. E sarebbero stati stabilizzati in massa solo
qualche giorno prima che fosse presentata la richiesta di cassa integrazione
in deroga di queste unità lavorative. Una richiesta prontamente accolta dalla
Regione che ha quindi impegnato le somme necessarie al pagamento degli
stipendi dei lavoratori interessati. Di Cicco ha confermato che questo è uno
degli argomenti su cui ha chiesto ai magistrati di fare chiarezza. Ma i
magistrati a breve, secondo le nostre fonti, troveranno sul tavolo altri
esposti di lavoratori colpiti da procedure di cassa integrazione in deroga
non conformi alla legge. Lavoratori che lamentano
pesantissime discriminazioni e che alla fine, dopo essere stati posti in
cassa integrazione con motivazioni fittizie, sono stati poi licenziati in
tronco. In tutto questo brilla per l’assenza il sindacato dei lavoratori che
non ha detto nemmeno un ah o un bah sulla questione. Ad ogni buon conto siamo
appena all’inizio della vicenda, una vicenda che promette davvero esiti
clamorosi e dirompenti. da Redazione informamolise.com Campobasso, li 31 Gennaio 2013 |
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