Territorio
Il “Molicaseus”
della scuola del gusto Riflessioni sull’agroalimentare,
con il mondo dei formaggi protagonista Se il buongiorno si vede dal mattino quello del
10 gennaio, che ha visto l’apertura del terzo appuntamento con la Scuola del
Gusto, è stato non solo un buongiorno bello ma ricco di straordinarie e
importanti riflessioni che hanno riguardato l’agroalimentare, con il mondo
dei formaggi protagonista. Un mondo
complesso, ricco di storia e di cultura e, nel caso del Molise, di antiche
tradizioni e usanze, come quella della transumanza che, nel corso di
millenni, ha reso il Molise una terra
di passaggio in quell’andare e tornare (trac-tur)
alla ricerca del cibo, dell’alimento, quale primaria energia per gli animali
come per l’uomo. Dalla
transumanza alle stalle a stabulazione fissa; dall’agricoltura contadina a
quella industriale, soprattutto alla vigilia della fine delle quote latte
decisa dall’Europa che aprirà a forti concorrenze con il rischio di profondi
mutamenti dello scenario della zootecnia italiana, in particolare dei piccoli
e medi allevamenti e della trasformazione artigianale; dalla qualità e biodiversità che
caratterizzano i nostri territori alla uniformità di prodotti e alimenti che
la scelta obbligata della quantità da parte dell’industria produce. Altrettanto
interessante il discorso sul marketing e quello sul turismo con un chiaro riferimento
alla manifestazione più importante dell’anno, che avrà inizio a Maggio a
Milano, l’Expo, con le sue luci e le sue ombre che i ritardi stanno rendendo
ancora più spesse. Un inizio,
quello del terzo appuntamento con la Scuola del Gusto pensato e organizzato
da Sebastiano Di Maria, con il patrocinio dell’Istituto Agrario “San Pardo”
di Larino e la sponsorizzazione dell’Atm, l’azienda di trasporto del Molise,
all’insegna dei giovani che ieri sono stati i veri protagonisti. Parlo di
Serena Di Nucci, da poco meno di un anno tornata
dal Piemonte con la laurea dell’Università di Pollenza,
che ha impressionato per la proprietà del linguaggio e la capacità di rendere
chiari temi per niente facili. Poi i professori, Simone Iocca,
insegnate dell’Istituto tecnico Agrario di Larino, e Angelo Presenza
dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti - Pescara. Una
riflessione scaturita dal convegno è quella del valore e del significato del
territorio che ha bisogno, in un Paese, l’Italia, e in una Regione, il
Molise, di diventare sempre più patrimonio comune se si vuole avere la forza
e la capacità di salvarlo da chi lo vede tutt’uguale dal nord al sud e
solamente oggetto di speculazione e non di identità, qualità, storia ,
cultura, tradizioni. I tempi
sono scaduti, ma se siamo in grado tutti di far crescere la consapevolezza
che il territorio è un bene comune e non una proprietà privata, possiamo
sperare di farcela a lasciare ai giovani il solo bene di cui hanno bisogno
per sognare e costruire il domani. In questo
senso la Scuola del Gusto che, in due giorni ha chiuso le iscrizioni con cinquantaa adesioni, può dare un contributo sostanziale
alla risposta di informazione, formazione e partecipazione, tre elementi
necessari per capire la realtà che viviamo, non subirla ma cambiarla. di pasqualedilena@gmail.com Larino, li 12 Gennaio 2015 |
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