Ambiente
Il
Molise e le sue inefficienze Il
Molise é una Terra marginale che possiede ancora risorse da tutelare ed
opportunità di sviluppo da potenziare Il Molise é una Terra marginale che possiede ancora risorse da
tutelare ed opportunità di sviluppo da potenziare; un Libro ricco da amare,
da proporre, da proteggere. La consistenza numerica degli Enti politico-amministrativi
preposti al governo del Territorio farebbe pensare ad una Terra felice,
tutelata, aperta allo sviluppo ed al benessere. Circa 300.000 abitanti su una superficie di 4.425 kmq sono amministrati
da un apparato numericamente imponente: un Consiglio regionale, fino a ieri di
quaranta unità, 1000 dipendenti, guidati da 119 Dirigenti, a loro volta sostenuti
da un numero esorbitante di Consulenti; due Consigli provinciali altrettanto
pletorici; 136 Consigli comunali. Inoltre gli Enti di Ricerca e di Sviluppo e l’ampio apparato di
Servizi – agro-forestali, settore geologico, sismico, beni ambientali, urbanistica
e territorio, VIA, VAS e tanti altri - avrebbero dovuto garantire la
salvaguardia del territorio, il potenziamento delle risorse ed uno sviluppo
adeguato alle caratteristiche dell’ambiente. Invece il degrado trionfa sul Territorio: città imbruttite da
un’edificazione selvaggia, senza un piano regolatore idoneo a dare forma,
bellezza architettonica, efficacia di gestione per una fruizione sociale e
civile degna di una Regione, segnata nel passato dall’efficienza nella cura
delle strade, dei paesi, dei campi; ed oggi deturpata - vie dissestate, frane
che aprono voragini per mancanza di interventi mirati e continui; ponti
destinati a crollare perché costruiti su luoghi ad alto rischio geologico;
inquinamenti dei fiumi e discariche abusive; paesaggi compromessi dallo
svettare di pale eoliche. Un’amministrazione saggia - comunale, provinciale, regionale - avrebbe
dovuto evitare gli ammodernamenti che disarmonizzano il contesto
paesaggistico, i finanziamenti a pioggia senza riscontri positivi ed avrebbe
dovuto, invece, promuovere un circuito turistico di qualità, con la
valorizzazione dei paesi dell’entroterra, dei sentieri e dell’ampia rete tratturale, evitando parcellizzazioni e sprechi. La disattenzione al paesaggio sta distruggendo le potenziali
risorse: due esempi lo dimostrano. Tratturo Torella-Duronia Il tratturo Torella-Duronia un tempo
non lontano amenamente percorribile stava per essere cancellato da una strada
asfaltata; per fortuna è intervenuta Il Funzionario che aveva firmato la concessione ignorava la
presenza del Tratturo ed il vincolo demaniale. Distrazione o volontà di
favorire qualche pressante richiesta? Nell’uno e nell’altro caso il fatto è
molto grave rivelando la superficialità o l’incompetenza del funzionario o,
ancor peggio, lo strapotere politico nel favorire una Parte a danno del Bene
comune. Tratturo Cortile-Centocelle Il Tratturo Cortile-Centocelle giace
in condizioni di completo abbandono, oggetto di reiterati sfregi, il tratturo
Cortile-Centocelle, come denunciano le foto
scattate da Antonio Grasso, un fruitore della Natura, appassionato
frequentatore del Tratturo Cortile-Centocelle. Il tappeto erboso di un tempo è oggi un percorso dissestato,
deturpato da solchi profondi, melmosi, acquitrinosi causati dal passaggio di
fuoristrada e quoad che snaturano il luogo e
compromettono la serenità dei deambulanti. Un tempo da parte di un Consigliere regionale si voleva negare
il passaggio in mountain back sul Tratturo ad un gruppo di ciclisti che
ripercorrevano le strade degli antichi Padri dall’Abruzzo alla Puglia ed oggi
si lascia deturpare il Bene comune in modo tanto indegno. Gli eccessi non
giovano! di Enza
Santoro Reale Campobasso,
lì 18 Marzo 2013 |
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