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Editoria

 

 

 

M' ND' RRUN' NA' VO'TA
(Monteroduni una volta)

 


E' stato presentato all'interno del salone del castello Pignatelli il volume "M'nd'rrun'na' vòta (Monteroduni una volta) per i tipi grafic press di Isernia, alla presenza dell'autrice Marilena Cristinzio, e da un folto pubblico provenienti da altri paesi.

 

 

Non c'è posto perché noi vogliamo noi stessi, le cose che si toccano, la felicità sperimentale, il successo dei nostri personali progetti, ha detto il Papa nella notte di Natale nella Basilica di San Pietro. Come vedremo più avanti il volume risponde alle domande:" Chi Siamo?" "Donde veniamo?" e "Dove andiamo?" da trasmettere alle nuove generazioni.

IN PUNTA DI LINGUA

Vediamo rapidamente come era l'Italia dei nostri nonni nel 1880. L'agricoltura era molto diversa da quella Medioevale. L'inesistenza della comunicazione, gli avvenimenti importanti si sapevano dopo l'evento. La maggioranza della popolazione viveva nei campi, occorrevano molte braccia, in cui il sole a dare inizio e fine lavoro e la giornata dei contadini, la giornata i cui dettagli erano fissati dalle campane della chiesa, ed in cui l'uomo era fortemente condizionato dai fenomeni naturali ai quali non potendo dare una spiegazione logica, attribuiva poteri magici difendersi e con cui cercare di convivere anche grazie ai riti propiziatori della superstizione. Il "dialetto" espressione dell'anima popolare, in tutta la sua semplicità è una faccia nuova e sconosciuta della storia. I Padri costituenti hanno voluto inserire nella Magna Charta Costituzionale l'art. 6 (costituzionale) "la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche." L'autrice forte della preparazione umanistica- La classica "Institution", fondata su uno studio approfondito del latino e greco. Il volume possiede un'architettura prismatica di cui individuato il centro culturale vale a dire rapporti dialettici tra cultura regionale e cultura nazionale. Quando i dialetti svaniscono lentamente dall'uso quotidiano per causa delle condizioni convergendo con la lingua nazionale. Ci viene in mente le parole dello scrittore molisano contemporaneo: Giose Rimanelli: " questi sono racconti perduti e ritrovati valgono per il tempo nascosto tra le righe". Il tempo nascosto si raggruma come un cordone ombelicale, che l'autrice ha attraversato nel suo lungo sterminato viaggio che esalta i motivi dell'ambiente in cui vivevano della vita umana quali la nascita , le nozze e la morte. Sarà proprio la scrittrice ad assorbire, conservare e muovere i segmenti come dicevamo prima di andata, ma anche quelli di ritorno, la reimmersone delle proprie radici. Concludiamo con le parole di J.L. Moreno: "La creatività è la forza che spinge a creare una risposta adeguata per una nuova situazione una nuova risposta per una situazione vecchia.


di Giovanni Mancini

 

Isernia, li 18 Gennaio 2013

 

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