Panem et circenses
Il mistero della festa molisana a Roma:
20 bus gratis, spettacoli e tanti politici.
A spese di chi?
Tanti interrogativi intorno
alla kermesse a Roma promossa dall’associazione Romol,
che ha come presidente l’ex consigliere Antonino Molinaro,
e dalle finalità discutibili. L’evento si svolgerà il 2 dicembre nella mega
struttura del Palacavicchi e prevede un ricco
programma, con l’intervento di numerosi politici, da Alemanno alla Polverini,
passando per Cicchitto e Iorio, tutti targati Pdl. L’associazione di molisani a Roma "Forche
Caudine" ha preso le distanze, declinando l’invito: «Una festa di parte,
noi non ci saremo». Il consigliere regionale Micele
Petraroia chiede che si faccia chiarezza su un evento «strano, misterioso e
oscuro».
Oltre venti pullman, dal Molise alla
Capitale. Il 2
dicembre arriveranno direttamente a Roma, scortando in un viaggio gratuito i
corregionali che parteciperanno alla “Festa del Molise”.
Il grande evento
prenatalizio si svolgerà nell’immensa struttura del Palacavicchi,
che solitamente ospita raduni internazionali di balli, dichiarata però abusiva, e in attesa
di sanatoria. Una festa intorno alla quale aleggia un vero e
proprio giallo: chi
finanzia un’iniziativa di tale portata? E soprattutto qual è lo scopo? Se
lo chiedono in molti, reazione inevitabile se solo si dà uno sguardo al
programma.
Un’intera giornata tra
banchetti, fanfare di bersaglieri, esposizioni di auto, tavole rotonde su
cultura e tradizioni ed esibizioni di gruppi folk, ma soprattutto tanti,
tanti politici. Una presenza “massiccia”, targata da capo a
piedi Pdl, che apre la strada a mille
interrogativi, tutti plausibili e anzi legittimi in periodo di campagna
elettorale. I molisani saranno catapultati nella Capitale per celebrare la
cultura e le tipicità del Molise oppure per una convention che sa tanto di
propaganda, condita di spettacoli e prodotti doc?
Dubbi che si alimentano ancora di più se si considera che la festa è
organizzata dalla neonata
associazione Romol, che ha molto a
che fare con la politica anche se l’intento dichiarato è «promuovere la
costituzione di una rete associativa che sappia unire prime e seconde
generazioni di molisani presenti nella città di Roma». Il presidente e patron
dell’evento è infatti Antonino Molinaro, ex
consigliere regionale del Molise, non rieletto alle scorse
consultazioni, che tra le altre cose ha nel curriculum un processo per
bancarotta nell’ambito dell’inchiesta della cosiddetta truffa del farro.
Insieme a lui, interverranno alla kermesse per il saluto delle autorità big nazionali del centrodestra, dal
sindaco Gianni Alemanno all’ex presidente del Consiglio regionale Renata
Polverini, fino agli amministratori nostrani, Michele Iorio, Mario Pietracupa e altri colleghi di Giunta. E
ancora l’onorevole Fabrizio Cicchitto, “molisano a
Roma”, che stando al programma premierà personaggi famosi che si sono
distinti nella propria attività professionale. Nella lunga lista che seguirà
la banda della polizia municipale, ad apertura della festa megagalattica,
figura anche il presidente della Commissione politiche sociali di Roma
Capitale, l’onorevole Giordano
Tredicine, nome noto nella caput mundi, rampollo di
una famiglia che detiene una grossa parte del mercato ambulante di camionbar, paninari e kebabbari,
che affollano il centro capitolino, finita alla ribalta della
cronaca per inchieste
giudiziarie. Giordano Tredicine è
conosciuto anche per aver organizzato nel 2009 la festa delle donne,
invitando il cantautore Franco Califano.
Il nome di Tredicine è collegato anche alla sede dell’associazione
che organizza l’evento. Il quartier generale si trova in via Tuscolana, allo stesso indirizzo di una sede del Pdl presieduta da Davide Mancini, che sul suo sito si
qualifica come “delegato relazioni al pubblico dell’onorevole Giordano Tredicine”.
Nella giornata della “Festa molisana” si esibiranno anche gruppi musicali e
folkloristici del Molise, artisti teatrali, finanche un non meglio precisato
cantautore italiano e dulcis in fundo i comini Pablo & Pedro. Centocinquanta espositori arrivati
direttamente dal Molise, su iniziativa della Unioncamere che sembra abbia
offerto un contributo di 5mila euro per sponsorizzare l’evento,
a quanto pare sostenuto anche da diversi partner romani, allestiranno una
rassegna di produzioni locali. E
ci saranno pure sfilate di vespe, auto e Ferrari d’epoca.
Un evento in pompa magna, che ricorda il famoso motto “Panem et circenses”, guarda caso nella culla della
civiltà latina, e a pochi mesi dal ritorno alle urne. L’altisonante
appuntamento ha innescato numerosi interrogativi e reazioni.
L’associazione
Forche Caudine, attiva nel Lazio dal 1989, ha preso subito le distanze
declinando l’invito recapitato via e-mail: «Il programma della festa,
inviatoci via internet, annuncia una rilevante presenza di amministratori
(tutti della stessa fazione politica) e quindi con un netto sbilanciamento
‘ideologico’ verso un solo versante (avremmo denunciato ‘l’anomalia’, come
avvenuto in passato, anche per gli squilibri verso l’altro versante
politico)». Gli iscritti residenti in Molise hanno informato l’associazione
dell’organizzazione dei pullman alla “gita romana”, «a quanto pare tutto
spesato, da chi? Con quali soldi? Con quale scopo? E poi, proprio in questa fase di
crisi?». Per i soci di “Forche caudine” manifestazioni del genere tendono a
spaccare la comunità molisana «con la solita politica a senso unico».
E chiosano: «Sempre più gente è stufa del vecchio e consumato modo di
acquisire consenso (e lo sta dimostrando anche nelle tornate elettorali».
A quanto pare l’evento
è patrocinato anche dal Comune di Roma, che avrebbe promesso 5mila euro.
Il consigliere regionale del Pd Michele Petraroia chiede, con una nota
inviata ad amministratori ed enti romani, laziali e molisani, di accertare se
l’evento è stato o meno finanziato con contributi pubblici. «Sicuramente è
strana, misteriosa e oscura questa Festa dei molisani del Molise che
gratuitamente vengono condotti
a Roma con 20 pullman e trasformati in molisani di Roma. Così
come non è chiaro chi paga spese per decine di migliaia di euro, se vero
com’è vero, che le mura della Capitale d’Italia sono tappezzate di manifesti
dell’adunanza pidiellina». Il rappresentante del
centrosinistra sollecita chiarezza, «in modo tale che non ci siano dubbi
sulle finalità di parte della festa, sull’estraneità delle istituzioni
romane, laziali e molisane, oltre all’estraneità delle Camere di Commercio di
Campobasso e Isernia e che l’appuntamento al Palacavicchi
è, niente di più e niente di meno che una festa propagandistica di partito
creata ad arte per sostenere questa o quella figura del Pdl
romano e molisano».
da primonumero.it
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