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Inchieste

Inchiesta sui gruppi:
i primi sei fascicoli aperti

Spese pazze, mancano 300mila euro all’appello: 242mila contestati solo a Picciano

L’ex presidente del Consiglio regionale secondo l’accusa avrebbe sperperato la maggiore quantità di denaro pubblico per fini non istituzionali: sarà in aula il 13 ottobre prossimo. Oltre a lui almeno altri cinque ex consiglieri regionali sono chiamati a rispondere del reato di peculato: si tratta di Enrico Gentile (An), già rinviato a giudizio per 90mila euro di ammanco, Luigi Pardo Terzano (Udc) per 49mila euro, Sabrina De Camillis (FI) per altri 30mila euro (udienza preliminare a novembre), Michelangelo Bonomolo (Comunisti Italiani) per la stessa somma e Francesco Di Falco a cui la Procura contesta poco più di 7mila euro. Per questi primi sei la Regione Molise si è costituita parte civile ma la lista è destinata ad allungarsi .

 

Sono riprese le udienze a carico dei consiglieri regionali accusati di aver utilizzato per fini non istituzionali il denaro destinato alle spese dei gruppi consiliari. A rispondere del reato di peculato sono almeno sei ex inquilini di Palazzo Moffa che ricoprivano cariche pubbliche nella legislatura 2006-2011 messa sotto la lente della Procura campobassana che ha affidato le indagini alla Guardia di Finanza.

Michele Picciano, ex presidente del Consiglio eletto in Forza Italia sarebbe, secondo la pubblica accusa, quello che ha sperperato la maggiore quantità di soldi pubblici: dell’ammanco contestato, per ora intorno ai 300mila euro (come riferisce l’Ansa Molise), 242mila sono quelli contestati direttamente a lui.
Picciano risulta pertanto l’ex consigliere con la posizione più complessa. Oltre a lui ad essersi appropriati di parte delle somme a disposizione per il funzionamento del gruppo politico di appartenenza “utilizzandole per fini diversi e non riconducibili alla specifica destinazione prevista” come scrive la Procura, ci sono anche Enrico Gentile (An), già rinviato a giudizio con 90mila euro di ’buco’ (udienza 16 dicembre), Luigi Pardo Terzano (Udc) con 49mila euro, Sabrina De Camillis (ex FI) per altri 30mila euro (udienza preliminare a novembre), Michelangelo Bonomolo (Comunisti Italiani) per la stessa somma e Francesco Di Falco a cui la Procura contesta poco più di 7mila euro.

Documenti assenti, spese sostenute durante la IX legislatura e mai giustificate, pezze d’appoggio inesistenti: i sei fascicoli aperti fino a oggi hanno indotto la Regione Molise a costituirsi parte civile nei processi che stanno entrando nel vivo proprio in questi giorni.

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Udienze ci saranno anche a novembre e dicembre, mentre numerose sono già le posizioni archiviate.
Ma al momento è questo l’esito dei primi sei procedimenti (molti altri sono in via di definizione) per i quali si sta tenendo, o si è già tenuta, l’udienza preliminare.

Per Michele Picciano il Gup ha stabilito il ritorno in aula il 13 ottobre: durante l’udienza saranno portate anche le sue conversazioni relative all’indagine del Gico che aveva messo sotto controllo la sua vita piazzando, molto probabilmente, cimici nei suoi uffici e ascoltando le sue telefonate. Spetterà al giudice decidere tra qualche giorno quali di queste intercettazioni sono ritenute ’utili’ al processo.
(AD)

 

da primonumero.it

 

Campobasso,  lì 02 Ottobre 2015

 

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