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Ruta e Leva ne hanno fatto la stella polare della loro
proposta (?) Il centro "moderato", nel Molise, governa senza
soluzione di continuità dal secondo dopoguerra alimentando un sottosviluppo
assistito arrivato al capolinea, che ce ne rendiamo conto oppure no. Senza
progetto, i "moderati" si sono dilaniati per occupare il potere
insieme alle loro famiglie e alla sterminata schiera delle loro truppe
cammellate. Amministrando le risorse ingenti che gli sono arrivate dai
Governi centrali e centristi essi, con la complicità di una sinistra
collaterale e consociativa, hanno saputo costruire un "blocco sociale
conservatore" che rappresenta il sordido zoccolo duro della loro
egemonia culturale.
I moderati molisani sono estremisticamente nemici
del bene comune; hanno un'idea gangsteristica della politica, secondo la
quale l'amministrazione (rigorosamente con la minuscola) serve a ristorare
gli interessi di chi vince le elezioni e dei suoi innumerevoli galoppini.
In questa grammatica anticostituzionale sono contemplati i clientelismi di
tutte le risme e le transumanze politiche da un partito e addirittura da
uno schieramento all'altro. I "moderati" molisani sparigliati a
destra e a sinistra (a seconda della convenienza) perseguono addirittura
dichiaratamente l'obiettivo della carriera personale. Nel centrosinistra di
casa nostra, con un profilo apparentemente basso, con determinazione
caparbia opera Roberto Ruta. "Moderatamente" ne ha combinate di
cotte e di crude: dimissioni dal partito, fondazione di un soggetto
esterno, rielezione alla presidenza regionale ecc., con l'obiettivo lavorato
sottotraccia e oramai a portata di mano di tornare in Parlamento. Il suo
gruppo di riferimento, quello proveniente insieme a lui dalla Margherita
confluita nel Pd, è passato col centrodestra perché aveva capito
perfettamente quello che c'era da capire: che la politica serve ad
amministrare interessi di bottega e rigorosamente personali; Cavaliere,
Arco, Di Falco e da ultima Marilina Di Domenico
per dire quelli che vengono subito in mente. Mentre però questo scempio si
è compiuto (ormai si è compiuto) e ha avuto per teatro il Partito
democratico, la sinistra post comunista di quel partito si è estinta per
difetto d'analisi e per insipienza progettuale, oltre che per effetto di
una mediazione senza sosta e senza quartiere che l'ha vista soccombere
sempre.
Di soppiatto, i "moderati" molisani, i voraci militanti del
partito trasversale che amministra il blocco sociale conservatore egemone e
maggioritario in via di consunzione, si scompongono e si ricompongono con
una tecnica ad organetto, avendo sempre e solo cura che gli interessi in
solido siano salvaguardati. Che Patriciello e Pietracupa (anche Iorio, perché no?) stiano da una
parte o dall'altra è una questione di convenienza; e comunque sono problemi
che s'aggiustano. Con "moderazione" s'intende.
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