Ad
Isernia, "La giornata della memoria", diventa "La giornata
della vergogna"!
A dire il vero le giornate bollate come tali sono due.
Infatti, con un impegno che fa tenerezza, da alcuni anni, l'appuntamento
con il momento più drammatico della storia, "La giornata della
memoria" appunto, viene organizzato da un gruppo di ragazzi senza
distinzioni di sesso, età e "razze", che fanno capo
all'associazione "Tikanè assiem".
Questo nucleo operante negli ultimi anni, si è distinto per aver data vita
ad una serie di iniziative sul territorio isernino, fra le quali la sfilata
dei cavalli nella giornata dedicata a Sant'Antonio, concorsi fotografici,
mostre, convegni, dibattiti, pubblicazioni, il tutto da soli e senza
contributi che possano definirsi tali. All'interno dell'associazione,
operano con volontà ferrea, numerosi amici della comunità "Rom",
volutamente chiamata così, non tanto per una distinzione di fatto, quanto
per rimarcare una differenza sociale che a molti continua a fare gioco.
Quanto accaduto agli antenati di questi amici durante l'ultimo conflitto
mondiale, a seguito delle leggi razziali e alle persecuzioni a loro
riservate, non varrebbe nemmeno la pena ricordarlo tanto è vivo il tragico
ricordo di quelle "stragi degli innocenti". Il condizionale oltre
ad essere d'obbligo è tristemente dovuto. Nel programma delle iniziative
dell'associazione, dalla scrivente O.S. condiviso
e supportato, c'erano tra le altre, una deposizione di fiori al monumento
di Palatucci presso la villa comunale per il
giorno 27, un convegno dal titolo "Mai più" ed una mostra
documentaria presso l'Aula Magna della sede di Isernia dell'Università
degli Studi per il giorno successivo.
Il momento, che poi non sarà solo così breve, più squallido, è stato quello
di notare LA TOTALE ASSENZA DELLE ISTITUZIONI in entrambi le giornate! E se
il giorno prima, l'appuntamento con la storia era stato disertato senza che
molti lo notassero, il giorno successivo, in bella mostra, scorrevano le
prime due file di sedie riservate alle autorità presso l'università,
totalmente vuote! Una vergogna di inaudita crudità.
E questo perché dovremmo essere noi adulti ad insegnare alle nuove
generazioni il rispetto per gli uomini e per la storia?! E se, per una
volta tanto, potremmo "giustificare" i rappresentanti politici
per la concomitanza della tornata elettorale, anche perché ormai
squalificati ad ogni piè sospinto ed in tutte le occasioni, violenta,
socialmente parlando, diventa l'assenza delle autorità civili, militari e
religiose.
Ma perché continuiamo a mandare i nostri figli a scuola, se poi quanto ad
essi insegnato non viene perseguito e fatto proprio dai nostri
rappresentanti? Quale insegnamento ne può derivare da una insensibilità di
questo tipo? La presenza degli amici "Rom", ancora una volta ha
"costretto" questi signori a starsene lontani dalla triste
commemorazione?
O cos'altro? Qualcuno me lo spieghi perché, l'aula piena di giovani
attentissimi, silenziosi come non mai e partecipi tanto da notare e
stigmatizzare quelle sedie vuote, deve essere disertata dalle istituzioni
nel momento più significativo sotto l'aspetto dell'impegno civile, morale
e, aggiungerei, doverosamente sentito. Si attendono le risposte per quella
che rimarrà nel sentire collettivo come "LA GIORNATA DELLA
VERGOGNA"!
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