FONDAZIONE
MOLISE CULTURA
La "promozione" quant'è costata?
"Il
giornale dell'Arte" di ottobre ha dedicato ben 16 pagine al Molise e per
esso all'inclita Fondazione "Molise Cultura", che ha pensato bene
di proporsi pubblicitariamente, quasi a coprire la
voragine dei soldi spesi allegramente e senza costrutto (a cominciare dal
faraonico ingaggio del suo direttore).
Le
pagine costituiscono un sedicesimo d'inserto, nel corpo della rivista. Si
parte con la copertina intitolata "Vedere in Molise" e seguita da
un'immagine di pessimo gusto grafico, che occupa l'intera facciata dedicata
alla Fondazione Molise Cultura. La terza, a firma di Giorgio D'Orazio, è una
specie di breve editoriale intitolato "La regione più giovane d'Italia
nella terra più antica d'Europa". La successiva rappresenta la cartina
della nostra martoriata regione, con una sequenza di paesaggi e di monumenti;
l'immagine che ritrae un brano del centro storico di Trivento
è l'unica in bianco e nero ed avrebbe avuto forse migliore impatto se fosse
stata pubblicata al centro e non lateralmente nella sequenza.
Con la pagina 5 si entra nel vivo della questione: si parte con un'intervista
senza firma (come tutte le altre) a Iorio e, di spalla, un'altra (due
domandine in tutto) a Carlo Marianera, Capo area
sud della Banca di Lanciano e Sulmona (?) che dichiara: "una banca deve
far fruttare il patrimonio culturale della collettività". A seguire,
altra intervista a Sandro Arco, con sei domandine (e sei rispostine) che
sovrastano l'ulteriore intervista al Rettore Cannata. Avanti: intervista al
"giornalista e consigliere d'amministrazione" Adalberto Cufari e poi al Soprintendente del sodalizio Lorenzo Canova. Le pagine 8 e 9 rappresentano il restauro dell'ex
GIL (Gioventù Italiana del Littorio), conservativo al punto da preservare
anche l'intitolazione fascista del fabbricato, mentre la pagina 10 è dedicata
al Castello di Gambatesa, al Museo Sannitico e alla
Collezione Barone di Baranello, oltre alla Galleria
d'arte contemporanea Limiti Inchiusi. I trafiletti
di pagina 11 e pagina 12 riguardano il Premio Termoli, Kalenarte
di Casacalenda, il Museo di Santa Croce di Magliano ideato da Luigi Mastranagelo
e il progetto d'arte contemporanea "Vis a vis", ancora gestito
dall'intraprendente associazione Limiti Inchiusi,
il Palazzo ducale di Larino, Boiano e Trivento.
Da pagina 13, con i trafiletti si passa a Isernia: Pietrabbondante
con gli scavi, Isernia con "la Pineta" e il Museo nel Convento di
Santa Chiara a Venafro, il Castello Pignatelli a Monteroduni
e infine San Vincenzo al Volturno. La pagina 15 ci propone un'intervista ad
Arturo Messere, avvocato e Consigliere (Cufari era
consigliere con la minuscola, ma questa volta la maiuscola è parsa d'uopo)
d'amministrazione della Fondazione, sull'Orchestra stabile regionale, come
vettore di promozione per l'intero Molise. Pagina 16, quella di chiusura, con
lo scudo rosso della Regione Molise che campeggia su quattro fotografie in
bianco e nero, d'intenzione evocativa. Adesso, nel tentativo di dare completa
e corretta informazione a chiunque abbia a cuore le sorti della cultura della
nostra regione, il 27 dicembre 2012, con una lettera al direttore Arco, abbiamo
chiesto di sapere quant'è costata l'operazione promozionale descritta e che,
a beneficio di chi legge, pubblichiamo per intero. Non abbiamo ricevuto
alcuna risposta; segnaliamo però che dal sito del mensile Il Giornale
dell'Arte (ilgiornaledellarte.com), apprendiamo che una pagina d'inserzione
pubblicitaria viene venduta a 7.450 euro, oltre l'iva di legge.
Convinti come siamo che il costo dell'iniziativa promozionale non sia
assolutamente stato di 112.000 euro + iva (approssimando per difetto il costo
della singola pagina moltiplicato 16), restiamo in fiduciosa attesa che i
responsabili della Fondazione Molise Cultura ci dicano qual è stato il prezzo
di un'operazione, dal nostro punto di vista, così mediocre e di tronfio
profilo istituzionale.
Clicca QUI per leggere la promozione del Molise su
Il Giornale dell'Arte
di Antonio Ruggiero
Campobasso, lì 22
Febbraio 2013
|
|