Senza motivo di gratuita
contrarietà, si percepisce un dilagante giudizio di dissenso
verso coloro che, avendo assunto un atteggiamento passivo o di
parte nei momenti critici della nostra collettività, quando tutto
va male, invitano a cogliere “la bellezza, il positivo ed il
valore del nostro Molise”.
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Operare rifugiandosi dietro il finto perbenismo per trarne
vantaggi a favore del proprio gregge è certamente più faticoso e
difficile che l'agire con semplicità e linearità, ammettendo i
propri limiti ed errori.
Sebbene sia inutile ribadire la lista delle illeicità
commesse dai nostri amministratori locali e nazionali, ci si
chiede che fine hanno fatto le Provincie e le Regioni, con i
relativi organi di controllo, create per essere più vicine ai
cittadini. Queste, tradendo il loro mandato, sommerse, una dopo
l'altra, da sprechi incalcolabili, non hanno dato con concretezza
e trasparenza alcuna soluzione alle problematiche locali, con
gravi ripercussioni a danno della collettività in termini di
imposte e servizi scadenti. A fotocopia del Parlamento, hanno
riprodotto, con ancor più superficialità, spregiudicatezza e
senza alcun controllo, privilegi per i soli amministratori
locali.
Decisamente, tali apparati periferici, difficilmente risanabili,
non hanno più motivo di esistere se continueranno ad operare in
tal modo. Le regole devono essere rispettare ed i controlli
rigorosamente praticati a tutti i livelli.
Dando per scontato che le cose cambieranno, indipendentemente da
chi vincerà la prossima competizione elettorale, il Molise,
grazie al commissariamento della Sanità, paradossalmente può
ritenersi almeno per ora una regione fortunata.
Infatti, Presidenza, Consiglio e Giunta regionale del Molise sono
stati esautorati, praticamente non potranno produrre più
nocumento per ciò che concerne il capitolo Sanità, la cui
gestione è stata demandata a Commissari ministeriali.
Il danno sarà limitato se i Commissari nella programmazione del
Piano Sanitario Regionale opereranno con obiettività
autonomamente dalla politica e vigileranno sull'elaborazione
dell'Atto Aziendale Asrem, che ci
auguriamo sarà redatto da una nuova Dirigenza questa volta
accreditata, ripristinando la legalità in un settore delicato,
come quello della Sanità, che assorbe circa l'80% dell'economia
regionale.
Non è corretto infierire più del dovuto sul perdente, ma quando
questi, con grande presunzione e senza alcun controllo, si è reso
partecipe di autoattribuzioni di
compensi non giustificabili, di appalti discutibili, di comandi
ed assunzioni familiaristiche ......, è
più che lecito da parte di chi ha subito il danno quanto meno
chiedergli il conto della spesa.
Diversamente da quanto avviene abitualmente nel pubblico, nel
privato è di prassi che un datore di lavoro assuma iniziative nei
confronti di dipendenti colpevoli di macroscopici errori di
valutazione e bilancio che hanno prodotto danno all'azienda.
Una volta tanto, i Molisani verranno ripagati dei cocci
incautamente rotti, cioè saranno individuati e perseguiti i
responsabili di tale “anomala gestione dei loro soldi” ?
Chi sono e dov'erano i controllori del grande business ?
Perchè non è stato evitato questo
percorso di illeicità, considerando le
innumerevoli segnalazioni debitamente fatte alle autorità
competenti ?
Sotto a chi tocca: affinchè si ristabiliscano
regole uguali per tutti, chi è deputato al controllo
amministrativo e penale assuma le sue responsabilità ed i
colpevoli paghino.
Ci sarà nell'imminente futuro differenza tra chi fa il proprio
dovere, chi ruba una mela o milioni di euro ?
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