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Lavoro 

 

SOLAGRITAL
L'avviso di Sel: "Il prossimo governo regionale mandi a casa i responsabili del disastro"

 

 

La vicenda degli operai ex-Solagrital continua a rimanere una fondamentale questione di inciviltà, lesiva di ogni dignità umana.

 

Alcuni dirigenti, soliti noti che continuano imperterriti a giocare ai padroni, si arrogano il diritto di decidere chi e per quanto tempo debba servire alla causa aziendale, in palese violazione degli accordi sindacali precedentemente assunti che prevedevano delle regole di riassunzione più eque. È di stretta attualità, infatti, il trattamento indecoroso riservato a molti addetti, specialmente avventizi, da parte dei vari capi e capetti: continuano ad arrivare notizie di lavoratori tenuti fuori dallo stabilimento senza motivazioni valide, di avventizi non riconfermati per il solo fatto di aver protestato contro le inumane condizioni di vita e di lavoro, di rappresaglie e sudditanze che non sono più tollerabili per un paese civile. Gli addetti che hanno avuto fortuna, invece, vengono trattati con disparità, le loro categorie non rispettate, talvolta vengono impiegati in mansioni inadeguate al proprio stato fisico.

Costruire la civiltà e difendere libertà e dignità significa ribellarsi in primo luogo a questi abusi, raccontando ovunque le ingiustizie che una dirigenza aziendale, già mostratasi ampiamente fallimentare, continua a commettere ancora indisturbata e protetta dalle alte sfere della politica. L'azione clientelare di tali personaggi è resa, però, ancora più agevole dalla timidezza di una comunità intera che, dopo un anno di scioperi e con un'azienda che sta per morire, ancora cede alla paura e all'indifferenza, non riuscendo a far quadrato sentendo il problema dell'altro come fosse il proprio. Perché lo è. La solidarietà sarebbe, infatti, l'unica arma per riportare a Bojano e nell'area matesina l'unità dei lavoratori e dei cittadini. Se manca tale elemento, soprusi e ricatti continueranno ad essere pane quotidiano, e la giustizia sociale un miraggio.

Ora come ora siamo tutti tristemente complici di un sistema clientelare che sopravvive non solo perché politica e parte di sindacato lo alimentano, ma anche perché noi stessi ci poniamo come clientes, scegliendo la via più facile. Ma che senso avrà avuto rinunciare alla propria libertà se l'azienda dovesse chiudere i battenti? Che significato dare alla prudenza quando invece si rischia di non aver più nulla per cui essere prudenti? Perché non proviamo tutti insieme a essere più esigenti, chiedendo di più, ovvero soltanto la giustizia e l'umanità che ci spettano?

Prima di lottare giustamente per il salario, lottare per la dignità significhi rivolgersi contro quelli che ancora oggi, nonostante il passaggio in Gam, continuano a gestire la vita delle persone come fossero animali da soma, sfruttando le debolezze di chi ha disperato bisogno di portare il pane a casa. Tollerare o restare indifferenti a questa malvagità sarebbe immorale per qualsiasi società che voglia dirsi umana. E le cose non cambierebbero mai. È questo orizzonte saturo di servilismo e rassegnazione che vogliamo consegnare a chi verrà dopo di noi?

Il prossimo governo regionale dovrà andare nella direzione prioritaria di mandare a casa i responsabili del disastro in maniera decisa e radicale. Riconfermare quello appena caduto sarebbe l'assassinio della filiera avicola molisana, e non solo. Rimuovere questo sistema, chiedendo a gran voce una radicale alternativa, è l'unica opzione di salvezza per l'area matesina. Altrimenti, fra poco, a farci compagnia, resteranno solo i cocci; e sulla via del declino, di certo, ci piangeremo inutilmente addosso. A meno che non saremo capaci di convogliare le forze lavoratrici e sociali contro i veri responsabili di questo sfacelo: e sappiamo tutti chi sono. Generalizzare il dissenso politico o dire che è colpa di tutti aiuta solo a preservare lo stato di cose. Avere in testa nomi e cognomi dei responsabili significa, invece, regalarsi una possibilità di riuscita.

Il circolo Sel di Bojano (da primapaginamolise.it)

                       

Bojano, li 15 Gennaio 2013

 

 

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