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Malcostume

 

La relazione della Procura generale

Caos e faciloneria nell’ambiente, disastro e sprechi nella sanità:
Corte dei Conti boccia il Molise

Il Molise presenta la più elevata concentrazione di parchi eolici: per il procuratore Romanelli le autorizzazioni sono state concesse con troppa facilità in barba ai vincoli paesaggistici e archeologici. Sul piano di rientro dal disavanzo l’operato dell’ex presidente Iorio non è stato risolutivo, anzi la situazione finanziaria resta «assai critica». L’appello al neo Governatore, Frattura, affinché adotti «misure correttive»



C’è un po’ di tutto nella relazione illustrata qualche giorno fadal Procuratore regionale della Corte dei Conti, Francesco Paolo Romanelli. Piccole e grandi ruberie, perpetrate a danno dei cittadini, che nel corso del 2012 sono diventate notizie di cronaca regionale e nazionale. Dal corposo elenco di reati evidenziati dalla Procura regionale, due capitoli meritano di essere analizzati nel dettaglio. E per la rilevanza nazionale, e per una questione di cifre.

Partiamo dai danni ambientali perseguiti nella regione che registra la più elevata concentrazione di parchi eolici e fotovoltaici. La modesta estensione del Molise non è stato affatto un limite per i Comuni che, sfruttando gli incentivi comunitari, hanno istallato talmente tanti pali sui loro territori da ipergenerare energia elettrica, al punto «da rendere possibile il distacco coattivo degli impianti da parte del gestore della rete» come leggiamo nel capitolo della relazione dedicato all’argomento. Tutta questa iperproduzione, oltre ad aver ispirato ad Adriano Celentano una canzone-denuncia, ha provocato danni al paesaggio per una certa faciloneria nella concessione delle autorizzazioni da parte del servizio regionale preposto. Ora, quando a puntare il dito è un manipolo di ambientalisti, tutto finisce nel calderone delle polemiche contro questo o quel politico. Ma se è la Corte dei Conti a riconoscere i danni all’ambiente, è un fatto incontrovertibile.

Come un fatto, anzi due, sono le sentenze del Consiglio di Stato che hanno annullato le autorizzazioni uniche concesse per l’installazione di due impianti eolici a Santa Croce di Magliano e a San Giuliano di Puglia. Un caso ancora più recente ha riguardato il grave danno economico (stimato attorno ai 500mila euro) subito dal paesaggio, in contrada Colle di Lauro a Larino, dopo l’indebita autorizzazione di una variante al progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico integrato su serre. Al procedimento, ancora una volta, aveva acconsentito la Soprintendenza ai Beni architettonici e Paesaggistici del Molise. Sulla vicenda è stato aperto un procedimento penale da parte della Procura della Repubblica di Larino nei confronti dell’impresa costruttrice.
E sempre di «danno erariale» si parla a proposito del parco fotovoltaico di Valle Annunziata a Casalciprano. Ma di sicuro l’episodio più rumoroso è stato quello di Sepino-Altilia. Qui l’ex Soprintendente archeologico del Molise aveva concesso parere positivo per un parco eolico «nonostante l’evidenza del rilievo archeologico dell’area». Le anomalie erano emerse quando lo stesso Soprintendente fu coinvolto in un altro procedimento per aver reso strada di cantiere un antico tratturo sannita. Quando sono state ritrovate ville di epoca romana, la Direzione regionale per il Beni culturali e Paesaggistici, ha inibito i lavori. Il funzionario è stato rinviato a giudizio in relazione ai pareri favorevoli espressi.

Un altro capitolo della relazione del procuratore Romanelli parla di danni nel settore della sanità pubblica. E’ sonora la bocciatura che la Corte dei Conti fa sull’operato dell’ex presidente-commissario, Michele Iorio. Utilissimo è ripercorrere brevemente alcune tappe: il Molise, come è noto, è assoggettata al piano di rientro dal disavanzo sanitario; nel 2009 Iorio viene nominato commissario ad acta dal Cdm per realizzare il piano. Nei due anni successivi, però, il disavanzo peggiora «significativamente» e il Governo affianca a Iorio un altro sub commissario – che poi sarà sostituito – riservandosi, nel caso in cui nemmeno in tre riescano ad attuarlo, di provvedere esso stesso. Nonostante le denunce in Consiglio regionale la situazione non migliora. Il ritorno anticipato alle urne congela tutto.

«Sta di fatto che la situazione della sanità molisana con riferimento allo stato di attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario non è affatto migliorata nel corso del 2012. Infatti gli organismi chiamati a verificare il rispetto degli adempimenti del piano, hanno espresso una valutazione complessivamente negativa». A peggiorare la situazione è stata l’Asrem che ha adottato «numerosi provvedimenti in contrasto con quanto previsto dal piano di rientro» come, ad esempio, l’acquisto a prezzi gonfiati di farmaci e presidi medici, peraltro contraffatti, da parte del Centro unico acquisti; l’illegittima attribuzione a “pioggia” di salari di risultato, ma soprattutto il mancato funzionamento della sala di rianimazione dell’ospedale di Larino che è diventata obsoleta e costata alla collettività oltre 800mila euro.

Che questo comparto impegni e non poco la Procura, è certificato anche dal numero di sentenze emesse lo scorso anno e che riguardano, per l’appunto, danni in materia sanitaria. Molte di esse, poi, sono sentenze di condanna.
«Appare dunque in tutta evidenza, che alla precaria situazione hanno concorso e concorrono molteplici fattori», che essa versi in una situazione finanziaria «assai critica» e che il neo Governatore, Paolo di Laura Frattura, dovrà adottare «misure correttive» sempre sotto l’occhio vigile della Corte dei Conti che continuerà a perseguire tutti gli episodi di mala amministrazione e di sprechi «per recuperare le risorse indebitamente o illecitamente uscite.

 

di Assunta Domeneghetti (da primonumero.it)

 

 

Campobasso, lì 20 Marzo 2012

 

 

 

 
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