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Politica 

 

 

Regionali, il Pd decide mercoledì. Intanto Astore si chiama fuori

 

Il Partito Democratico deciderà mercoledì 9 gennaio la linea, la strategia e le alleanze per le prossime regionali.



Per quella data, infatti, è stata convocata l'assemblea regionale del partito con all'ordine del giorno proprio questo argomento. Ma che ci sia una decisione probabilmente è più una speranza che un dato di fatto. Il segretario regionale, Leva, farà il punto della situazione circa i contatti avviati sia con gli alleati del 2011 sia con l'Udc, partito con il quale la trattativa è in corso proprio in queste ore. E' possibile che Leva chieda all'assemblea di dargli mandato pieno per proseguire le trattative anche con i centristi, rimandando quindi l'ufficializzazione della candidatura di Paolo Di Laura Frattura. Il quale rimane alla finestra e vede la sua conferma al vertice della coalizione sempre più in bilico. Chi si è chiamato fuori, almeno per ora, è il senatore Giuseppe Astore. In una conferenza stampa ha comunicato che non si ricandiderà. Gli era stata offerta la candidatura con la lista di "Centro Democratico", il nuovo soggetto politico nato dalla fusione degli ex Idv di Donadi e Formisano e i moderati di Bruno Tabacci. Astore ha spiegato di aver dato la propria disponibilità a mettersi al servizio del centrosinistra anche per le regionali, ma senza ottenere risposta. Astore ha anche detto la sua su quanto sta accadendo nella coalizione attaccanto i dirigenti dei partiti del centrosinistra e bocciando la candidatura a presidente della Regione di Paolo Di Laura Frattura. Per il senatore meglio Massimo Romano anche se il suo auspicio è che si trovi un "terzo uomo" capace di far fare sintesi al centrosinistra ed evitare la divisione che potrebbe favorire una nuova vittoria di Michele Iorio. Potrebbe essere lui questo "terzo uomo", Astore si è detto disponibile ma consapevole che i "capetti" del centrosinistra, come ha definito i dirigenti dei partiti dello schieramento, non lo chiameranno mai. Insieme a lui, durante la conferenza stampa, i vertici del movimento da lui fondato, "Partecipazione Democratica", vale a dire Simone Coscia, il consigliere comunale di Termoli, Antonio Giuditta e Nino Ponte. Il movimento - ha precisato Astore - cercherà comunque di essere presente alle regionali con una propria lista. Astore dunque si prepara a tornare a casa, a San Giuliano di Puglia, ma lascia il Senato con un bilancio di cose fatte: un dossier di dieci pagine, consegnato alla stampa, in cui ha riportato tutta la sua attività che comprende, tra l'altro, la presentazione di nove disegni di legge. E' stato uno dei senatori più presenti e attivi della legislatura che sta per finire. Intanto il 9 gennaio si riunirà anche l'assemblea del movimento "Cambiare si può" per discutere della situazione politica e per assumere delle decisioni in merito alle candidature.


da altromolise.it

 

Campobasso, lì 08 Gennaio 2013

 

 

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