Romano
rilancia: 'Pronto a non candidarmi pur di allearmi con Grillo'
Massimo Romano rilancia e punta con sempre
maggiore determinazione ad una alleanza, alle prossime regionali, con il
Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
Il leader di Costruire Democrazia ha risposto a stretto giro di posta alle
dichiarazioni di Antonio Federico, candidato presidente dei "grillini" alle scorse consultazioni elettorali, che
aveva aperto le porte del movimento a Costruire Democrazia precisando però
che non era proponibile la candidatura di Massimo Romano visto lo statuto del
M5S. "Pronto a tutto, anche ad un passo indietro, pur di coalizzare
Costruire Democrazia con il Movimento 5 stelle, a partire dalle prossime
elezioni regionali", questa la risposta di Romano, che ha aggiunto:
"Questo sistema marcio e trasversale va abbattuto.
Per farlo occorre unire le forze, non frammentarle in base a personalismi o
vicende individuali". Dunque si va davvero verso una alleanza tra CD e "grillini" in
Molise? Probabilmente no. In questa fase al leader di Costruire Democrazia
interessa più incassare il riconoscimento arrivato dal Movimento del comico
genovese che consegna, seppure indirettamente, a Romano una interessante
"patente" di grillismo, un riconoscimento
da spendere bene nelle prossime elezioni regionali. Difficile immaginare che
Romano possa rimanere davvero fuori dai giochi delle candidature, alle
regionali ma soprattutto - secondo alcuni - alle politiche.
Ma il giovane consigliere regionale sta giocando il tutto per tutto
allontanandosi sempre più dal centrosinistra. "Posto che c'è una
convergenza sui programmi e sulle cose concrete da realizzare, e considerato
che c'è apprezzamento da parte del Movimento di Grillo alle iniziative
politiche e istituzionali - spiega Romano - che Costruire Democrazia ha posto
in essere, da 4 anni, nella società e nelle Istituzioni con i suoi militanti e
portavoce all'interno dei comuni e alla Provincia e alla Regione, a partire
dalla decisione di rinunciare ai rimborsi elettorali, sarebbe un errore
dividere le forze e non, invece, unirle in una piattaforma politica unitaria
che superi i personalismi e la difesa di posizioni di rendita individuali ed
egoistiche.
Ripeto: i vecchi feudatari dei partiti tradizionali e i noti prenditori
locali delle sovvenzioni pubbliche, del cemento, delle clientele,
dell'energia impazzirebbero! O al massimo cambierebbero regione!". Una
autentica dichiarazione di guerra con Romano che rivendica, dal canto suo una
sorta di "grillismo" ante litteram in
salsa molisana. "Personalmente - dichiara Romano - reputo di aver
condotto il mio mandato istituzionale in Regione mantenendo la schiena dritta
e facendo emergere tutte le più vergognose piaghe di questo sistema
trasversale, utilizzando la rete per informare i cittadini ed aprendo,
proprio sulla rete oltre che nelle piazze, al contributo di tutti loro. Lo
dimostrano le centinaia di battaglie condotte dal movimento, che non è
Massimo Romano ma è migliaia di elettori e centinaia di attivisti, militanti,
amministratori e professionisti impegnati gratuitamente per cambiare il
Molise".
Dunque Romano precisa che il suo movimento ha usato in questi anni gli stessi
metodi e gli stessi strumenti dei "grillini".
"Se la mia candidatura può rappresentare un ostacolo per ragioni
statutarie o regolamentari - conclude il leader di CD
-, beh io preferisco la sostanza: sono felice di anteporre la costruzione di
una intesa politica tra Costruire Democrazia e 5 stelle alla mia vicenda
individuale che, rispetto alla prima, è ben poca cosa. Si proceda quindi
subito a definire programma e candidature."
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