Politica
SCENARIO MOLISE Il 29 ottobre 2012 la 5^
Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n°
4704/2012, rigetta il ricorso del centrodestra contro il verdetto del Tar
Molise, confermando in sostanza la delibera di annullamento delle regionali
molisane del 2011. Si torna al voto tra le polemiche di chi, tutto
l’entourage del centrodestra, già da giorni parlava di una sentenza scritta e
di chi, centrosinistra, deve far fronte ai soliti ennesimi veti e
prese di posizione.
In Sicilia ha vinto la tanto discussa alleanza Pd – Udc.
Alleanza che si vorrebbe e dovrebbe sperimentare anche in Molise. A volerla
fortemente è l’attuale segretario del Partito Democratico, Danilo Leva,
e del suo presidente, Roberto Ruta. I due per ora, anche se in maniera
ufficiosa, hanno avuto l’appoggio dei socialisti molisani. Il leader
designato Paolo Frattura risulta essere più che titubante ma soprattutto è
distratto dai continui attacchi di Massimo Romano e dalle possibili
primarie che egli stesso rilancia tuttavia senza crederci troppo. Anche il
centrodestra per dare una possibilità ad altri che non siano della Iorio
family potrebbe ricorrere allo strumento delle consultazioni interne. Dunque le primarie potrebbero essere il piatto forte di questo
autunno se entrambi li schieramenti dovessero utilizzarle per la scelta del
loro leader. Ma a chi gioveranno di più? Sicuramente non al centrosinistra. Che senso ha dar vita ad una
nuova “guerra civile” ? E’ un modo per poter riabilitare Massimo
Romano? Oppure si vuol dare la possibilità anche ai “vacanzieri di
ritorno” come il senatore Giuseppe Astore? No, sarebbero deleterie per due ordini di motivi. Il primo è
presto detto: Frattura non ha nessun bisogno di passare nuovamente sotto le
forche delle primarie. Lui è stato decretato leader meno di un anno fa
sbaragliando una più che agguerrita concorrenza (Romano e Petraroia) mentre il buon Giuseppe Astore
preferiva una bella crociera. Perché dargli ora una camera gratis nel
miglior albergo della regione? . Secondo, quante volte si porterebbero i cittadini alle urne? Due
volte per le primarie (nazionali e regionali), una per le secondarie e infine
il voto per le politiche in primavera. Quattro (4) volte nel giro di pochi
mesi. Questo accanimento elettorale provocherebbe l’effetto opposto del
coinvolgimento ovvero aumenterebbe il numero degli astensionisti . Viceversa sarebbe molto più efficace se l’intera coalizione e in
particolare Frattura iniziasse a interagire e a vivere realmente il
Molise nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle piazze, viaggiare con i
pendolari e capire, vivendole, le difficoltà di ogni giorno e provare a
ridare speranza a chi oggi non l’ha più. Tanto inutili per il centrosinistra, quanto fortemente utili se
non fondamentali per il centrodestra. Perché? Per un semplice motivo. Uscire
dopo un decennio da casa Iorio e rilanciare democraticamente uomini e idee
nuove che possano essere giudicate e confrontate con la parte avversa. Angiolino Alfano ha già lanciato il nuovo corso, infatti Berlusconi è più che
adirato , stabilendo che il prossimo il 16 dicembre si svolgeranno le
primarie per la scelta del nuovo leader e lui in qualità di segretario
nazionale del Pdl sarà in gara. Anche il centrodestra molisano potrebbe ricorrere allo strumento
delle primarie per rilanciare la propria azione politica sul territorio ma
soprattutto per trovare un uomo nuovo, pulito per il dopo Michele Iorio. Non a caso l’ex presidente, nelle ore successive la sentenza che
lo ha messo fuori dalla porta di Palazzo Moffa, si è subito affrettato
a specificare che lui è il candidato naturale per la guida della regione in
virtù del fatto che elezioni sono state rese nulle ma non sono state perse.
Di parere opposto il coordinatore regionale del Pdl,
il senatore Ulisse Di Giacomo, che chiede discontinuità per il futuro.
Sulla stessa scia l’Udc il quale, forte della nuova alleanza sicula e
nazionale con i progressisti (Pd-Udc), vuole
sì discontinuità col passato ma continuità con il potere: fiuta l’aria,
scruta il vento e lo segue perché anche in Molise l’alleanza con il Pd
potrebbe essere vincente. Per tutelarsi Iorio riunisce in conclave gli eletti della sua
coalizione per assicurarsi la loro fiducia sull’indicazione del nome che
dovrà guidarli alla vittoria. Esclusi ancora una volta i partiti e il Pdl in maniera particolare. Non sono mancati i silenzi e
gli scontri: Gianfranco Vitagliano e Nicola
Cavaliere entrambi del Pdl ma entrambi,
nonostante le apparenze, fortemente avversi al loro datore di lavoro. Il
primo oggi sembra essersi riavvicinato al suo mentore perché impossibilitato
a essere egli stesso il candidato Presidente cerca di essere candidato per
uno dei posti in Parlamento. In questo modo, se eletto, avrebbe campo libero per la propria
azione politica che sappiamo essere molto lontana dallo iorismo. Il secondo è in procinto di
tornare nel box della casa madre (Nicola Cavaliere nel 2006 venne eletto
nelle fila della Margherita ma poi l’offerta giusta lo fece capitolare alla
corte di Iorio) per via delle dimenticanze che Iorio gli avrebbe
riservato nell’ultimo anno. I due potrebbero fare qualche passo indietro solo nel caso in
cui l’ex governatore abdicasse in maniera definitiva dal ruolo di prima donna
della coalizione. Oggi Michele Iorio equivale per il Molise a ciò che
Silvio Berlusconi equivale per l’Italia, un peso e un pericolo per il
cambiamento. Tuttavia le probabilità che il centrodestra possa indire le
primarie sono poche e con ogni probabilità si arriverà ad uno scontro tutto
interno che porterà ad avere una coalizione più che dimezzata magari divisa
con Iorio e i suoi fedelissimi da una parte e il Pdl
e il resto della coalizione ufficiale del centrodestra dall’altra. |
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di Alessandro
Corroppoli (da infiltrato.it) |
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Campobasso,
li 06 Novembre 2012