“Erosione cementificazione e speculazione edilizia
soprattutto in Italia, i fattori determinanti di una crisi ambientale con
danni irreversibili, che oggi non è quella di ieri, e la pioggia rivela i danni che noi abbiamo fatto al
territorio”, il tono d’apertura di Vendola al Centrum Palace di
Campobasso, domenica, in una serata che malgrado la fitta nebbia richiama
un pubblico numeroso.
Il leader di SEL descrive così una realtà ove “i
soldi producono i soldi, in un mercato senza vincoli e senza controllori,
con un metodo bancario privo della
trasparenza di cui tanto si parla”.
E sottolineando oltre l’assenza dell’Europa sulla
questione bellica e richiamando al confronto Egitto Palestina azzera il
significato del Nobel per la pace.
“Il mondo ha bisogno di governi che garantiscono pace
armonia ed equilibrio e lo spending review non deve finanziare l’acquisto di bombardieri ed
F35”. L’accesa parentesi che Vendola
anticipa al tema della “crisi
antropologica e del senso della vita”, nella considerazione “che non c’é
più il collante che tiene insieme, col rischio di precipitare in quella
cavità oscura lontana dal passato dove avevamo costruito tanto”.
Nella constatazione che siamo tornati in dietro di un
secolo, Vendola parla di negazione dei diritti
dei lavoratori(art 18), accennando anche ad una “sinistra vacante” e
descrivendo “un Italia priva dell’analisi della povertà e della ricchezza
nella palude della crisi sociale”.
Definisce oltre la precarizzazione come
“controriforma”, con un contratto
nazionale del lavoro svuotato nei contenuti.
Conferma poi al Berlusconismo
un modello di “società in cui
nessuna cosa ha valore ma tutto ha
un prezzo”, evidenziando la continuità tra il governo Berlusconi ed il
governo Monti.
Sottolineando poi l’importanza della figura degli
insegnanti e della scuola Vendola esprime
consenso ai giovani, protagonisti in piazza negli ultimi eventi: nella considerazione della validità
dell’investimento in cultura fondamentale per la ripresa dell’economia
inglobando competenze.
“Cultura é industria culturale con un milione di
lavoratori” sostiene ancora il leader, “malgrado si stia smontando
Cinecittà per costruire centri commerciali”, nel racconto dell’abbandono di
Pompei dove gli archeologi potrebbero lavorare senza essere costretti ad emigrare.
E dal “diritto al testamento biologico ironia sul
culto della proprietà del seme”, descrive “uno Stato che si permette di
giudicare i progetti d’amore e di convivenza”, con “un attacco al femminicidio che ha esaltato il maschilismo”, nel
richiamo anche al rispetto dovuto alla natura ed agli animali.
“Abbiamo perso l’anima e dobbiamo vincere le elezioni
per recuperare un lessico civile” conclude il leader di SEL, ricordando i
valori della “meritocrazia” e della democrazia.
Un tono acceso quello di Vendola,
che nell’attenzione concessa alle domande dei giornalisti prima dell’inizio
dell’incontro col pubblico mette in risalto le bellezze della terra
molisana, pur in contrasto con una realtà in cui “clientelismo nepotismi e familismi” non
avrebbero prodotto validi risultati:
“Una
terra” aggiunge Vendola, ” che nonostante la
grande mole di risorse pubbliche investite, vede i propri giovani tornare a
fare come i nonni gli emigranti.
Terra che
non ha un’idea di sviluppo e che ha bisogno di un ricambio radicale di
classe dirigente.
Penso che il Molise del futuro sarà migliore di quello che abbiamo
conosciuto in questi anni”.-
Di Ermenegildo Iantomasi
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