Sel Molise è ad un bivio:
decidere se sparire dalla scena politica, o se ingoiare un rospo molto
più grosso di quello che la base del movimento di Nichi
Vendola può digerire. In entrambi i casi si tratta di una decisione
“sofferta e difficile”. Non lo nega il portavoce regionale, Candido
Paglione, che ieri sera, sul più bello, è andato via dalla riunione
convocata nella sede del Partito democratico per sentire cosa ne
pensassero i segretari dell’arrivo in coalizione degli esponenti dell’Adc.
Paglione dice di aver scoperto, solo quando la frittata era già fatta,
di aver «appreso con soddisfazione l’apertura manifestata da forze
civiche di area moderata nei confronti del candidato presidente Paolo
di Laura Frattura» come si legge nella nota inviata dall’ufficio stampa
dei democratici e siglata da tutti i segretari del centrosinistra.
Dentro Sel, con una precisione quasi svizzera
( e forse non proprio casuale), è successo di tutto: l’ex consigliere
regionale, Filippo Monaco, che Sel aveva già
espulso per quella storiaccia dei mancati versamenti nelle casse del
partito, ha potuto finalmente urlare al mondo intero il suo ‘amore’ per
Massimo Romano. Il circolo ‘E. Berlinguer’ di Bojano ha perso il suo
segretario, Fabrizio Russo. Paolo Marinucci,
del circolo di Termoli ‘P. Impastato’ ha preso le distanze dalla
decisione e, seppur in maniera non ufficiale, dell’arrivo di Pietracupa, Tamburro e
Bizzarro si sono lamentati un po’ tutti.
«Avremmo immaginato un allargamento alle forze moderate – prova a
giustificarsi il segretario a sua insaputa, Paglione - ma che tenesse
fuori i consiglieri uscenti e un po’ tutti quelli che fino a ieri
sventolavano la bandiera di Michele Iorio. Chiaro che avrei preferito
un consolidamento del centrosinistra con la sinistra, ma stando così le
cose non so davvero cosa accadrà».
Le ipotesi, è presto detto, sono due e rinviate all’assemblea regionale
convocata per oggi pomeriggio 22 gennaio.
Se il partito dovesse rompere
col tavolo del centrosinistra, scomparirebbe anche a livello regionale
perché la sua lista non la porterà in dote a nessun altro.
«L’alternativa – annuncia con amarezza un lapidario Paglione - è non
esserci».
Caso contrario, Paglione dovrà battere i pugni per avere almeno un
posto nel listino di Frattura e quindi una rappresentanza più o meno
certa nel prossimo Consiglio regionale che, va ricordato, eleggerà 20 e
non più 30 consiglieri. Ma così facendo rischia di giocarsi i suoi
elettori, ai quali dovrà spiegare come si diventa alleati con gli ex
amici del presidentissimo Iorio dalla sera alla mattina. Insomma, più
che ad un bivio, Sel sembra in un vicolo cieco.
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