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Politica 

 

Iorio candidato senza dubbi: "Sono io. Nessuno fa altri nomi". Cannata? "Un amico". E l'Udc? "Sceglierà me"

Per il prossimo appuntamento elettorale, che - ultimo aggiornamento - cadrà il 24 febbraio 2013, il governatore uscente di centrodestra ragiona «con ottimismo».

 

Se per Paolo Frattura, il principale sfidante del centrosinistra nelle elezioni regionali annullate dal Consiglio di Stato, amava e ama sottolineare che è stato «un suo collaboratore di lungo corso», per il rettore dell'ateneo molisano, Giovanni Cannata, il cui nome circola come possibile aspirante presidente della Regione, ricorre adesso alla parola amico. «E' un mio amico». Si rifà alla confidenza e ai sentimenti più importanti che ci sono, Iorio, per annullare potenziali avversari di candidatura. Per il prossimo appuntamento elettorale, che - ultimo aggiornamento - cadrà il 24 febbraio 2013, il governatore uscente di centrodestra ragiona «con ottimismo». Per vincere e riconfermare la sua presenza. E non qualche elemento concreto a sostegno suo: «Nessuno ha fatto o fa altri nomi». Iorio procede convinto di ritrovarsi alleata anche l'Udc: «Vogliono annullare la sentenza del consiglio di Stato per continuare con me l'esperienza che s'è interrotta anche a causa loro». Messaggino velenoso che quasi richiama all'ordine i centristi molisani. Le voci di scontento che pure serpeggiano tra i suoi storici alleati non lo spaventano, né rappresentano un motivo per un suo eventuale passo indietro. Sicché nell'intervista a Primapagina, durante la quale Iorio apre ampi ventagli sulla necessità di scrivere la legge elettorale («eliminiamo almeno la raccolta delle firme che è solo una falsificazione di documenti operata da tutti»), la prima risposta di Iorio è un'alzata di spalla. Robusta, mica sfiduciata.

Presidente, si è evoluto il dibattito nella sua coalizione? Ci sono aggiornamenti?
Non lo so. Io penso a me.

E i partiti? Li ha sentiti, deve incontrarli? Ci sono appuntamenti in agenda?
Devo farlo? Lei lo farebbe?

Be', via. In qualche maniera va recuperato un rapporto per essere candidato, no?
Io penso che prima di tutto vada recuperato il rapporto tra cittadini e politica. I cittadini sono arrabbiati: la crisi morde e fa male. Un'area moderata potrebbe essere una risposta seria da offrire loro.

Una vecchia Dc o cosa?

Ma no. Serve, o sarebbe auspicale, un confronto tra un'area di sinistra democratica e un'area liberale, diciamo anche cattolica. Mi rendo conto però che tale discorso non si può calarlo in Molise, almeno non con il sistema elettorale in vigore. La nostra legge elettorale non contempla una battaglia tra coalizioni: nei fatti è una sfida tra i presidenti. Oggi le coalizioni sono del tutto indifferenti rispetto al presidente.

E quindi?
Quindi cambiamo la legge elettorale. Sono convinto che si debba farlo, ma non lo so se i miei appelli saranno mai accolti per davvero.

Perché?
Forse per paura. Io però dico: facciamo almeno una nota che elimini la raccolta delle firme. In particolare per i partiti che sono già rappresentati. Eliminiamo quella sorta di falsificazione dei documenti, falsificazione che tutti fanno. E' solo un vincolo ipocrita. Questo, se non proprio la legge intera, si potrebbe farlo.

Anche per evitare ricorsi?
Anche. Ma il discorso è più importante. Oggi con il voto disgiunto le cose sono complesse.

E' contro il voto disgiunto?

Sono convinto che sia la più alta forma di democrazia, ma dovrebbe presupporre un'altra forma di organizzazione della Regione. Intanto bisognerebbe accettarlo concettualmente: perché il voto disgiunto è del presidente non della maggioranza che lo ha sostenuto. Non ho paura del voto disgiunto, come qualcuno sostiene. Senza però potremmo parlare di una battaglia tra coalizioni.

E' un modo per parlare di rinnovamento? Tutti chiedono anche a lei rinnovamento.
Bisogna chiarirsi sul significato di questa parola. Bisogna vedere se lo si intende declinato, il rinnovamento, per i metodi, il governo, la partecipazione o solo nei confronti di una persona, e cioè vado io al posto tuo.

Non le piace questa lettura?
Sa di opportunismo.

Come la mette con la mancata convinzione che si registra tra i suoi alleati a sostenerla di nuovo?
C'è un atteggiamento di preoccupazione eccessiva secondo me. Io sono convinto che non perdiamo: è un errore diffondere preoccupazione più che incoraggiamenti. Di mio sono un ottimista. Sono assolutamente convinto di vincere.

E chi non la pensa come lei? Chi invece crede che lei non dovrebbe più starci? Quanto è spaccato il centrodestra, presidente?
Non lo so. Ogni tanto qualcuno perde la testa e pensa che dividendosi si possano raggiungere altri risultati. E invece non è così, perché dall'altra parte, nel centrosinistra, non c'è una proposta innovativa e incoraggiante per il futuro. Nessuno lo dice, ma l'Idv, per esempio, è scesa all'1 per cento. E questo è un fatto positivo per noi. Poi se qualcuno trama per progetti diversi, be' si assuma la responsabilità di dividere il centrodestra.

Ce l'ha con l'Udc? O meglio, con il veto del segretario Cesa sul suo nome?
L'Udc è una storia complessa che io semplifico così. Se l'Udc molisana segue le indicazioni di Roma dovrebbe stare da sola anche al centro anche in Molise: nelle elezioni regionali però non si può andare da soli. Dunque io non vedo quale possa essere l'impedimento per l'Udc molisana a continuare un'esperienza con me che è saltata anche per responsabilità dell'Udc. E' stata la lista dei centristi a essere stata eliminata o no? Ora, mi domando, se l'Udc dovesse scegliere perché mai dovrebbe scegliere di andare con una coalizione di sinistra? Non credo che lo farebbe. Non lo fa a livello nazionale, non lo farà a livello regionale.

Ne è sicuro?

La risposta viene dai fatti. Ciascuno poi può decidere quello che vuole, ma la coerenza è un'altra cosa. E poi...

Cosa?
Perché mai il segretario regionale, Teresio Di Pietro, vuole annullare con un ricorso in Cassazione la sentenza del Consiglio di Stato? Perché vuole continuare a governare con me altri quattro anni. E allora: quattro anni sì e cinque no. Si mettano d'accordo.

D'accordo, però, dovrebbero stare pure gli altri del suo schieramento, non trova? Lei dice: sono il candidato. Ma chi c'è dietro di lei?
Nei miei confronti, da parte del mio partito, intendo Berlusconi Alfano e Fitto, non c'è mai stato nessun dubbio che io dovessi essere ricandidato perché è giusto che sia così. Loro condividono le cose ho fatto, che sto facendo e che immaginano possa ancora fare per questa regione. Quindi nessun problema dal Pdl.

Nemmeno Di Giacomo?
Il coordinatore regionale era preoccupato che con me si potesse perdere. Di Giacomo poteva individuare altre persone, ma altre persone non sono venute fuori. Nessuno ha fatto un altro nome. E soprattutto nessun nome letto sui giornali mi ha chiamato per dirmi: sono candidato.

Intende il rettore Cannata? Il suo nome circola...
Anche Cannata. Io credo che Cannata non abbia ritenuto di doversi candidare o quanto meno non lo ha mai detto.

Magari andrebbe anche indicato uno schieramento per il rettore...
Non c'è lo schieramento perché Cannata, lui autonomamente, non pensa di candidarsi. Si fa un nome di prestigio: per altro lui è un mio amico e non avrei problemi a giudicarlo idoneo. Ma per quanto mi riguarda, io sono candidato, quindi...

Un pronostico: quanti candidati ci saranno alla fine?
Tutte le divisioni rientranno. A destra e a sinistra. Non appena il quadro nazionale sarà più definito, anche in Molise si farà chiarezza.

di Sabrina Varriano (da primapaginamolise,it)

 

 

Campobasso, lì 20 Dicembre 2012

 

 

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