REGIONALI
Pietracupa: “Niente accordi sottobanco con Frattura.
Noi siamo quelli dei pantaloni puliti”
Il presidente uscente del Consiglio,
coordinatore del neo movimento “Rialzati Molise” presentato oggi agli
elettori, vuotare il sacco contro chi lo accusa di tradimento o di aver
stretto patti pre-elettorali. “Ho detto apertamente che se Iorio fosse stato
ricandidato noi non ci saremmo stati, e poi in più occasioni abbiamo preso le
distanze dalla maggioranza”. Il suo nome non è né sulle liste né sul listino.
“perché dovevo tutelare la mia immagine, sa come si sarebbero divertiti i
miei detrattori? Preferisco tornare a fare il mio lavoro, a sciare e a
starmene sereno con la mia famiglia”. E sulla possibilità che candidati di iorio lavorino in modo occulto al disgiunto commenta con
un sorriso: “Tutto è possibile…”
E’ il movimento dai “pantaloni puliti” quello fondato
dal presidente uscente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa«perché
è senza colla, visto che a noi, di restare appiccicati sulla poltrona, non ci
interessa». Inizia con una battuta, come suo solito, la presentazione dei
candidati di ‘Rialzati Molise’ che nella sede del comitato elettorale di
Paolo di Laura Frattura ci hanno messo la faccia, è proprio il caso di dirlo,
considerato che tra loro molti erano sodali (anche se non troppo) del
governatore uscente, Michele Iorio. A partire dal cognato
dell’eurodeputato, Aldo Patriciello, che ha fatto
quella che lui stesso definisce «una scelta importante, non sofferta ma
razionale», passando per Gennaro Chierchia (che le
distanze, però, le ha prese in tempi meno sospetti) o per l’ex sindaco di Trivento, Pasquale Corallo.
Pietracupa, che dalla sua può rivendicare almeno il
fatto di non essere candidato, come non lo sono gli altri due co-fondatori
nonché ex consiglieri del centrodestra, Riccardo Tamburro
e Vincenzo Bizzarro (che, per inciso, è il cognato di Iorio), resta il protagonista
indiscusso di quella che a tutti gli effetti è stata una trasmigrazione nel
centrosinistra.
Ecco perché la presentazione della lista diventa, come in questi giorni sta
avvenendo praticamente ovunque, un pretesto per vuotare il sacco contro
chi lo accusa di tradimento o di aver fatto accordi sottobanco. Quasi
come questo fosse un passaggio obbligato che la degenerazione della politica
impone.
«Mi spiace deludervi – spiega Pietracupa – ma io non
ho stretto patti pre-elettorali con nessuno. E mi auguro di non dover
spiegare ogni volta che la mia scelta non è legata ad opportunità politiche
che mi sono state offerte. Totò direbbe che ogni limite ha una pazienza, beh,
la mia è quasi colma: ho chiesto discontinuità al centrodestra dal giorno
successivo alla sentenza che ora ci sta riportando alle urne. Mi apostrofano
come un traditore, ma io ho detto apertamente che se Iorio fosse stato
ricandidato noi non ci saremmo stati».
L’altra accusa mossa al coordinatore di ‘Rialzati Molise’ riguarda il voto
favorevole tante volte espresso in aula: «In più occasioni abbiamo preso
le distanze dalla maggioranza, guardate ad esempio cosa è successo proprio
oggi sul Bilancio: la Corte costituzionale lo ha impugnato perché non c’è una
descrizione dettagliata dei residui».
Pietracupa non risparmia una frecciatina anche a
Massimo Romano che ha tirato fuori la vicenda giudiziaria di Vincenzo
Niro (lui però c’è sul listino di Frattura) dicendo che «è una cosa disgustosa
perché Vincenzo, al di là degli errori commessi e per i quali ha già pagato,
oggi torna a casa e si deve sentire un criminale davanti ai suoi figli».
E nessuno meglio di lei può capire il caso Niro. Ma al di là della
riabilitazione giudiziaria, ci sarà anche un aspetto morale da considerare in
chi, come il coordinatore Udeur, ha un ruolo pubblico nella società?
«Io sono stato condannato e poi assolto.
Quando
dovevo rispondere in aula a chi mi attaccava dicevo sempre che quella era la
parte facile. Il difficile è quando torni a casa dalla mia famiglia e devi
spiegare le cose ai tuoi figli, che erano preoccupati perché vedevano e
sentivano le polemiche attorno alla mia persona. Vincenzo ha avuto un
problema in passato e ha pagato per quell’errore, tutti hanno diritto ad una
seconda opportunità».
Anche oggi, però, lei non è candidato ed è al centro di attacchi feroci. In
un primo momento si era parlato di un posto garantito sul listino
maggioritario. Poi addirittura di incarichi esterni in giunta e nelle
partecipate della Regione Molise. Quanto, le difficoltà a comporlo quel
listino, hanno inciso sulla sua decisione?
«In alcun modo, lo avevo già deciso e l’ho anche detto pubblicamente. Io sono
andato con Paolo Frattura per aggregare e non per dividere. In fondo è il
ruolo che ho sempre avuto anche nel centrodestra (si riferisce alle
mediazioni tra Iorio e suo cognato Patriciello,
ndr). Il mio nome non è in lista perché dovevo tutelare la mia immagine, sa
come si sarebbero divertiti i mei detrattori?
Preferisco tornare a fare il mio lavoro, a sciare e a starmene sereno con la
mia famiglia».
Un’ultima cosa: ha notato che sui manifesti elettorali di Nicola Cavaliere (Pdl) non c’è scritto ‘per Iorio presidente’? Ma non sarà
che questo, come altri suoi ex compagni di coalizione, vogliono indurre gli
elettori al voto disgiunto?
«Non saprei (e ride con gli occhi, ndr), tutto è possibile…»
di Assunta Domeneghetti
(da primonumero.it)
Campobasso, li 5
Febbraio 2013
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