Politica
REGIONALI Intervista
all'attore e regista finito sotto accusa per essersi arrabbiato con il
candidato governatore di Costruire Democrazia. «Massimo mi fa un po' paura,
ha 31 anni ma certe volte sembra mio nonno". E ricorda: «Anche a me
chiese di entrare nel suo movimento».
Non ci sta
però, Sabelli, a passare per un violento e in effetti un video che
gira su internet conferma che la «violenza fisica» non c'è mai stata. Sabelli i giornali hanno parlato di
lei come di un pugile. Cosa ha combinato? Io stavo
ascoltando questo dibattito tra i candidati alla carica di presidente, c'era
Romano che aveva appena accusato Frattura delle cose di cui lo accusa ormai
da tempo. Poi ad un certo momento ha detto che anche in ambito culturale nel
Pd esistono persone in palese conflitto di interessi. Ora penso che non si
può tirare il sasso e nascondere la mano: io sono l'unico candidato che viene
da quell'area e sono certo che lui alludesse a me. Altri non ce ne sono. A
quel punto ho detto: visto che insinui fai nome e cognome e dicci quale è
l'atto del conflitto di interessi. Però non lo ha detto con calma, lei
ha urlato. Alla prima
domanda, che ho fatto dall'ultima fila della sala, non mi ha risposto. Allora
sono andato a chiederglielo in maniera più veemente. Mi viene da ridere: ma
che conflitto di interessi potrebbe avere uno che ha sempre fatto l'artista
nella sua vita e che non ha mai ricoperto un incarico pubblico? Loro comunque parlano di
aggressione. Io spesso
alzo i toni della voce e chi mi conosce lo sa. E lo faccio soprattutto quando
sento delle palesi ingiustizie. Comunque quella sera non c'è stato nessun
atto materiale contro Romano se non sbattere una mano sul tavolo. Mi viene
solo da dire che Kruscev nel 1961 all'assemblea generale dell'Onu ha sbattuto
una scarpa sul tavolo e non mi sembra che poi sia accaduta la terza guerra
mondiale. E poi, sinceramente, anche Romano urla sempre. Io certo, ho alzato
la voce, ma rispetto ad uno Sgarbi faccio ridere. Pare sia caduta dell'acqua. Questo non
lo so. Sinceramente io non l'ho vista. Ma lei pensa davvero di non avercelo
questo conflitto di interesse? Io credo di non averlo affatto. Mi
sono candidato per spirito di servizio sapendo che quasi sicuramente, anche
se ho molti estimatori, non entrerò in Consiglio regionale. Però ha un senso
la mia candidatura perché uno dei temi portanti nel programma del Pd è
proprio la cultura. Magari potessi occuparmi di cultura nelle istituzioni.
Certamente non mischierei questa attività con quella del Teatro del Loto.
Anzi posso firmare, visto che va molto di moda: se dovessi essere eletto non
darò mai un soldo per il teatro del Loto ma piuttosto userei il mio stipendio
per sostenerlo. Vorrei invece mettere a disposizione la mia conoscenza in
questo ambito perché so che posso aiutare a ricreare delle politiche di
sistema con cui si può creare Pil attraverso la cultura. E penso di avere,
dopo 35 anni di carriera, la possibilità di poter contribuire a fare.
Certo, lui lo conosco da quattro
anni e mi chiese di entrare a far parte del suo movimento e di occuparmi,
appunto, di cultura, così come adesso lo ha chiesto ad un mio amico carissimo
che è Adelchi Battista. Ecco, anche per questo io
sento una frattura nell'anima nel vedere tanti amici che magari hanno le
stesse idee e si devono dividere e litigare per questa partita elettorale che
sta scadendo nei toni perché ci sono dei presupposti strani. Massimo ha
partecipato a delle primarie, le ha perse e non ha fatto come Renzi che ha continuato a stare dalla parte di Bersani.
Poi questa animosità, il delegittimare tutti, mi spaventa un po' e mi
spaventa soprattutto in un ragazzo di 31 anni. Lui mi sembra incentrato
soltanto sulla politica. Non so che lavori abbia fatto prima. Oggi intanto si
pone come colui che vuole, oltre che moralizzare, anche governare questa
regione. E mi piacerebbe che avesse dei comportamenti più umani nelle
relazioni. In certi comportamenti invece sembra mio nonno.
Ma quella è stata una cosa molto
ironica!
Lui è bravissimo, espone molto bene,
è coinvolgente, molto ‘primo della classe'. Però poi, sotto sotto, questa cosa secondo me è un po' costruita. E' un
po' troppo pignolo su tutto, ma a mio modo di vedere non dice tutto. Per
esempio questa campagna che sta facendo non è la campagna di un movimento
civico ma è una campagna forse supportata da capitali. E allora quali sono? I
grandi manifesti, i camion che girano, gli spot in tv a ripetizione: lo sanno
tutti quanto costano queste cosa qua. E secondo me sono cose che si possono
permettere i partito ben strutturati, come il Pd o il Pdl
che ricevono magari dei fondi nazionali. Ma non un movimento civico. A meno
che lui non abbia ricevuto dei finanziamenti da sostenitori privati, come
succede in America.
Questo fa parte della dialettica
politica in cui, come dice Renzi, se vuoi vincere
devi portare anche dei voti che vengono da altre coalizioni. Ora però questa
cosa qui non l'ha fatta solo Frattura, portando con se figure come Pietracupa e Tamburro. Persone
che poi non si sono neanche presentate e che mi sembra siano persone
assolutamente rispettabili. Questa cosa l'ha fatta anche Romano con Gianluca Cefaratti, che io stimo tantissimo e che però è ancora
presidente del Consiglio della Provincia eletto dal Pdl
con una maggioranza di centrodestra. O come anche Stefano Maggiani, altro
bravo ragazzo, ma che fino all'altro ieri è stato al vertice dei giovani del Pdl e avuto anche un incarico nazionale. E potrei fare
altri esempi. Allora mi chiedo: perché quel centrodestra lì è più nobile di
quello che eventualmente si allea a Frattura? Chi è che si arroga il compito
di fare queste analisi del sangue? Io vorrei sentire parlare di programmi e invece
in giro di programmi sento parlare solo da Paolo Frattura. Poi vorrei
ricordare che oggi è anche grazie a Frattura, che ha fatto ricorso e lo ha
portato avanti, che Romano può concorrere a fare il presidente. La storia di Miniscalco farebbe
ridere: uno che è stato condannato per non aver dato una piazza ai Ds, gli
stessi che oggi sono alleati con lui. Quanto a Niro io dico che sono fatti di
quando aveva 20 anni. Anche io a 20 anni forse ho rischiato di prendere
qualche strada sbagliata. Oggi Niro è riabilitato. E poi forse anche nel
movimento di Romano ci sono delle persone riabilitate per degli sbagli
commessi in gioventù. Di qualunque tipo di riabilitazione si tratti. Io ho saputo
che la figlia di Niro ha avuto un grossissimo dolore da questa vicenda e mi
rendo conto, avendo anche io una figlia di 20 anni, che una cosa così è
davvero terribile. E allora queste cose vanno un po' pesate. Ecco, questi
calcoli fatti da un ragazzo di 31 anni fanno un po' paura perchè
sembra che non dimostrino mai un riflesso umano, una dimensione umana delle
cose. Sarà pure vero che io strillo, faccio una sparata, ma rimango umano,
anche se in quel caso la mia umanità può essere vicina a Neanderthal. E' un
gesto animalesco, ma non violento, perché non è stato un gesto violento nei
suoi confronti. E poi forse è più violenta l'insinuazione che tu fai, magari
con voce calma e tranquilla. da primapaginamolise.it Campobasso, li 11 Febbraio 2013 |
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