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Politica

 

REGIONALI
Sabelli vs Romano:
"Io, finito sotto accusa per una aggressione che non ho mai fatto"

Intervista all'attore e regista finito sotto accusa per essersi arrabbiato con il candidato governatore di Costruire Democrazia. «Massimo mi fa un po' paura, ha 31 anni ma certe volte sembra mio nonno". E ricorda: «Anche a me chiese di entrare nel suo movimento».


L'accusa che gli hanno lanciato è abbastanza pesante. Lui, candidato alle regionali per il Pd, protagonista di un «attacco di violenza fisica alla persona di Romano» durante un dibattito alla biblioteca Albino di Campobasso. Lui è Stefano Sabelli, attore e regista, che stavolta è finito alla ribalta della cronaca non per i suoi spettacoli, ma per aver alzato la voce ed essersi arrabbiato.

Non ci sta però, Sabelli, a passare per un violento e in effetti un video che gira su internet conferma che la «violenza fisica» non c'è mai stata.

Sabelli i giornali hanno parlato di lei come di un pugile. Cosa ha combinato?

Io stavo ascoltando questo dibattito tra i candidati alla carica di presidente, c'era Romano che aveva appena accusato Frattura delle cose di cui lo accusa ormai da tempo. Poi ad un certo momento ha detto che anche in ambito culturale nel Pd esistono persone in palese conflitto di interessi. Ora penso che non si può tirare il sasso e nascondere la mano: io sono l'unico candidato che viene da quell'area e sono certo che lui alludesse a me. Altri non ce ne sono. A quel punto ho detto: visto che insinui fai nome e cognome e dicci quale è l'atto del conflitto di interessi.

Però non lo ha detto con calma, lei ha urlato.

Alla prima domanda, che ho fatto dall'ultima fila della sala, non mi ha risposto. Allora sono andato a chiederglielo in maniera più veemente. Mi viene da ridere: ma che conflitto di interessi potrebbe avere uno che ha sempre fatto l'artista nella sua vita e che non ha mai ricoperto un incarico pubblico?

Loro comunque parlano di aggressione.

Io spesso alzo i toni della voce e chi mi conosce lo sa. E lo faccio soprattutto quando sento delle palesi ingiustizie. Comunque quella sera non c'è stato nessun atto materiale contro Romano se non sbattere una mano sul tavolo. Mi viene solo da dire che Kruscev nel 1961 all'assemblea generale dell'Onu ha sbattuto una scarpa sul tavolo e non mi sembra che poi sia accaduta la terza guerra mondiale. E poi, sinceramente, anche Romano urla sempre. Io certo, ho alzato la voce, ma rispetto ad uno Sgarbi faccio ridere.

Pare sia caduta dell'acqua.

Questo non lo so. Sinceramente io non l'ho vista.

Ma lei pensa davvero di non avercelo questo conflitto di interesse?

Io credo di non averlo affatto. Mi sono candidato per spirito di servizio sapendo che quasi sicuramente, anche se ho molti estimatori, non entrerò in Consiglio regionale. Però ha un senso la mia candidatura perché uno dei temi portanti nel programma del Pd è proprio la cultura. Magari potessi occuparmi di cultura nelle istituzioni. Certamente non mischierei questa attività con quella del Teatro del Loto. Anzi posso firmare, visto che va molto di moda: se dovessi essere eletto non darò mai un soldo per il teatro del Loto ma piuttosto userei il mio stipendio per sostenerlo. Vorrei invece mettere a disposizione la mia conoscenza in questo ambito perché so che posso aiutare a ricreare delle politiche di sistema con cui si può creare Pil attraverso la cultura. E penso di avere, dopo 35 anni di carriera, la possibilità di poter contribuire a fare.


Torniamo a Romano. Tra di voi non c'era un buon rapporto?

Certo, lui lo conosco da quattro anni e mi chiese di entrare a far parte del suo movimento e di occuparmi, appunto, di cultura, così come adesso lo ha chiesto ad un mio amico carissimo che è Adelchi Battista. Ecco, anche per questo io sento una frattura nell'anima nel vedere tanti amici che magari hanno le stesse idee e si devono dividere e litigare per questa partita elettorale che sta scadendo nei toni perché ci sono dei presupposti strani. Massimo ha partecipato a delle primarie, le ha perse e non ha fatto come Renzi che ha continuato a stare dalla parte di Bersani. Poi questa animosità, il delegittimare tutti, mi spaventa un po' e mi spaventa soprattutto in un ragazzo di 31 anni. Lui mi sembra incentrato soltanto sulla politica. Non so che lavori abbia fatto prima. Oggi intanto si pone come colui che vuole, oltre che moralizzare, anche governare questa regione. E mi piacerebbe che avesse dei comportamenti più umani nelle relazioni. In certi comportamenti invece sembra mio nonno.


Però lei in queste ore si è preso da Romano anche una denuncia per aver ‘modificato', scrivendolo da qualche parte, il nome del suo movimento in "Costruire Massoneria". Non poteva evitare questo accostamento?

Ma quella è stata una cosa molto ironica!
Ha detto a me che ho la coda di paglia perchè mi sono arrabbiato, allora dovrei dire lo stesso di lui. E poi comunque la massoneria nella storia non è mica solo la Loggia P2. La massoneria ha avuto cose di assoluto pregio, non c'era alcun intento di offendere. E' solo che lui mi sembra un po' a capo di una congregazione. Era anche per ironizzare su certi toni un po' da profeta che ho notato in lui, come ad esempio quando manda i messaggi sui telefonini per dire: "Stasera sono in tv. Seguitemi!". Io una volta gli ho risposto: "Non sapevo che avessi imparato a camminare sulle acque". Insomma sono cose che un po' mi inquietano.


E perché?

Lui è bravissimo, espone molto bene, è coinvolgente, molto ‘primo della classe'. Però poi, sotto sotto, questa cosa secondo me è un po' costruita. E' un po' troppo pignolo su tutto, ma a mio modo di vedere non dice tutto. Per esempio questa campagna che sta facendo non è la campagna di un movimento civico ma è una campagna forse supportata da capitali. E allora quali sono? I grandi manifesti, i camion che girano, gli spot in tv a ripetizione: lo sanno tutti quanto costano queste cosa qua. E secondo me sono cose che si possono permettere i partito ben strutturati, come il Pd o il Pdl che ricevono magari dei fondi nazionali. Ma non un movimento civico. A meno che lui non abbia ricevuto dei finanziamenti da sostenitori privati, come succede in America.


Uno degli argomenti sui quali Romano insiste a ripetizione è quello degli ex alleati di Iorio che sono passati con Frattura. Lei difende questa idea di allargare il centrosinistra anche a chi proviene dallo schieramento opposto?

Questo fa parte della dialettica politica in cui, come dice Renzi, se vuoi vincere devi portare anche dei voti che vengono da altre coalizioni. Ora però questa cosa qui non l'ha fatta solo Frattura, portando con se figure come Pietracupa e Tamburro. Persone che poi non si sono neanche presentate e che mi sembra siano persone assolutamente rispettabili. Questa cosa l'ha fatta anche Romano con Gianluca Cefaratti, che io stimo tantissimo e che però è ancora presidente del Consiglio della Provincia eletto dal Pdl con una maggioranza di centrodestra. O come anche Stefano Maggiani, altro bravo ragazzo, ma che fino all'altro ieri è stato al vertice dei giovani del Pdl e avuto anche un incarico nazionale. E potrei fare altri esempi. Allora mi chiedo: perché quel centrodestra lì è più nobile di quello che eventualmente si allea a Frattura? Chi è che si arroga il compito di fare queste analisi del sangue? Io vorrei sentire parlare di programmi e invece in giro di programmi sento parlare solo da Paolo Frattura. Poi vorrei ricordare che oggi è anche grazie a Frattura, che ha fatto ricorso e lo ha portato avanti, che Romano può concorrere a fare il presidente.

E i condannati sul listino? Anche su questo tema Romano picchia duro...

La storia di Miniscalco farebbe ridere: uno che è stato condannato per non aver dato una piazza ai Ds, gli stessi che oggi sono alleati con lui. Quanto a Niro io dico che sono fatti di quando aveva 20 anni. Anche io a 20 anni forse ho rischiato di prendere qualche strada sbagliata. Oggi Niro è riabilitato. E poi forse anche nel movimento di Romano ci sono delle persone riabilitate per degli sbagli commessi in gioventù. Di qualunque tipo di riabilitazione si tratti. Io ho saputo che la figlia di Niro ha avuto un grossissimo dolore da questa vicenda e mi rendo conto, avendo anche io una figlia di 20 anni, che una cosa così è davvero terribile. E allora queste cose vanno un po' pesate. Ecco, questi calcoli fatti da un ragazzo di 31 anni fanno un po' paura perchè sembra che non dimostrino mai un riflesso umano, una dimensione umana delle cose. Sarà pure vero che io strillo, faccio una sparata, ma rimango umano, anche se in quel caso la mia umanità può essere vicina a Neanderthal. E' un gesto animalesco, ma non violento, perché non è stato un gesto violento nei suoi confronti. E poi forse è più violenta l'insinuazione che tu fai, magari con voce calma e tranquilla.

 

da primapaginamolise.it

 

Campobasso, li 11 Febbraio 2013

 

 

 

 

 

 

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