Politica
REGIONALI
(riceviamo e volentieri pubblichiamo)
La crisi ha portato alla povertà ampie
fasce di popolazione; intere generazioni di giovani rischiano di non vivere
l’esperienza del lavoro.
Nuova denuncia di Salvatore Ciocca. Stavolta il consigliere regionale dei
Comunisti accende i riflettori sul settore della formazione professionale e in
particolare su una delibera varata prima di natale.
E’
una crisi mondiale, di sistema, che in Molise produce effetti ancora più
drammatici e devastanti in quanto il già fragile tessuto produttivo è di fatto
crollato.
Abbiamo
piena consapevolezza delle enormi difficoltà da superare per scongiurare la catastrofe, per far
ripartire l’economia molisana, e quindi l’occupazione. Ma, siamo sostenuti
dalla forte convinzione che la crisi ha prodotto nella società la consapevolezza della
necessità di un cambiamento profondo
anche di modelli comportamentali individuali e collettivi, della modifica di
certi stili di vita. Siamo convinti che siano gli stessi molisani a chiedere
oggi di rimettere in discussione la miriade di grandi e piccoli privilegi, di
sprechi finalizzati alla creazione e mantenimento del consenso, di modelli
culturali, sociali, economici e finanziari che hanno provocato il disastro.
L’esatto opposto di Iorio che sostiene che “la vera rivoluzione è continuare”.
Siamo di fronte ad una vera e propria sfida
che chiama in causa non solo la
politica, ma anche ciascun cittadino. Oggi siamo tutti chiamati a metterci in
discussione. In primis la politica,
finora incapace di svolgere la funzione di mediazione tra istanze e
risposte ponderate, chiusanell’egoismo percorsa da un
trasversalismo che si è consumato sul terreno della
conservazione di un esistente privilegiato ed ha evitato il confronto con il
diritto di tutti a un futuro migliore del Molise e nel Molise.
In
nome della difesa degli interessi del Molise si sono condotte, con schieramenti
eterogenei, battaglie difensive e “cause perse” perché prive di ideali
collettivi e di visioni programmatiche, determinando il disastro.
Vogliamo
sconfiggere quella politica che ha tenuto sotto scacco il fragile sistema produttivo, che si è
alimentato di spesa pubblica, ed oggi, di fronte alla drastica riduzione dei
trasferimenti, rischia lo smantellamento e la catastrofe definitiva.
I
governi di Michele Iorio ci lasciano la
più alta fiscalità locale d’Italia ( accise, bolli auto, IRPEF, IRAP ecc.),
ed investire in Molise in queste
condizioni è impossibile.
Noi
riteniamo comunque che alcune misure per far ripartire l’economia si possono
adottare subito, altre hanno bisogno di tempi più lunghi.
Le
misure immediate che ci impegniamo ad adottare sono:
In tal modo
possono ripartire immediatamente i consumi, si evita il fallimento di
tantissime piccole e medie imprese (è davvero paradossale che le aziende
debbano fallire non perché indebitate ma perché vantano crediti dalla pubblica
amministrazione) e si consente di rimettere in moto l’economia e l’occupazione.
di
Domenico Di Lisa (Candidato VINCERE PER CAMBIARE e DEMOCRATICI PER IL MOLISE)
Campobasso, li 14
Febbraio 2013