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Ultima settimana di campagna elettorale, al voto senza entusiasmo

                                                              

 

Ultimi giorni di campagna elettorale, poi dalla mezzanotte di venerdì scatterà il silenzio. Partiti e coalizioni si preparano dunque a giocare le ultime carte.


Una campagna elettorale per molti versi sotto tono, almeno per quanto riguarda le politiche. Pochi i big che hanno fatto tappa in Molise. Piero Fassino per il PD, Leoluca Orlando e Paolo Ferrero per "Rivoluzione Civile", la Meloni per Fratelli d'Italia, Bocchino per FLI: l'elenco degli esponenti nazionali che sono arrivati nella nostra regione è molto risicato. E nell'ultima settimana non sono previsti grandi eventi se si eccettua l'arrivo a Campobasso ed Isernia mercoledì di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle. Di Silvio Berlusconi non si vedrà nemmeno l'ombra, nonostante sia candidato capolista al Senato anche in Molise. Non arriverà Pierluigi Bersani e probabilmente nemmeno Nichi Vendola. E neppure Ingroia troverà il tempo di fare una capatina nella nostra regione. Con il blackout dei sondaggi, gli osservatori cercano di prevedere cosa accadrà nella corsa al Parlamento. Al Senato, dove si voterà - unica regione in Italia - senza tener conto del premio di coalizione, saranno eletti i capolista delle due liste che prenderanno più voti. Sulla carta la partita sembra già decisa con il Pdl e il Pd che considerano sicuri i rispettivi seggi molisani. Il Pdl candida capolista Silvio Berlusconi ed è un dato oggettivo che il leader del Pdl, nonostante tutto, raccoglie consensi in quello zoccolo duro del centrodestra che non lo ha mai abbandonato. Berlusconi, anche questa volta, dovrebbe trainare il Pdl alla conquista del seggio senatoriale a vantaggio del numero 2 della lista, vale a dire Ulisse Di Giacomo, senatore uscente. Berlusconi ha promesso che questa volta non opterà per il Molise e quindi darà la possibilità di rientrare a Palazzo Madama proprio a Di Giacomo. Il PD, la cui lista è guidata da Roberto Ruta, nonostante i tanti mal di pancia anche all'interno dei Democratici, dovrebbe conquistare il seggio grazie all'effetto traino nazionale di Bersani e del partito guida del centrosinistra. In entrambi gli schieramenti, però, non mancano gli outsider. Nel centrodestra Filoteo Di Sandro ha lanciato la sfida a Berlusconi e Di Giacomo candidandosi sotto il simbolo di "Fratelli d'Italia". L'assessore regionale alla sanità conquista giorno dopo giorno consensi soprattutto in provincia di Isernia, ma pochi credono oggi che siano sufficienti per consentire alla sua lista di sorpassare il Pdl e anche il Pd. C'è poi la presenza di "Rivoluzione Civile" che candida capolista Giuseppe Caterina. Se l'Idv, che in Molise (e non solo) è "azionista di maggioranza" del soggetto politico guidato da Ingroia, manterrà i suoi consensi nella nostra regione, Caterina potrebbe anche nutrire una speranza di ripetere il "colpaccio" che nel 2008 riuscì a Peppino Astore. Ma bisogna tener d'occhio anche il Movimento 5 Stelle. I grillini potrebbero essere protagonisti, anche in Molise, di un exploit capace di "sfilare" ai partiti maggiori il seggio al Senato.

Discorso diverso alla Camera, dove al Molise spettano due seggi. Anche in questo caso appaiono in vantaggio Pdl e Pd. Ma qui potrebbe scattare, con i resti nazionali, anche il terzo seggio. La De Camillis, che guida la lista del Pdl, dovrà vedersela nell'ambito del centrodestra con Gianfranco Vitagliano, candidato di "Fratelli d'Italia". Vitagliano, se non dovesse arrivare tra i primi due, può sperare nel "ripescaggio". Infatti "Fratelli d'Italia" prenderà sicuramente in Molise una delle percentuali più alte - se non addirittura la più alta - tra le circoscrizioni. Se scatterà, come sembra, un quoziente utile a livello nazionale, nel recupero dei resti potrebbe essere premiato proprio il Molise. Discorso che potrebbe essere analogo anche per "Rivoluzione Civile" di Antonio Ingroia che si candida capolista in Molise. Anche qui, grazie alla presenza soprattutto dell'Idv, il soggetto politico dell'ex pm di Palermo potrebbe racimolare un resto utile per il ripescaggio. In questo caso, con Ingroia che potrebbe optare per un'altra circoscrizione, entrerebbe a Montecitorio il numero 2 della lista, vale a dire Pierpaolo Nagni. Sull'esito delle elezioni per la Camera pesa lo scontento di parte del Pd che potrebbe non votare per il segretario regionale Danilo Leva, capolista, ma scegliere altre formazioni. Come ad esempio SEL che candida capolista il suo leader, Nichi Vendola. Spera anche Michele Scasserra, candidato per la lista di Monti. E i soliti grillini, ben accreditati anche in Molise.

Il 24 e 25 febbraio si vota contemporaneamente per le regionali e le politiche. E questo potrebbe influenzare entrambe le competizioni. Per le quali c'è il rischio di un forte astensionismo che potrebbe aumentare se, come sembra, il week end elettorale sarà caratterizzato da una ondata di maltempo con freddo e gelo e forse anche neve.

 

da altromolise.it

 

Campobasso,  li 18 febbraio 2013

 

 

 

 

 

 

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