La questione delle
dimissioni dei consiglieri chiamati a far parte dell'organi di governo.
Frattura le ha chieste, i diretti interessati non hanno ancora dato una
risposta definitiva. Un problema che non riguarda l'unico esterno, vale
a dire Pierpaolo Nagni, segretario regionale
dell'Idv. Il suo nome è da tempo nell'elenco
di Frattura. Gli altri due nomi sono quelli di Vincenzo Cotugno, di "Rialzati Molise", e di
Vittorino Facciolla, di "Unione per il
Molise". Da parte di entrambi ci sono resistenze. Per Cotugno, a quanto si è appreso, sarebbe una
questione di principio per evitare di aumentare i costi della politica.
Per Facciolla si tratterebbe di doppie
dimissioni perché, oltre alla poltrona di consigliere regionale,
dovrebbe rinunciare a quella di sindaco di San Martino a causa
dell'incompatibilità. La quarta casella è per il PD. Che non ha indicato
il suo nome a Frattura, lasciando al presidente "libertà di
scelta". Frattura vorrebbe in giunta Michele Petraroia, il quale
però non è disponibile alle dimissioni. Lo ha dichiarato pubblicamente
e non tornerà indietro anche se questa sua posizione dovesse costargli
il posto di assessore. Frattura è preoccupato per il funzionamento
delle commissioni. Con gli assessori eletti non dimissionari, sarebbe
difficile garantire la presenza della maggioranza in tali organismi
composti di cinque membri, tre di maggioranza e due di minoranza. La
sostituzione è possibile soltanto con consiglieri appartenenti allo
stesso gruppo. Solo il PD potrebbe procedere con la sostituzione,
avendo quattro consiglieri che potrebbero sostituire nelle commissioni
l'assessore impegnato nei suoi compiti istituzionali. Tutti gli altri
gruppi di appartenenza dei possibili assessori sono formati da un solo
consigliere. Tutti tranne l'Udeur che, grazie alla candidatura di Niro
nel listino, ha oggi due rappresentanti a Palazzo Moffa. Anche per
questo Niro insiste nella richiesta di rispettare gli accordi
preelettorali che prevedevano la presenza di un esponente dell'Udeur in
giunta. In questo caso se stesso che, anche se non si dimettesse,
potrebbe nominare come proprio sostituto in commissione l'altro
consigliere del suo gruppo, Nunzia Lattanzio. La "carta Niro"
potrebbe essere giocata in extremis da Frattura con una doppia
possibilità: inserire il leader dell'Udeur in giunta al posto di
Vincenzo Cotugno che andrebbe a ricoprire la
poltrona di presidente del Consiglio reigonale,
oppure al posto di Facciolla. In questo
secondo caso per la poltrona di presidente del Consiglio potrebbe
rientrare in gioco un esponente della sinistra, vale a dire Salvatore
Ciocca. Dunque in queste ore gli ultimi incontri, quelli decisivi, poi
ci sarà la formalizzazione della giunta Frattura.
da altromolise.it
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