Proteste
contro le indennità dei Consiglieri regionali Frattura: “tutta la verità che dobbiamo ai nostri cittadini” |
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“Questo
Consiglio non può rimanere estraneo alla sofferenza sociale oggi portata in
strada dai nostri cittadini. Non lasciamo inevasa l’esigenza di chiarezza di
tante persone. Rispondiamo con la più puntuale assunzione di responsabilità.
Facciamolo dando un segnale di chiarezza e verità ai cittadini che da noi
attendono una precisazione rispetto ai falsi dati diffusi. Richiamiamo
l’attenzione sui tanti censori di oggi che per anni sono stati seduti nei
banchi di questo Consiglio o anche del Parlamento, personaggi che mai prima
di adesso si sono posti il problema delle indennità, dell’etica delle stesse
o dell’etica nella scelta dei collaboratori”. Il dovere di dare risposte,
l’esigenza di ripristinare la verità dei fatti, la necessità di stanare e
denunciare occulti manipolatori delle difficoltà quotidiane: è stato il
presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a richiamare in
aula, durante i lavori del Consiglio regionale, la manifestazione di protesta
che si è svolta questa mattina davanti ai cancelli di Palazzo Moffa: “Non
possiamo voltarci dall’altra parte”. Suo,
dunque, l’invito a tutta l’Assemblea regionale a predisporre un ordine del
giorno, votato all’unanimità, che impegna il presidente della Giunta e il
presidente del Consiglio “ad aprire un confronto con le parti sociali e
imprenditoriali al fine di dimostrare le soluzioni adottate e di favorire il
percorso per ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica e i
costi della politica e a dare attuazione alle norme che favoriscono la
trasparenza e la partecipazione politico-istituzionale e amministrativa”. All’odg
allegata anche la tabella relativa al trattamento economico degli eletti allo
scopo di fornire informazioni esatte e offrire alla popolazione dati certi.
“Rispondiamo con i fatti attraverso tabelle che ci danno la possibilità di
comparare le indennità, così superiamo quell’informazione totalmente difforme
dalla realtà”, ha denunciato Frattura. Tenendo lontana ogni forma di
polemica, il governatore ha posto l’accento sulla politica del rigore
condotta in questi mesi. “È facilmente rintracciabile un’analisi dei costi
di questo Consiglio per gli anni passati rispetto a quello in corso. Abbiamo
fatto economie ovunque: dalla gestione delle rete alle misure antincendio”. Lungo
e dettagliato, quindi, l’elenco di raffronto tra le cifre passate e quelle
attuali che il presidente ha sciorinato in aula. Spese di rappresentanza e di
pubbliche relazioni: anno 2011, 99.207 euro, anno 2012 43.783. “Per
decenza – ha volutamente sottolineato Frattura –, evito di leggere i
320 mila euro del 2009 o 154 mila del 2010. Al 31 agosto 2013 sono state di
16 mila euro”. Spese per le relazioni istituzionali: si passa da 239 mila
euro del 2009 a 4 mila del 2013. Spese per l’acquisto di materiale di cancelleria:
88,840 euro nel 2009, 27 mila e 900 nel 2013. Spese apparecchiature
elettroniche: nel 2009 si spendevano 160.959 euro, oggi 81.129. Spese per
l’acquisto libri, rivisti e giornali: da 49 mila a 17 mila euro. Spese per
l’acquisto, il noleggio e il carburante degli automezzi: 492 mila euro nel
2009, 285.933 oggi. “All’interno di questa voce – ha evidenziato Frattura –,
solo per il lavaggio auto siamo passati da 8 mila a mille euro per questo
primo nostro semestre. Un risparmio del 75 percento”. Numeri, tagli,
risparmi, tutti questi, che hanno portato il presidente della Regione a
parlare di “evidente e rintracciabile segnale di responsabilità che questo
Consiglio regionale tutto sta dando da quando si è insediato. È un segnale
vero, lontano e diverso dal populismo e dalla demagogia di chi addirittura
gode della pensione di reversibilità ai propri genitori e manifesta davanti a
questo Palazzo. Lezioni di moralità e etica possiamo accettarle, ma non le
accettiamo da chi non sa nemmeno dove stanno di casa moralità e etica.
Qualcuno ci ha insegnato: scagli la prima pietra chi è senza peccato”. E
con la citazione evangelica Paolo Frattura, ancora una volta, ha
puntualizzato la correttezza della norma regionale di adeguamento al decreto
Monti, riconosciuta valida anche dal Consiglio dei ministri. “C’è una
legge dello Stato – ha ricordato –, condivisa in Conferenza delle
Regioni, che ha visto allineata la Regione Molise con tutte le altre Regioni
nel rispetto di quelle indicazioni. Non abbiamo nulla di cui vergognarci – ha
affermato Frattura –, men che meno rispetto a
chi negli anni ha goduto non solo delle indennità ma anche delle voci
accessorie guardandosi bene dal rinunciarci, anzi chiedendo a 55 anni
l’anticipazione del proprio vitalizio, vitalizio al quale la stragrande parte
di questo Consiglio regionale, unico in Italia, ha rinunciato. Non abbiamo
nulla di cui vergognarci di fronte a quelle persone che, pur avendo avuto la
possibilità di sedere nella governance delle nostre
Istituzioni, non hanno lasciato, al di là di banali denunce, un solo atto di
costruzione per il Molise, che, ahinoi, oggi ci troviamo a gestire”. “Finiamola
con le falsità – ha tuonato il governatore –. Diamo risposte ai
cittadini forviati da una comunicazione niente affatto veritiera. Confrontiamoci
con le parti sociali con serietà, ma non limitiamoci a rendere conto solo dei
compensi. Rendiamo conto di che cosa stiamo facendo, di qual è il Molise
diverso per il quale stiamo lavorando quotidianamente”, ha lanciato la sfida
Frattura. “Con questo messaggio – ha concluso il presidente della
Regione Molise –, sarà difficile trovare chi viene a urlare qui di fronte
utilizzando linguaggio che non ci appartiene e metodi che ci appartengono
ancora meno”. di Redazione (informamolise.com) |
Campobasso, li 02 Ottobre 2013