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Regione

 

Molise all'Expo 2015

Un silenzio sospetto

Sei mesi sembrano tanti, oppure possono essere irrimediabilmente pochi. Ma con i numeri non si possono fare congetture e ipotesi: all'Expo di Milano mancano sei mesi. E' pronta la Regione? A palazzo Vitale hanno capito la portata e l'unicità dell'evento? E' chiaro ai governanti molisani che dall'Expo in avanti passeranno almeno vent'anni perché si ripresenti un'occasione simile? Dicevamo dei numeri, con i quali non c'è ragionamento che tenga. E di numeri è fatto sostanzialmente questo appuntamento, dal quale transiteranno non meno di venti milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Una media nazione europea visiterà i padiglioni allestiti a Milano. Se si calcola che in estate la presenza media di turisti sulla costa del Molise è di circa tremila "forestieri", si può avere un'idea di cosa possa rappresentare per la nostra regione una vetrina di queste proporzioni. Il Molise sarà ovviamente presente, ma non è ancora ben chiaro in che modo, mettendo in mostra cosa, dando quale immagine di sé, con quale obiettivo, rappresentato da chi. Insomma, intorno al Molise a Expo 2015 c'è ancora una cortina fumogena che, a distanza di appena sei mesi dal taglio del nastro, alimenta qualche sospetto. Infatti, se prima il silenzio attorno all'organizzazione poteva essere giustificato da una sorta di segretezza necessaria, oggi quello stesso silenzio genera il dubbio che si tratti di massima incertezza e che ancora si navighi a vista. Si sa che ai produttori di vino è stata richiesta l'adesione per la loro presenza (versando alcune migliaia di euro) e alcuni hanno già risposto. Ma, si chiedono ad esempio imprenditori dell'agroalimentare che non sia vino, cosa si sta facendo per il settore della pasta, di quello caseario e, soprattutto, per il tartufo? Si era detto all'inizio che proprio il tartufo sarebbe stato il miglior biglietto da visita su cui puntare. Cosa è cambiato? E perché? Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente Paolo di Laura Frattura ha risposto sull'universo mondo alle domande dei giornalisti. Il senatore Roberto Ruta ha proposto una classifica di punti sui quali "stringere" il governatore a un impegno più serrato. Ma la parola Expo non c'é. Eppure, proprio il senatore Ruta fa di mestiere il capogruppo del Pd nella commissione agricoltura del Senato. E quale ruolo migliore per fare da capofila, da traino, da pungolo e spingere la sua regione davanti al mondo che passerà a Milano? Gli specialisti delle lacrime di coccodrillo, di quelli che chiudono le porte della stalla quando i buoi sono già scappati, degli habitué dell'io l'avevo detto, sono avvisati. Fallire l'Expo 2015 sarebbe un delitto. Farlo da pirla un suicidio.

da primapaginamolise.it

Campobasso, li 07 Gennaio 2015

 

 

 

 

 

 

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