Consiglieri
regionali 'abusivi', presentata una denuncia alla Procura
Una cartella e mezza. Poche parole che rischiano di mettere
nei guai l'intero consiglio regionale del Molise.
Meno di due paginette
dattiloscritte: tanto è lunga la denuncia presentata da due avvocati alla
Procura della Repubblica di Campobasso per verificare se possono essere
ipotizzati reati penali a carico degli attuali inquilini di Palazzo Moffa. I
due legali spiegano che, dopo il definitivo annullamento delle elezioni
regionali ad opera del Consiglio di Stato, la proroga delle funzioni del
Consiglio regionale del Molise -secondo quanto previsto dall’art. 1 della
legge regionale n. 2 del 13 febbraio 2002 -, “nei casi di annullamento
dell’elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale”, è
limitata allo svolgimento dei soli “atti aventi carattere di urgenza”, per
cui "non può ritenersi validamente esperita, dopo la sentenza n. 5504
del 16 ottobre 2012, depositata il successivo giorno 29, con la quale il
Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR Molise di annullamento
delle elezioni regionali del 16/17 ottobre 2011, alcuna attività eccedente il
predetto limite". I due legali spiegano anche che l’unica attività
realmente improrogabile è costituita dall’approvazione del bilancio, la cui
mancanza paralizzerebbe l’operatività degli uffici regionali. Invece il
Consiglio regionale ha continuato e continua nell’ordinario esercizio delle
proprie funzioni, compresa quella legislativa. Non solo. Essendo di fatto
decaduto il consiglio regionale, per i due legali non sarebbe legittimo
nemmeno il pagamento delle indennità di carica. Per questo chiedono al
Procuratore della Repubblica di Campobasso, Armando D'Alterio,
"di verificare se nel comportamento del Consiglio regionale del Molise
e, dunque, dei singoli consiglieri, sia ravvisabile, dopo l’annullamento
delle elezioni e la conseguente decadenza dalle funzioni, il reato di
usurpazione di potere politico (art. 287 c.p.) ovvero di usurpazione di
funzioni pubbliche (art.347 c.p.) o altro ancora". La Procura sarà
dunque obbligata ad aprire un fascicolo d'inchiesta in base a questa denuncia
formale e sottoscritta. E se le ipotesi dei due legali fossero condivise
dalla magistratura, i 30 consiglieri regionali in carica rischierebbero
grosso. Tra l'altro il Consiglio regionale si appresterebbe ad approvare
addirittura una nuova legge elettorale, che sicuramente non riveste
"carattere d'urgenza" visto che vi è già una legge elettorale
valida che può tranquillamente regolare le prossime elezioni regionali.
Ecco il testo dell'esposto-denuncia.
Al Sig. Procuratore delle Repubblica presso il Tribunale di Campobasso.
I sottoscritti Avv.ti Angelo Walter Cima, nato a Riccia il 15.10.1956 e
residente in Campobasso alla via Elena n.54, cod. fisc.
CMI NLW 56R15 H273M, e Pietro Colucci, nato il
25.14.1958 a Campobasso ed ivi residente al Corso Vittorio Emanuele n.63,
cod. fisc. CLC PTR 58D25 B519Q,
premesso
- che in data 30 ottobre 2012, con nota allegata alla presente, hanno
evidenziato che, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 della legge regionale
n. 2 del 13.02.2002, la proroga delle funzioni del Consiglio regionale del
Molise, “nei casi di annullamento dell’elezione del Presidente della Giunta e
del Consiglio regionale”, è limitata allo svolgimento dei soli “atti aventi
carattere di urgenza”, per cui non può ritenersi validamente esperita, dopo
la sentenza n. 5504 del 16 ottobre 2012, depositata il successivo giorno 29,
con la quale il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR Molise
di annullamento delle elezioni regionali del 16/17 ottobre 2011, alcuna
attività eccedente il predetto limite;
- che l’unica attività realmente improrogabile è costituita dall’approvazione
del bilancio, la cui mancanza paralizzerebbe l’operatività degli uffici
regionali;
- che il Consiglio regionale ha continuato e continua nell’ordinario
esercizio delle proprie funzioni, compresa quella legislativa;
- che neppure sembra essere legittimo, nel presente contesto, il pagamento
delle indennità di carica,
tutto ciò premesso
chiedono
alla S.V.
Ill.ma di verificare se nel comportamento del Consiglio regionale del Molise
e, dunque, dei singoli consiglieri, sia ravvisabile, dopo l’annullamento
delle elezioni e la conseguente decadenza dalle funzioni, il reato di
usurpazione di potere politico (art. 287 c.p.) ovvero di usurpazione di
funzioni pubbliche (art.347 c.p.) o altro ancora.
Campobasso, 7 novembre 2012
Avv. Angelo Walter Cima - Avv. Pietro Colucci
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