A DIFESA DEL BENE
PUBBLICO, DEL PAESAGGIO E DEL SOCIALE
(a proposito del cemento
sul castello di Venafro)
Come preannunciato nel precedente comunicato,
mercoledì 12 dicembre alle ore 10.30 davanti allo scempio del castello Pandone di Venafro e all’immane colata di cemento che
insiste su di esso, lo scrivente, unitamente a Luca Sallusti
promotore del gruppo Facebook “Contro le
barriere architettoniche a Bojano e nel Molise”, terrà una conferenza
stampa-sit in per denunciare e per sensibilizzare l’opinione pubblica e
gli organi di polizia su quanto sta accadendo in quei luoghi e su come le
autorità preposte non stanno ponendo in atto quanto dovuto di competenza.
La presenza di Luca, giovane con difficoltà motorie da sempre impegnato
al fine di far conoscere le problematiche con le quali deve fare i conti
giornalmente a causa delle barriere architettoniche mai abbattute, la
dice lunga sul disastro al castello di Venafro che non è solo di natura tecnica-ambientale-architettonica-archeologica-paesaggistica,
bensì anche di natura sociale visto che, uno dei pochi monumenti che era
in grado di soddisfare le richieste di visita da parte di soggetti
diversamente abili (?!) in quanto dotato di un passaggio, uno scivolo
costruito secondo le norme vigenti utile allo scopo, per realizzare lo
scempio è stato tranciato di netto! E così, persone come Luca sono
rimaste al palo, depredati di quel poco che era stato fatto nella loro
direzione senza che nessuno sia intervenuto. Anzi, il prefetto ha dato
carta bianca al commissario prefettizio del comune di Venafro il quale,
nel riassegnare le competenze su quei lavori dopo crolli e rinvii a
giudizio, lo ha riconsegnato nelle mani di chi aveva perpetrato quel
“poco di disastro”!!! Logiche di prima, seconda e terza repubblica! Ma c’è
di più. Con una nota del 7 novembre c.a. a firma del direttore generale
per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Nazionale del ministero
per i Beni e le Attività Culturali Anna Maria Buzzi, avente per oggetto “
Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, 3
dicembre 2012”, si ricordava a tutti i soprintendenti e direttori
regionali che bisognava attivarsi al fine di dare seguito a quanto
adottato nel 1982 dall’Assemblea generale dell’ONU con il “ Programma di
azione per le persone disabili” e che nel caso di specie significava
attivarsi al fine di creare le migliori condizioni per agevolare
l’ingresso ai luoghi di cultura! Voi avete visto qualcosa di simile in
regione?! Nella nota del direttore generale oltre a tante altre cose, veniva
ricordato di come la sua direzione aveva investito dal 2009 ad oggi, 1,1
milioni di euro per progetti di accessibilità culturale-“Cultura senza
ostacoli”. Dove sono finiti? Certo, se quei pochi investiti in regione
per realizzare l’accesso al castello di Venafro sono miseramente crollati
sotto le ruspe utilizzate per lo “scavo archeologico” del fossato, allora
si capisce perché a questo tema non diamo la dovuta attenzione. Ma oltre
al danno la beffa. Infatti, adesso con altri soldi pubblici dovremo rifare
quanto già pagato per fare! E chi paga?! Ovviamente gli italiani ma non
chi ha commesso lo scempio! E allora credo che ce ne sia abbastanza per
essere presenti al castello di Venafro mercoledì mattina, sperando che
tutte le persone sensibili, quelle che dicono di amare il territorio e le
sue peculiarità culturali e paesaggistiche, non vogliano far mancare il
loro apporto, la loro presenza. Ai mezzi di informazione chiedo di
documentare con le loro immagini, con le loro cronache, quanto sta
accadendo al castello così da rendere un fattivo servizio alla
collettività, alla storia e alla giustizia in attesa che quest’ultima
voglia fare il suo dovuto corso. A mercoledì!
di Emilio Izzo - Il Segretario Regionale UILBAC
Molise
Isernia, lì 10 dicembre 2012
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