Periodico molisano di informazione fondato a Duronia nel 1994

 

Gennaio/Marzo 2003

 
SOMMARIO
DURONIA

M'AR'CORD

di ADDO

LA VOCE DELL'AMMINISTRAZIONE

a cura di F. ADDUCCHIO

CANNAVINE: IPOTESI DI TRUFFA PER LA VECCHIA GESTIONE

di F. ADDUCCHIO

DURONIA CALCIO

di D. BERARDO

TORELLA DEL SANNIO

PICCOLA GRANDE DONNA

di L. D'ALESSANDRO

MOLISE
FOSSALTO

IL PRESEPE VIVENTE

di A. GENOVA

QUANDO IL TERRENO SCUOTE LA TERRA E LE COSCIENZE

di D. e A. CIARMELA

RISPOSTA AL SINDACO

di D. CIARMELA

CASTROPIGNANO

RICORDANDO UN AMICO

di A. SARDELLA

UN RITO ANTICO

di A. SARDELLA

SPAZIO ALLE ASSOCIAZIONI

CONVEGNO A BOIANO: LA CONSAPEVOLEZZA DEL TERRITORIO PER EDUCARE LA CITTADINANZA

di E.SANTORO REALE

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Acqua e non bombe per la democrazia e la libertà dei popoli

Guerra, ancora guerra!
Guerra di aggressione di due paesi forti, anzi fortissimi, contro un paese debole, con una sproporzione dei mezzi e delle possibilità di vittoria addirittura disumana, non legittimata da alcun organismo internazionale, giustificata sulla base di affermazioni che si sono rivelate di pura propaganda (le armi di distruzione di massa, i legami dell'Iraq con il terrorismo, l'Iraq minaccia per il mondo intero, ecc. ecc.), condotta con violenza e brutalità (le stragi di civili a Baghdad e altrove), destinata ad aprire una piaga infetta in un'area già ampiamente destabilizzata come il Medio oriente, sospetta di poco onorevoli motivazioni come la ricerca di un pieno controllo su importantissime fonti energetiche, inscritta in una prospettiva di dominio globale che prevede per il futuro l'apertura sistematica di altri fronti di guerra.
Intanto solo gli Stati Uniti spendono ogni giorno circa 400 milioni di dollari per le spese militari in Iraq, la stessa cifra viene spesa per il fabbisogno annuale dell'Iraq intero.
Intanto più di 2 milioni di bambini muoiono ogni anno per mancanza di acqua. Si è trovato un accordo solo sulla conta dei morti al Terzo Forum mondiale sull'acqua a Kioto. "Dare priorità ai problemi dell'acqua è una necessità mondiale urgente". E ancora: "L'acqua è una forza motrice dello sviluppo sostenibile e dello sradicamento della povertà e della fame". Solo enunciati di ovvietà nel documento finale partorito dai 101 membri di 96 paesi, perché nel testo non si trova traccia della definizione di acqua come un "diritto dell'uomo" né si trova traccia della indicazione delle risorse finanziarie necessarie a vincere la guerra contro la sete. Nel frattempo il numero degli assetati continua ad aumentare: entro il 2020 potrebbero raggiungere quota 4 miliardi, più della metà della popolazione mondiale.
Intanto questa guerra, come tutte le guerre, distrugge e uccide. Contro di essa a nulla sono servite le parole del Papa, a nulla è valsa l'opposizione di milioni di persone espressa nelle piazze delle maggiori città del globo.
Un senso di impotenza e di frustrazione di fronte al più forte.
Ci rassicurano che con le bombe si esporta democrazia, in nome della libertà e dei diritti dell'uomo. E cosa significa democrazia per un popolo, come quello iracheno, abituato ai valori tribali?
No, non ci convincono. Da quest'altra parte del mondo, mentre tutti noi godiamo, pur tra mille problemi quotidiani, di una opulenza sfrontata, nata da secoli di oppressioni, di saccheggi e di sangue, si costruisce una gioiosa macchina tecnologica pronta a globalizzare ed a perpetuare il dominio freddo della ragione dei forti.
Cos'è questa guerra se non il preludio alle "crociate" del terzo millennio?
Questa carica di redenzione per imporre "umanitarismo", sfracellando interi popoli, la credevamo ormai sepolta nei libri di storia.
Acqua e non bombe per dare dignità ad interi popoli, che vivono ai margini del mondo. Questo dovrà essere l'impegno dell'Occidente ricco e democratico, se vuol preservare il mondo e chi lo abita dalla catastrofe.

Giovanni Germano


P.Antonio Germano a lume di candela a Chuknogor.

Padre A. Germano ci scrive dal Bangladesh

 


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