DECORATA (Colle Sannita)
(BN) - CASTEL PAGANO (BN) - SANTA CROCE DEL SANNIO (BN)
L'itinerario
Decorata
Alle nove di mattina i marciatori sono attesi a Decorata
dalla dr.ssa Zeuli, dirigente della Comunità Montana
dell'Alto Tammaro, che ha accolto di buon grado l'invito
del Coordinamento di "cammina, Molise!" per guidare
i camminatori nei percorsi previsti nei due giorni dedicati
al Sannio Beneventano. La giornata della seconda tappa inizia
quindi con la visita di Decorata, in territorio di Colle
Sannita, qui
ci si trova in uno dei siti più suggestivi di tutta
la Campania, con un piccolo specchio d’acqua circondato
da grandi boschi misti (quercia, cerro, leccio, rovere,
roverella, acero oppio, farnia) e igrofili (salici, pioppi,
ontani). Particolarmente interessante la fauna locale, con
presenza di uccelli come il fagiano, la gazza ladra, il
corvo, l’averla piccola, il colombaccio, il tordo
bottaccio, la tortora, l’anitra acquatica, e diversi
mammiferi come il cinghiale, la volpe, la lepre e la faina.
Nel lago si possono osservare l’ululone dal ventre
giallo, la salamandra pezzata e la raganella. La zona è
bene attrezzata per le escursioni e le scampagnate, le passeggiate
e le altre attività di svago all’aria aperta
compatibili con un ambiente protetto.un
posto incantevole.
Decorata
- Castelpagano
La
visita a Decorata dura per più di un'ora, dopo di
che sempre sotto la guida della dr.ssa Zeuli si prende il
percorso verso Castelpagano, dove bisogna arrivare per mezzogiorno,
prima della processione del Santo Patrono.
Castepagano A
Castelpagano si arriva in orario,
come da accordi presi con l'Amministrazione comunale. Qui
ad accogliere i marciatori nella piazza principale del paese
c'è la Banda. Il Sindaco ed il Presidente della Pro-Loco
danno il saluto ai camminatori, ringraziandoli per aver
inserito Castelpagano nell'itinerario della manifestazione.
Subito dopo gli amici del gruppo dello "Scacciapensieri"
iniziano a ballare al suono dell'organetto di Renato e coinvolgono
come al solito locali e marciatori in una maestosa quatriglia.
Il tutto si svolge in maniera frettolosa perchè incombe
la processione e, soprattutto, minaccia la pioggia. Mentre
alcuni marciatori si recano in chiesa per seguire poi la
processione, gli altri iniziano la visita del paese guidati
da un dotto professore locale. Purtroppo la visita viene
interrotta da un forte acquazzone che costringe i camminatori
a rifugiarsi nei posti più strani: la maggior parte
trova ospitalità all'interno di una casa appena ristrutturata,
dove i proprietari illustrano con dovizia di particolari
le varie fasi della sapiente e ben riuscita ristrutturazione.
Appena cessata la pioggia i marciatori si ritrovano in piazza
dove c'è lo scambio delle targhe ricordo tra il Coordinamento
di "cammina, Molise!" ed il Sindaco, il quale
poi trascina il gruppo verso il palazzo scolastico, dove,
al riparo, la Pro-loco ha preparato un lauto pranzo per
i marciatori.
Castelpagano
- S.Croce del Sannio
Purtroppo la pioggia non abbandona il gruppo. Si cammina
poco per arrivare a S. Croce del Sannio; i pullman sono
costretti a traslocare i marciatori fino alle porte del
paese.
S.Croce del Sannio Qui
ad attendere i marciatori c'è l'amministrazione comunale
e ci sono giovani della Pro-loco. Tenerissimi questi ragazzi
di S. Croce: tutti presi ad illustrare, ognuno con le proprie
competenze, il loro paese. Questo è stato lo spettacolo
più bello della visita: veder tanti giovani attaccati
alla propria terra e felicissimi ed emozionati nell'illustrare
a tanta gente che veniva da ogni parte d'italia le loro
strade, le loro chiese, i loro palazzi. All'interno del
palazzo comunale c'è stata una proiezione del video
della rappresentazione della "Pace": una rievocazione
in costume nelle piazze del paese di un epico scontro medievale
tra cristiani e saraceni con conclusioni da favola. I marciatori
hanno avuto anche il privilegio di visitare il palazzo Galanti
per la inaspettata disponibilità del proprietario.
Dopo Le ultime informazioni storiche del prof. Mustaccio
e dopo la foto di gruppo fatta davanti al sagrato della
Chiesa Madre, i marciatori si sono trasferiti presso l'edificio
scolastico, dove hanno consumato una prelibata cena a base
di prodotti tipici e dove ci sono stati i saluti ufficiali
con l'Amministrazione comunale, i giovani della Pro-loco
e tutti i cittadini che hanno collaborato alla riuscita
di questa bellisiima giornata. In piazza, dopo cena, ci
sono state le esibizioni, acclamate, dell'organetto di Renato,
del flauto di Marco e dei balli di Silvio, Rita, Pietro
e di tutto il gruppo dello Scacciapensieri che riesce a
convolgere tutti i marciatori e molti cittadini e persino
la dr.ssa Zeuli, che si sente sempre più affezionata
a questo gruppo di pazzi camminatori.
NOTIZIE
ALBUM
Colle Sannita
Distante
42 km circa da Benevento, circondato da un contesto ambientale
di grande bellezza, Colle Sannita (alt.: 769 m.; sup.: 37,00
kmq; pop.: 3.056) è un centro ricco di storia e di testimonianze
storico-artistiche di pregio. La parte più antica è
arroccata su un colle, da cui l’origine del nome. Il patrimonio architettonico
La visita del borgo, che al tempo degli Angioini era noto come
Casale di Circello, non può che iniziare da Corso Meomartini,
proseguire per Corso Umberto per giungere in Piazza Giuseppe
Flora. Lungo
il percorso si incontra la Chiesa dell’Immacolata Concezione;
proseguendo per Via Porta di Rago si giunge a Piazza Flora da
dove inizia la salita verso il centro storico. La prima sosta
è la Chiesa dell’Annunziata. Fu costruita nel XIV
sec., ma solo nei secc. XVI e XVII fu arricchita di opere di
rilevante valore storico e artistico. La facciata, in pietra,
conferisce alla struttura un senso di rigore e severità
che quasi contrasta con l’abbondanza di opere d’arte
che vi sono custodite. L’interno è costituito
da una unica navata in cui si possono ammirare splendidi altari
in pietra lavorata, tre dipinti a olio raffiguranti rispettivamente
una Madonna del Rosario, una Natività e un’Annunciazione,
un pulpito e un coro lignei. Recentemente restaurata, è
attualmente visitabile su richiestaGiunti
in pieno centro storico, alla sommità del borgo si trova
la Chiesa di San Giorgio, che è la maggiore realizzazione
architettonica oggi presente a Colle Sannita. Le origini della
chiesa si fanno risalire al tardo medioevo, quando era una piccola
ecclesia. Subì i primi lavori di restauro nel XV sec.
e fu ampliata nel 1590, divenendo la ecclesia maggiore di Colle.
La costruzione del campanile iniziò nel 1602 e si concluse
nel 1642 con l’installazione del Campanone, opera degli
artisti campanari di Agnone, che ancora oggi, secondo quanto
dicono gli esperti, è la campana con la migliore sonorità
della provincia di Benevento. La chiesa, a tre navate, ha perso
con il tempo molte delle opere più antiche che vi erano
custodite. Oggi si possono ancora ammirare un altare rinascimentale
in pietra dedicato a San Giorgio e un dipinto del XV sec., posto
al centro della struttura, raffigurante San Giorgio che trafigge
il Drago.
Proseguendo per la via Roma si raggiunge la Chiesa di Maria
Santissima della Libera con il bel parco adiacente.In
Località Decorata, a pochi chilometri da Colle Sannita,
si incontra la Chiesa della Madonna dell’Abbondanza e
i resti dell’Abbazia benedettina.
DECORATA
(Colle Sannita)
Foto
di Maurizio Germano
Foto
di Gianfranco Zerbesi
Foto
di Costantino Cirelli
DECORATA
- CASTELPAGANO
Foto
di Maurizio Germano
Foto
di Gianfranco Zerbesi
Foto
di Costantino Cirelli
Castelpagano
Nella
parte dell’Alto Sannio confinante con il Molise si trova,
a circa 40 km a nord di Benevento, Castelpagano (alt.: 630 m.; sup.:
38,18 kmq; pop.: 1.699), il comune che chiude la punta settentrionale
del territorio della Comunità Montana Alto Tammaro. Posto
in posizione dominante sulla valle del Tammarecchia, immerso nel
verde delle colline dell’Alto Sannio, offre paesaggi bucolici
di rara bellezza e ancora incontaminati.
Le
origini di Castelpagano risalgono al tempo della conquista del Sannio
da parte dei Romani, che sembra avessero edificato una torre o un
castello nel pagus preesistente. Le tracce della civilizzazione
romana scomparvero a seguito del terribile terremoto del 369 d.C.
che sconvolse tutta l’area del Sannio. Un’altra importante
testimonianza delle origini di questo comune si rinviene in una
data incisa su di una pietra di un palazzo storico. L’iscrizione,
A.D. 1087, indica quasi sicuramente la data di edificazione dell’edificio
stesso. Castelpagano è stato nei secoli oggetto di diverse
dominazioni da parte dei Longobardi, dei Normanni, degli Svevi e
degli Angioini, fino a stabilizzarsi, all’inizio del XVI secolo,
sotto la dominazione spagnola. Ma fu nel XVII sec. che Castelpagano
visse i suoi momenti peggiori: nel 1656, quando la popolazione venne
decimata dalla peste bubbonica; poi nel 1688, quando la città
venne quasi interamente distrutta e la popolazione ancora duramente
colpita dallo spaventoso terremoto che investì l’area
dell’attuale Sannio beneventano. Diventato comune agli albori
del XIX sec. (1807), in concomitanza con l’abolizione dei
privilegi feudali, dal 1809 fu assegnato alla Provincia di Molise,
per essere poi accorpato alla Provincia di Benevento nel 1861, nell’ambito
del processo di unificazione del Regno d’Italia.
Tra le emergenze ambientali ufficialmente riconosciute presenti
nell’ambito territoriale di Castelpagano vi sono i due siti
di interesse comunitario Alta Valle del fiume Tammarecchia (S.I.C.
n. 25) e il Bosco di Castelpagano (S.I.C. n. 27).
Il patrimonio ambientale Il
corso del Tammarecchia attraversa il territorio del comune di Castelpagano
e quello dei comuni di Santa Croce del Sannio, di Circello, di Morcone
prima di affluire nel Tammaro. Il corso del fiume è circondato
da una ricca vegetazione, prevalentemente coperta da foreste miste
a caducifoglie; grazie alla presenza dell’acqua e della circostante
vegetazione, la zona è popolata da diverse specie di uccelli
quali il calandro, la cicogna bianca, il martin pescatore, l’albanella
minore, il nibbio reale e la nitticora. Le acque del fiume sono
invece abitate da arborelle e barbi.Seguendo
il corso del fiume ci si addentra nel Bosco di Castelpagano, costituito
da un’area a prevalente bosco ceduo, che interessa il comune
di Castelpagano e quello di Santa Croce del Sannio. Il territorio
è caratterizzato da un ambiente collinare e di media montagna
di natura prevalentemente argilloso-marnosa, attraversato dal corso
del Tammarecchia. In considerazione della contiguità territoriale
dei siti e grazie alla presenza del fiume, sono rivenibili diverse
specie di anfibi, come l’ululone a ventre giallo, la salamandra
pezzata o la raganella. Per chi desidera camminare, è particolarmente
gradevole inoltrarsi tra le siepi di biancospino e le ginestre,
per imbattersi in prati di violette e orchidee campestri, incorniciati
dal verde del bosco costituito da lecci, roveri, acero oppio e altre
specie. I due siti sono entrambi raggiungibili sia percorrendo la
SS 88, con uscita agli svincoli per Castelpagano, Santa Croce del
Sannio, Circello o Morcone; in alternativa si può seguire
la SS 212 con uscita a Castelpagano Il patrimonio architettonico. Il centro
storico di Castelpagano è un piccolo borgo medievale dove
è possibile ammirare particolari lavorazioni della pietra
sui fregi dei portoni, nei vicoli, nei lastricati su parte della
pavimentazione. Addentrandosi nel paese da Via del Popolo si incontra
la sede comunale; proseguendo per Via Roma ci si imbatte nella sede
della Comunità Montana dell’Alto Tammaro.
Passando oltre si arriva a Piazza Umberto I, che la domenica ospita
il mercato; quindi, prendendo la via omonima, merita attenzione
la piccola Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, adiacente alla
ex casa comunale. La chiesa, presumibilmente edificata nel 1638,
come appare dalla data incisa sull’architrave soprastante
l’ingresso, conserva ben poco dell’originaria struttura.
Recentemente restaurata, è stata riconsacrata nel 1990 grazie
all’intervento della Curia di Benevento e dedicata ancora
al Sacro Cuore di Gesù.
A poca distanza dalla chiesa si apre Piazza del Municipio, incorniciata
dagli edifici più antichi del paese, dove nel mese di settembre
si svolge la caratteristica Sagra del Porcino (vedi oltre).
Nelle immediate vicinanze si trova il gioiello storico di Castelpagano,
il Palazzo Ducale. Originariamente costituito da quattro torri angolari,
possedeva un ponte levatoio esterno e presentava una struttura carceraria
interrata. Ricostruito nel XVII secolo, del vecchio edificio è
rimasta una sola torre, la struttura carceraria interrata è
stata murata, mentre l’area sovrastante è stata pavimentata.
Nei pressi dell’edificio possiamo ammirare la Colonna della
gogna, della fine del XVII sec. La colonna è costituita da
blocchi ovali lavorati di pietra bianca adagiati su un basamento
di tre gradini alla cui sommità è collocata una croce,
anch’essa in pietra lavorata. Sul basamento vi è scolpito
uno stemma recante la data 1608, che raffigura una stadera, il simbolo
della giustizia, con una iscrizione in latina che recita: “flagello
stultus sapientior fit”. La funzione della colonna, che richiama
alla mente la “colonna infame” descritta da Alessandro
Manzoni, era duplice: servire come mero supporto materiale alla
somministrazione della pena della fustigazione (i condannati venivano
infatti solitamente legati alla colonna); svolgere una funzione
simbolica di costante ammonimento e prevenzione.
A destra del Palazzo Ducale è possibile ammirare uno splendido
esempio di architettura religiosa, la Chiesa Madre del SS. Salvatore.
La chiesa, in stile romanico, fu edificata prendendo come modello
un tempio pagano. Purtroppo di tale struttura oggi non è
rimasto molto, poiché la maggior parte degli elementi
architettonici andarono distrutti a seguito del violento terremoto
del 1688. Grazie ai lavori di ristrutturazione è venuta alla
luce parte della struttura originaria, costituita da un’armoniosa
muratura con annesse nicchie e diversi reperti in pietra. Il più
antico riferimento cronologico visibile relativo alla chiesa, oggi
arcipretale, risale al 1696.
All’esterno del borgo antico è possibile ammirare altri
edifici religiosi, di modeste dimensioni ma intimamente legati alle
vicende storiche di Castelpagano.
CASTELPAGANO
Foto
di Maurizio Germano
Foto
di Gianfranco Zerbesi
Santa
Croce del Sannio
Nella
parte dell’Alto Sannio, all’estremità di uno
sperone tra i rami del Rio Freddo, affluente del Tammaro, vi è
Santa Croce del Sannio (alt.: 689 m.; sup.: 16,27 kmq; pop.: 1.067).
Santa
Croce del Sannio, distante 37 km circa da Benevento, ha origini
molto antiche. Basti pensare che la sua denominazione deriva dalla
chiesa dedicata alla “Santa Croce”, che risale all’VIII
secolo d.C. Antico possedimento feudale, il borgo subì la
lunga egemonia dalla famiglia Santa Croce, fino a quando, nel 1239,
fu acquisita dalla Corona di Federico II. Nel XVII sec. la storia
del comune venne indelebilmente segnata dalla peste, che generò
una vera e propria catastrofe demografica. A commemorazione dell’evento,
gli abitanti edificarono, poco distante dall’agglomerato urbano,
la Cappella di S. Giovanni Battista, che sul portale reca un’epigrafe
che recita: “Tempore pestis 1656”. Come entità
amministrativa autonoma il Municipio fu istituito nel 1807, a seguito
dell’abolizione dei privilegi feudali, e assegnato alla Provincia
di Molise. Dopo l’unificazione nazionale, nel 1861, fu definitivamente
aggregato alla Provincia di Benevento.
Il patrimonio ambientale Il
comune di Santa Croce del Sannio è uno dei comuni più
piccoli della Comunità Montana Alto Tammaro. Il suo paesaggio
è principalmente collinare e le quote altimetriche si attestano
tra i 480 e gli 896 metri sul livello del mare.
E’ immerso in un ricco patrimonio ambientale, tra le emergenze
ambientali, ufficialmente riconosciute vi sono i tre S.I.C. Alta
Valle del fiume Tammaro(n. 23), Alta Valle del fiume Tammarecchia
(n. 25) e il Bosco di Castelpagano (n. 27), nonché il Regio
tratturo Pescasseroli-Candela.L’importanza
e la bellezza del sito Alta Valle del fiume Tammaro è stata
riconoscita anche dal Progetto “Bioitaly 2000”, un progetto
del Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente
che con il supporto delle Regioni e delle istituzioni scientifiche
protegge le isole naturalistiche italiane. Il sito si estende per
circa 60 ettari ad un’altitudine media di 500 metri e coinvolge
il territorio del comune di Santa Croce del Sannio e in parte quelli
dei comuni di Colle Sannita, Campolattaro, Morcone e Sassinoro.
Il corso del Tammaro nel tratto appenninico d’interesse del
comune scorre tra sponde carbonatiche ascrivibili a terreni flyschoidi.
Nell’ambiente circostante, immergendosi nella ricca vegetazione
coperta da foreste miste a caducifoglie, è possibile incontrare
diverse specie animali, in particolare rettili e anfibi quali cervoni,
biacchi, ramarri e ululoni dal ventre giallo o tritoni crestati;
il corso del torrente è invece ricco di arborelle, barbi
e lamprede di fiume. Grazie alla rigogliosa vegetazione e alla presenza
di acqua sono presenti numerose specie di uccelli come il calandro,
la cicogna pellegrino, l’averla cenerina, il nibbio reale,
la beccaccia, il tordo bottaccio e il colombaccio.Nella
zona a est di Santa Croce del Sannio scorre il Tammarecchia che
attraversa anche il territorio dei comuni di Castelpagano e di Circello
prima di riversarsi nel Tammaro. Il corso del fiume è immerso
in una ricca vegetazione, in particolare tra Santa Croce del Sannio
e Castelpagano vi è il Bosco di Castelpagano, costituito
da un’area a bosco ceduo e non. Un altro sito naturalistico
con forte valenza storica è il Regio tratturo, che interessa
anche i territori dei comuni di Santa Croce del Sannio e di Reino.
Tale evidenza è stata ampliamente illustrata nella descrizione
di questi altri comuni. Il patrimonio
architettonico La struttura
urbanistica di S. Croce del Sannio è costituita da un nucleo
storico di origine medievale, databile intorno all’XI sec.,
e da un agglomerato più recente databile in parte al XVIII
sec., in parte al XIX sec. Il
centro storico medioevale è sito nella zona più bassa
del paese rispetto al vecchio Palazzo Baronale, anch’esso
risalente all’XI sec., ubicato al centro dei due insediamenti.
Il palazzo fortificato, che oggi è sede del Municipio, originariamente
nasceva come palazzo della famiglia Santa Croce. Addentrandosi per
le suggestive vie lastricate in pietra calcarea, si potranno incontrare
numerosi edifici storici di gran pregio artistico; tra questi si
segnalano il Palazzo Vitelli, costruito nel 1850, con il portale
in pietra recante lo stemma nobiliare a forma di scudo anch’esso
in pietra scolpita. Da visitare Palazzo Capozzi ampliato nella prima
metà del secolo XIX ad opera di scalpellini locali e, in
particolare, di Michele Di Maria, che si era occupato anche di Palazzo
Vitelli. Osservando la facciata del palazzo che dà su Via
Sotto la Chiesa si potrà ammirare l’elegante portale
in pietra calcarea bianca.
Proseguendo la visita nella zona sovrastante in borgo medievale
ci si addentra nella parte settecentesca del paese. Passeggiando
per Via Roma si incontra la Chiesa di San Sebastiano, nota in passato
era come “Chiesa Ricettizia extra muro”, in quanto sita
fuori dalle mura del borgo medievale. La
zona settecentesca è costituita da strade insolitamente larghe,
come Via Santa Lucia, Salita di S. Sebastiano, Via Carlo Poerio,
ecc., dove è possibile ammirare splendidi palazzi, come ad
esempio il Palazzo Galanti. Questo palazzo risale al 1738 ha una
disposizione a corte, tipologia insolita nel panorama urbano del
comune, risultando più un modello ridotto delle residenze
aristocratiche. Un altro palazzo nobiliare molto bello e ben conservato
è Palazzo Bochicchio che risale alla prima metà del
XVIII secolo. Il palazzo assume notevole importanza in relazione
allo spazio urbano in quanto si erge sulla piazza principale del
paese: Piazza Mercato. Quando si arriva in questa piazza si rimane
colpiti dalle sue dimensioni: di forma triangolare, è
la più grande piazza dei centri urbani limitrofi, basti pensare
che si estende per circa 80 metri su due lati e 40 metri nell’ultimo.
Nel
centro urbano sono molteplici i palazzi da ammirare, ricordiamo
Palazzo Bochicchio in piazza Municipio, Palazzo D’Uva Sentinella
in Salita S. Sebastiano, Palazzo Cerreto in Via Carlo Poerio e Palazzo
Damiano di Via Finanzieri.A
seguito della ulteriore espansione urbanistica che ebbe luogo nel
XIX secolo fu aggregata a Santa Croce la località Colle Amaro,
all’epoca nota come “Le Pagliarelle” perché
costituita da pagliai e casupole, per lo più seconde case
delle famiglie residenti in campagna.
L’urbanizzazione dell’area fece seguito alla costruzione
della strada per Cercemaggiore (1872) e per Morcone inaugurata nel
1875. Anche in quest’area vi sono dei tipici palazzi in pietra
calcarea bianca, tra cui sono da menzionare Casa Gioia - Bernardo
la cui facciata sul largo Municipio, interamente rivestita in pietra
calcarea bianca, che richiama la facciata della chiesa di S. Maria
dell’Assunta (vedi sotto), di cui subì certamente l’influenza.Santa
Croce ha anche esempi di architettura religiosa di particolare pregio,
alcuni ben conservati anche grazie ai diversi restauri effettuati.
Un esempio è rappresentato dalla Chiesa Matrice di Santa
Maria Assunta. La vecchia chiesa risale al 1536; avendo però
subito ingenti danni a seguito del terremoto del 1688, nel 1761
fu demolita e sottoposta a lavori di ampliamento che terminarono
circa venti anni più tardi e che portarono alla riedificazione
con tre navate.
Nel 1817 iniziò l’opera di sostituzione del vecchio
campanile pericolante, completata nel 1865; a seguito quindi degli
eventi sismici del 1980 e 1981, che compromisero nuovamente la stabilità
della struttura, si sono resi necessari ulteriori e consistenti
lavori di restauro. Ricordiamo
tra le chiese più antiche anche la Chiesa di San Sebastiano,
dello stesso periodo, dedicata al patrono del paese; la Chiesa e
il Convento di Santa Croce, che da il nome al borgo, di epoca antecedente
al borgo medievale, risalendo inadatti al VIII sec. Nel 1709 il
cardinale Vincenzo Orsini consegnò ai frati francescani la
chiesa e il romitorio, e decise di trasformare il romitorio in un
convento. Il convento fu poi, nel 1711, ampliato con la costruzione
del lato sinistro e di quello posteriore fino a giungere, nel 1725,
alla sua completa realizzazione con una forma classica quadrata
ed il chiostro centrale.
Molto importante per i cittadini di Santa Croce è la Cappella
di San Giovanni, anteriore al 1239 e successivamente restaurata.
Andando a visitare il paese non ci si può dimenticare di
vedere la Fontana monumentale, datata 1890, in sostituzione di una
vicina fonte detta “Fontana Monachello”. La fontana
è ubicata lungo Corso Galanti, immediatamente a ridosso di
Piazza Mercato, centro della vita commerciale della città.
E’ interamente realizzata in muratura, rivestita con pietra
calcarea locale e circondata da una rotonda in mattoni posta appositamente
per far risaltare la pietra.
Santa Croce vanta la presenza di un Istituto storico, fondato nell’anno
1981 ed intitolato a Giuseppe Maria Galanti, uomo politico
santacrocese vissuto tra il 1743 ed il 1806. Galanti è stata
una delle figure di spicco di quel riformismo moderato che cercò
una via modernizzatrice per la monarchia borbonica. Autore e saggista
di grande acume, ha lasciato opere fondamentali per la storia del
Mezzogiorno d’Italia, tra cui merita di essere ricordata almeno
la Descrizione del Contado del Molise. Un’altra personalità
eminente di Santa Croce fu Girolamo Vitelli, papirologo e filologo
di fama europea, vissuto tra il 1849 ed il 1935. A lui è
stata intitolata la biblioteca comunale contenente circa quattromila
volumi.Nel
territorio comunale sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici:
si segnalano i siti nelle Località Casarinelli, Staracida
e in Contrada S. Barbara, dove sono state rinvenute epigrafi
sannitiche e romane, e in Contrada S. Pancrazio dove si hanno resti
di una villa romana.
SANTA
CROCE DEL SANNIO
Foto
di Maurizio Germano
Foto
di Gianfranco Zerbesi
Foto
di Costantino Cirelli
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Ma
chi è sto...SPILUNGONE???
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Copyright:
A.C. "La Terra"
Editrice
dela
vianova,
periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della
manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina,
Molise!