EDIZIONE 2006

IL PERCORSO

DECORATA (Colle Sannita) (BN) - CASTEL PAGANO (BN) - SANTA CROCE DEL SANNIO (BN)


 

L'itinerario

Decorata
Alle nove di mattina i marciatori sono attesi a Decorata dalla dr.ssa Zeuli, dirigente della Comunità Montana dell'Alto Tammaro, che ha accolto di buon grado l'invito del Coordinamento di "cammina, Molise!" per guidare i camminatori nei percorsi previsti nei due giorni dedicati al Sannio Beneventano. La giornata della seconda tappa inizia quindi con la visita di Decorata, in territorio di Colle Sannita,
qui ci si trova in uno dei siti più suggestivi di tutta la Campania, con un piccolo specchio d’acqua circondato da grandi boschi misti (quercia, cerro, leccio, rovere, roverella, acero oppio, farnia) e igrofili (salici, pioppi, ontani). Particolarmente interessante la fauna locale, con presenza di uccelli come il fagiano, la gazza ladra, il corvo, l’averla piccola, il colombaccio, il tordo bottaccio, la tortora, l’anitra acquatica, e diversi mammiferi come il cinghiale, la volpe, la lepre e la faina. Nel lago si possono osservare l’ululone dal ventre giallo, la salamandra pezzata e la raganella. La zona è bene attrezzata per le escursioni e le scampagnate, le passeggiate e le altre attività di svago all’aria aperta compatibili con un ambiente protetto.un posto incantevole.

Decorata - Castelpagano
La visita a Decorata dura per più di un'ora, dopo di che sempre sotto la guida della dr.ssa Zeuli si prende il percorso verso Castelpagano, dove bisogna arrivare per mezzogiorno, prima della processione del Santo Patrono.

Castepagano
A Castelpagano si arriva in orario, come da accordi presi con l'Amministrazione comunale. Qui ad accogliere i marciatori nella piazza principale del paese c'è la Banda. Il Sindaco ed il Presidente della Pro-Loco danno il saluto ai camminatori, ringraziandoli per aver inserito Castelpagano nell'itinerario della manifestazione. Subito dopo gli amici del gruppo dello "Scacciapensieri" iniziano a ballare al suono dell'organetto di Renato e coinvolgono come al solito locali e marciatori in una maestosa quatriglia. Il tutto si svolge in maniera frettolosa perchè incombe la processione e, soprattutto, minaccia la pioggia. Mentre alcuni marciatori si recano in chiesa per seguire poi la processione, gli altri iniziano la visita del paese guidati da un dotto professore locale. Purtroppo la visita viene interrotta da un forte acquazzone che costringe i camminatori a rifugiarsi nei posti più strani: la maggior parte trova ospitalità all'interno di una casa appena ristrutturata, dove i proprietari illustrano con dovizia di particolari le varie fasi della sapiente e ben riuscita ristrutturazione. Appena cessata la pioggia i marciatori si ritrovano in piazza dove c'è lo scambio delle targhe ricordo tra il Coordinamento di "cammina, Molise!" ed il Sindaco, il quale poi trascina il gruppo verso il palazzo scolastico, dove, al riparo, la Pro-loco ha preparato un lauto pranzo per i marciatori.

Castelpagano - S.Croce del Sannio
Purtroppo la pioggia non abbandona il gruppo. Si cammina poco per arrivare a S. Croce del Sannio; i pullman sono costretti a traslocare i marciatori fino alle porte del paese.

S.Croce del Sannio
Qui ad attendere i marciatori c'è l'amministrazione comunale e ci sono giovani della Pro-loco. Tenerissimi questi ragazzi di S. Croce: tutti presi ad illustrare, ognuno con le proprie competenze, il loro paese. Questo è stato lo spettacolo più bello della visita: veder tanti giovani attaccati alla propria terra e felicissimi ed emozionati nell'illustrare a tanta gente che veniva da ogni parte d'italia le loro strade, le loro chiese, i loro palazzi. All'interno del palazzo comunale c'è stata una proiezione del video della rappresentazione della "Pace": una rievocazione in costume nelle piazze del paese di un epico scontro medievale tra cristiani e saraceni con conclusioni da favola. I marciatori hanno avuto anche il privilegio di visitare il palazzo Galanti per la inaspettata disponibilità del proprietario. Dopo Le ultime informazioni storiche del prof. Mustaccio e dopo la foto di gruppo fatta davanti al sagrato della Chiesa Madre, i marciatori si sono trasferiti presso l'edificio scolastico, dove hanno consumato una prelibata cena a base di prodotti tipici e dove ci sono stati i saluti ufficiali con l'Amministrazione comunale, i giovani della Pro-loco e tutti i cittadini che hanno collaborato alla riuscita di questa bellisiima giornata. In piazza, dopo cena, ci sono state le esibizioni, acclamate, dell'organetto di Renato, del flauto di Marco e dei balli di Silvio, Rita, Pietro e di tutto il gruppo dello Scacciapensieri che riesce a convolgere tutti i marciatori e molti cittadini e persino la dr.ssa Zeuli, che si sente sempre più affezionata a questo gruppo di pazzi camminatori.

NOTIZIE

ALBUM

Colle Sannita


Distante 42 km circa da Benevento, circondato da un contesto ambientale di grande bellezza, Colle Sannita (alt.: 769 m.; sup.: 37,00 kmq; pop.: 3.056) è un centro ricco di storia e di testimonianze storico-artistiche di pregio. La parte più antica è arroccata su un colle, da cui l’origine del nome.
Il patrimonio architettonico
La visita del borgo, che al tempo degli Angioini era noto come Casale di Circello, non può che iniziare da Corso Meomartini, proseguire per Corso Umberto per giungere in Piazza Giuseppe Flora.
Lungo il percorso si incontra la Chiesa dell’Immacolata Concezione; proseguendo per Via Porta di Rago si giunge a Piazza Flora da dove inizia la salita verso il centro storico. La prima sosta è la Chiesa dell’Annunziata. Fu costruita nel XIV sec., ma solo nei secc. XVI e XVII fu arricchita di opere di rilevante valore storico e artistico. La facciata, in pietra, conferisce alla struttura un senso di rigore e severità che quasi contrasta con l’abbondanza di opere d’arte che vi  sono custodite. L’interno è costituito da una unica navata in cui si possono ammirare splendidi altari in pietra lavorata, tre dipinti a olio raffiguranti rispettivamente una Madonna del Rosario, una Natività e un’Annunciazione, un pulpito e un coro lignei. Recentemente restaurata, è attualmente visitabile su richiestaGiunti in pieno centro storico, alla sommità del borgo si trova la Chiesa di San Giorgio, che è la maggiore realizzazione architettonica oggi presente a Colle Sannita. Le origini della chiesa si fanno risalire al tardo medioevo, quando era una piccola ecclesia. Subì i primi lavori di restauro nel XV sec. e fu ampliata nel 1590, divenendo la ecclesia maggiore di Colle. La costruzione del campanile iniziò nel 1602 e si concluse nel 1642 con l’installazione del Campanone, opera degli artisti campanari di Agnone, che ancora oggi, secondo quanto dicono gli esperti, è la campana con la migliore sonorità della provincia di Benevento. La chiesa, a tre navate, ha perso con il tempo molte delle opere più antiche che vi erano custodite. Oggi si possono ancora ammirare un altare rinascimentale in pietra dedicato a San Giorgio e un dipinto del XV sec., posto al centro della struttura, raffigurante San Giorgio che trafigge il Drago.
Proseguendo per la via Roma si raggiunge la Chiesa di Maria Santissima della Libera con il bel parco adiacente.
In Località Decorata, a pochi chilometri da Colle Sannita, si incontra la Chiesa della Madonna dell’Abbondanza e i resti dell’Abbazia benedettina.


 

 


DECORATA (Colle Sannita)
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
Foto di Costantino Cirelli
DECORATA - CASTELPAGANO
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
Foto di Costantino Cirelli

Castelpagano


Nella parte dell’Alto Sannio confinante con il Molise si trova, a circa 40 km a nord di Benevento, Castelpagano (alt.: 630 m.; sup.: 38,18 kmq; pop.: 1.699), il comune che chiude la punta settentrionale del territorio della Comunità Montana Alto Tammaro. Posto in posizione dominante sulla valle del Tammarecchia, immerso nel verde delle colline dell’Alto Sannio, offre paesaggi bucolici di rara bellezza e ancora incontaminati.

Le origini di Castelpagano risalgono al tempo della conquista del Sannio da parte dei Romani, che sembra avessero edificato una torre o un castello nel pagus preesistente. Le tracce della civilizzazione romana scomparvero a seguito del terribile terremoto del 369 d.C. che sconvolse tutta l’area del Sannio. Un’altra importante testimonianza delle origini di questo comune si rinviene in una data incisa su di una pietra di un palazzo storico. L’iscrizione, A.D. 1087, indica quasi sicuramente la data di edificazione dell’edificio stesso. Castelpagano è stato nei secoli oggetto di diverse dominazioni da parte dei Longobardi, dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini, fino a stabilizzarsi, all’inizio del XVI secolo, sotto la dominazione spagnola. Ma fu nel XVII sec. che Castelpagano visse i suoi momenti peggiori: nel 1656, quando la popolazione venne decimata dalla peste bubbonica; poi nel 1688, quando la città venne quasi interamente distrutta e la popolazione ancora duramente colpita dallo spaventoso terremoto che investì l’area dell’attuale Sannio beneventano. Diventato comune agli albori del XIX sec. (1807), in concomitanza con l’abolizione dei privilegi feudali, dal 1809 fu assegnato alla Provincia di Molise, per essere poi accorpato alla Provincia di Benevento nel 1861, nell’ambito del processo di unificazione del Regno d’Italia.
Tra le emergenze ambientali ufficialmente riconosciute presenti nell’ambito territoriale di Castelpagano vi sono i due siti di interesse comunitario Alta Valle del fiume Tammarecchia (S.I.C. n. 25) e il Bosco di Castelpagano (S.I.C. n. 27).

Il patrimonio ambientale
Il corso del Tammarecchia attraversa il territorio del comune di Castelpagano e quello dei comuni di Santa Croce del Sannio, di Circello, di Morcone prima di affluire nel Tammaro. Il corso del fiume è circondato da una ricca vegetazione, prevalentemente coperta da foreste miste a caducifoglie; grazie alla presenza dell’acqua e della circostante vegetazione, la zona è popolata da diverse specie di uccelli quali il calandro, la cicogna bianca, il martin pescatore, l’albanella minore, il nibbio reale e la nitticora. Le acque del fiume sono invece abitate da arborelle e barbi.Seguendo il corso del fiume ci si addentra nel Bosco di Castelpagano, costituito da un’area a prevalente bosco ceduo, che interessa il comune di Castelpagano e quello di Santa Croce del Sannio. Il territorio è caratterizzato da un ambiente collinare e di media montagna di natura prevalentemente argilloso-marnosa, attraversato dal corso del Tammarecchia. In considerazione della contiguità territoriale dei siti e grazie alla presenza del fiume, sono rivenibili diverse specie di anfibi, come l’ululone a ventre giallo, la salamandra pezzata o la raganella. Per chi desidera camminare, è particolarmente gradevole inoltrarsi tra le siepi di biancospino e le ginestre, per imbattersi in prati di violette e orchidee campestri, incorniciati dal verde del bosco costituito da lecci, roveri, acero oppio e altre specie. I due siti sono entrambi raggiungibili sia percorrendo la SS 88, con uscita agli svincoli per Castelpagano, Santa Croce del Sannio, Circello o Morcone; in alternativa si può seguire la SS 212 con uscita a Castelpagano
Il patrimonio architettonico.
Il centro storico di Castelpagano è un piccolo borgo medievale dove è possibile ammirare particolari lavorazioni della pietra sui fregi dei portoni, nei vicoli, nei lastricati su parte della pavimentazione. Addentrandosi nel paese da Via del Popolo si incontra la sede comunale; proseguendo per Via Roma ci si imbatte nella sede della Comunità Montana dell’Alto Tammaro.
Passando oltre si arriva a Piazza Umberto I, che la domenica ospita il mercato; quindi, prendendo la via omonima, merita attenzione la piccola Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, adiacente alla ex casa comunale. La chiesa, presumibilmente edificata nel 1638, come appare dalla data incisa sull’architrave soprastante l’ingresso, conserva ben poco dell’originaria struttura. Recentemente restaurata, è stata riconsacrata nel 1990 grazie all’intervento della Curia di Benevento e dedicata ancora al Sacro Cuore di Gesù.
A poca distanza dalla chiesa si apre Piazza del Municipio, incorniciata dagli edifici più antichi del paese, dove nel mese di settembre si svolge la caratteristica Sagra del Porcino (vedi oltre).
Nelle immediate vicinanze si trova il gioiello storico di Castelpagano, il Palazzo Ducale. Originariamente costituito da quattro torri angolari, possedeva un ponte levatoio esterno e presentava una struttura carceraria interrata. Ricostruito nel XVII secolo, del vecchio edificio è rimasta una sola torre, la struttura carceraria interrata è stata murata, mentre l’area sovrastante è stata pavimentata.
Nei pressi dell’edificio possiamo ammirare la Colonna della gogna, della fine del XVII sec. La colonna è costituita da blocchi ovali lavorati di pietra bianca adagiati su un basamento di tre gradini alla cui sommità è collocata una croce, anch’essa in pietra lavorata. Sul basamento vi è scolpito uno stemma recante la data 1608, che raffigura una stadera, il simbolo della giustizia, con una iscrizione in latina che recita: “flagello stultus sapientior fit”. La funzione della colonna, che richiama alla mente la “colonna infame” descritta da Alessandro Manzoni, era duplice: servire come mero supporto materiale alla somministrazione della pena della fustigazione (i condannati venivano infatti solitamente legati alla colonna); svolgere una funzione simbolica di costante ammonimento e prevenzione.
A destra del Palazzo Ducale è possibile ammirare uno splendido esempio di architettura religiosa, la Chiesa Madre del SS. Salvatore. La chiesa, in stile romanico, fu edificata prendendo come modello un tempio pagano. Purtroppo di tale struttura oggi non è rimasto molto, poiché  la maggior parte degli elementi architettonici andarono distrutti a seguito del violento terremoto del 1688. Grazie ai lavori di ristrutturazione è venuta alla luce parte della struttura originaria, costituita da un’armoniosa muratura con annesse nicchie e diversi reperti in pietra. Il più antico riferimento cronologico visibile relativo alla chiesa, oggi arcipretale, risale al 1696.
All’esterno del borgo antico è possibile ammirare altri edifici religiosi, di modeste dimensioni ma intimamente legati alle vicende storiche di Castelpagano.


 

CASTELPAGANO
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi

Santa Croce del Sannio


Nella parte dell’Alto Sannio, all’estremità di uno sperone tra i rami del Rio Freddo, affluente del Tammaro, vi è Santa Croce del Sannio (alt.: 689 m.; sup.: 16,27 kmq; pop.: 1.067).

Santa Croce del Sannio, distante 37 km circa da Benevento, ha origini molto antiche. Basti pensare che la sua denominazione deriva dalla chiesa dedicata alla “Santa Croce”, che risale all’VIII secolo d.C. Antico possedimento feudale, il borgo subì la lunga egemonia dalla famiglia Santa Croce, fino a quando, nel 1239, fu acquisita dalla Corona di Federico II. Nel XVII sec. la storia del comune venne indelebilmente segnata dalla peste, che generò una vera e propria catastrofe demografica. A commemorazione dell’evento, gli abitanti edificarono, poco distante dall’agglomerato urbano, la Cappella di S. Giovanni Battista, che sul portale reca un’epigrafe che recita: “Tempore pestis 1656”. Come entità amministrativa autonoma il Municipio fu istituito nel 1807, a seguito dell’abolizione dei privilegi feudali, e assegnato alla Provincia di Molise. Dopo l’unificazione nazionale, nel 1861, fu definitivamente aggregato alla Provincia di Benevento.

Il patrimonio ambientale
Il comune di Santa Croce del Sannio è uno dei comuni più piccoli della Comunità Montana Alto Tammaro. Il suo paesaggio è principalmente collinare e le quote altimetriche si attestano tra i 480 e gli 896 metri sul livello del mare.
E’ immerso in un ricco patrimonio ambientale, tra le emergenze ambientali, ufficialmente riconosciute vi sono i tre S.I.C. Alta Valle del fiume Tammaro(n. 23), Alta Valle del fiume Tammarecchia (n. 25) e il Bosco di Castelpagano (n. 27), nonché il Regio tratturo Pescasseroli-Candela.
L’importanza e la bellezza del sito Alta Valle del fiume Tammaro è stata riconoscita anche dal Progetto “Bioitaly 2000”, un progetto del Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente che con il supporto delle Regioni e delle istituzioni scientifiche protegge le isole naturalistiche italiane. Il sito si estende per circa 60 ettari ad un’altitudine media di 500 metri e coinvolge il territorio del comune di Santa Croce del Sannio e in parte quelli dei comuni di Colle Sannita, Campolattaro, Morcone e Sassinoro.
Il corso del Tammaro nel tratto appenninico d’interesse del comune scorre tra sponde carbonatiche ascrivibili a terreni flyschoidi. Nell’ambiente circostante, immergendosi nella ricca vegetazione coperta da foreste miste a caducifoglie, è possibile incontrare diverse specie animali, in particolare rettili e anfibi quali cervoni, biacchi, ramarri e ululoni dal ventre giallo o tritoni crestati; il corso del torrente è invece ricco di arborelle, barbi e lamprede di fiume. Grazie alla rigogliosa vegetazione e alla presenza di acqua sono presenti numerose specie di uccelli come il calandro, la cicogna pellegrino, l’averla cenerina, il nibbio reale, la beccaccia, il tordo bottaccio e il colombaccio.
Nella zona a est di Santa Croce del Sannio scorre il Tammarecchia che attraversa anche il territorio dei comuni di Castelpagano e di Circello prima di riversarsi nel Tammaro. Il corso del fiume è immerso in una ricca vegetazione, in particolare tra Santa Croce del Sannio e Castelpagano vi è il Bosco di Castelpagano, costituito da un’area a bosco ceduo e non. Un altro sito naturalistico con forte valenza storica è il Regio tratturo, che interessa anche i territori dei comuni di Santa Croce del Sannio e di Reino. Tale evidenza è stata ampliamente illustrata nella descrizione di questi altri comuni.
Il patrimonio architettonico
La struttura urbanistica di S. Croce del Sannio è costituita da un nucleo storico di origine medievale, databile intorno all’XI sec., e da un agglomerato più recente databile in parte al XVIII sec., in parte al XIX sec. Il centro storico medioevale è sito nella zona più bassa del paese rispetto al vecchio Palazzo Baronale, anch’esso risalente all’XI sec., ubicato al centro dei due insediamenti. Il palazzo fortificato, che oggi è sede del Municipio, originariamente nasceva come palazzo della famiglia Santa Croce. Addentrandosi per le suggestive vie lastricate in pietra calcarea, si potranno incontrare numerosi edifici storici di gran pregio artistico; tra questi si segnalano il Palazzo Vitelli, costruito nel 1850, con il portale in pietra recante lo stemma nobiliare a forma di scudo anch’esso in pietra scolpita. Da visitare Palazzo Capozzi ampliato nella prima metà del secolo XIX ad opera di scalpellini locali e, in particolare, di Michele Di Maria, che si era occupato anche di Palazzo Vitelli. Osservando la facciata del palazzo che dà su Via Sotto la Chiesa si potrà ammirare l’elegante portale in pietra calcarea bianca.
Proseguendo la visita nella zona sovrastante in borgo medievale ci si addentra nella parte settecentesca del paese. Passeggiando per Via Roma si incontra la Chiesa di San Sebastiano, nota in passato era come “Chiesa Ricettizia extra muro”, in quanto sita fuori dalle mura del borgo medievale.
La zona settecentesca è costituita da strade insolitamente larghe, come Via Santa Lucia, Salita di S. Sebastiano, Via Carlo Poerio, ecc., dove è possibile ammirare splendidi palazzi, come ad esempio il Palazzo Galanti. Questo palazzo risale al 1738 ha una disposizione a corte, tipologia insolita nel panorama urbano del comune, risultando più un modello ridotto delle residenze aristocratiche. Un altro palazzo nobiliare molto bello e ben conservato è Palazzo Bochicchio che risale alla prima metà del XVIII secolo. Il palazzo assume notevole importanza in relazione allo spazio urbano in quanto si erge sulla piazza principale del paese: Piazza Mercato. Quando si arriva in questa piazza si rimane colpiti dalle sue dimensioni: di forma triangolare,  è la più grande piazza dei centri urbani limitrofi, basti pensare che si estende per circa 80 metri su due lati e 40 metri nell’ultimo. Nel centro urbano sono molteplici i palazzi da ammirare, ricordiamo Palazzo Bochicchio in piazza Municipio, Palazzo D’Uva Sentinella in Salita S. Sebastiano, Palazzo Cerreto in Via Carlo Poerio e Palazzo Damiano di Via Finanzieri.A seguito della ulteriore espansione urbanistica che ebbe luogo nel XIX secolo fu aggregata a Santa Croce la località Colle Amaro, all’epoca nota come “Le Pagliarelle” perché costituita da pagliai e casupole, per lo più seconde case delle famiglie residenti in campagna.
L’urbanizzazione dell’area fece seguito alla costruzione della strada per Cercemaggiore (1872) e per Morcone inaugurata nel 1875. Anche in quest’area vi sono dei tipici palazzi in pietra calcarea bianca, tra cui sono da menzionare Casa Gioia - Bernardo la cui facciata sul largo Municipio, interamente rivestita in pietra calcarea bianca, che richiama la facciata della chiesa di S. Maria dell’Assunta (vedi sotto), di cui subì certamente l’influenza.
Santa Croce ha anche esempi di architettura religiosa di particolare pregio, alcuni ben conservati anche grazie ai diversi restauri effettuati. Un esempio è rappresentato dalla Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta. La vecchia chiesa risale al 1536; avendo però subito ingenti danni a seguito del terremoto del 1688, nel 1761 fu demolita e sottoposta a lavori di ampliamento che terminarono circa venti anni più tardi e che portarono alla riedificazione con tre navate.
Nel 1817 iniziò l’opera di sostituzione del vecchio campanile pericolante, completata nel 1865; a seguito quindi degli eventi sismici del 1980 e 1981, che compromisero nuovamente la stabilità della struttura, si sono resi necessari ulteriori e consistenti lavori di restauro.
Ricordiamo tra le chiese più antiche anche la Chiesa di San Sebastiano, dello stesso periodo, dedicata al patrono del paese; la Chiesa e il Convento di Santa Croce, che da il nome al borgo, di epoca antecedente al borgo medievale, risalendo inadatti al VIII sec. Nel 1709 il cardinale Vincenzo Orsini consegnò ai frati francescani la chiesa e il romitorio, e decise di trasformare il romitorio in un convento. Il convento fu poi, nel 1711, ampliato con la costruzione del lato sinistro e di quello posteriore fino a giungere, nel 1725, alla sua completa realizzazione con una forma classica quadrata ed il chiostro centrale.
Molto importante per i cittadini di Santa Croce è la Cappella di San Giovanni, anteriore al 1239 e successivamente restaurata.
Andando a visitare il paese non ci si può dimenticare di vedere la Fontana monumentale, datata 1890, in sostituzione di una vicina fonte detta “Fontana Monachello”. La fontana è ubicata lungo Corso Galanti, immediatamente a ridosso di Piazza Mercato, centro della vita commerciale della città. E’ interamente realizzata in muratura, rivestita con pietra calcarea locale e circondata da una rotonda in mattoni posta appositamente per far risaltare la pietra.
Santa Croce vanta la presenza di un Istituto storico, fondato nell’anno 1981 ed intitolato a Giuseppe Maria Galanti,  uomo politico santacrocese vissuto tra il 1743 ed il 1806. Galanti è stata una delle figure di spicco di quel riformismo moderato che cercò una via modernizzatrice per la monarchia borbonica. Autore e saggista di grande acume, ha lasciato opere fondamentali per la storia del Mezzogiorno d’Italia, tra cui merita di essere ricordata almeno la Descrizione del Contado del Molise. Un’altra personalità eminente di Santa Croce fu Girolamo Vitelli, papirologo e filologo di fama europea, vissuto tra il 1849 ed il 1935. A lui è stata intitolata la biblioteca comunale contenente circa quattromila volumi.
Nel territorio comunale sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici: si segnalano i siti nelle Località Casarinelli, Staracida e in Contrada S. Barbara,  dove sono state rinvenute epigrafi sannitiche e romane, e in Contrada S. Pancrazio dove si hanno resti di una villa romana.



 

SANTA CROCE DEL SANNIO
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
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Ma chi è sto...SPILUNGONE???

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