La tappa dei tre fiumi
La partenza è da Fornelli, in discesa verso la valle del fiume Vandra con un tracciato che permette di scrutare sulla destra, sfruttando come cono ottico la vallata del fiume, sino ai territori dell'Alto Molise e di osservare la Romana, il colle di fronte dalle ripidi pareti che cela la cinta sannitica. Si percorrono alcune strade interpoderali sino al ponte in pietra ad archi sul fiume dalle acque limpide e dalla ricca flora di ripa, proprio al di sotto dell'Acropoli, il colle sulla cui cima si trovano resti di epoca medioevale ma probabilmente in un sito utilizzato in epoca precedente. Il tracciato, ora pianeggiante, scorre sulla destra con la folta vegetazione ripariale fra campagne irrigate e ben curate; la zona è ricca di acqua e la sorgente Natale sgorga con un
fiotto verticale dal terreno per formare rigagnoli.
Il tipico paesaggio agrario non ha perso i caratteri originari con canali di scolo, siepi di delimitazione, filari di alberi, appezzamenti di varia dimensioni, alberi da frutta e prodotti per uso familiare, sino all'altro ponte di pietra a tre archi sul fiume Cavaliere al di sotto di Macchia di Isernia; sull'altra sponda generalmente inosservato il piccolo edificio dell'antico mulino idraulico. Dieci minuti, in leggera salita, per raggiungere l'abitato e la piazza abbellita dal palazzo baronale con l'elegante loggiato; dalla piazzetta si può osservare il percorso già fatto ed ammirare la pianura sino a Fornelli.
Un leggero pendio sino alla sommità del colle fuori del paese ove un prisma in acciaio e vetro "nasconde" i resti della chiesetta di S. Maria di Loreto, per poi ridiscendere tra il rimboschimento ad essenze resinose di nuovo al Cavaliere per guadarlo ove lo stesso forma un isola brecciosa; si sale sull'altra sponda e si prosegue con un sentierino in salita nel bosco superando l'alta parete brecciosa; scendendo verso il pianoro appare Montaquila, si percorre un lungo tratto in piano passando, sulla destra,accanto alla "Porcareccia" o Casino Di lorio, un bel fabbricato in stato di abbandono, si giunge sino alla sbarramento del Consorzio di Bonifica che permette il passaggio del Volturno.
Per raggiungere Montaquila, il percorso è in salita utilizzando strade interpoderali e tracciati campestri. Dalla piazza lo sguardo abbraccia un ampio panorama dalle Mainarde al Matese.
Vi è la possibilità di effettuare qualche tratto del percorso direttamente nell'alveo dei fiumi.
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L'ITINERARIO
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ALBUM
(a cura di MAURIZIO GERMANO) |
FORNELLI
Le sue origini risalgono al X secolo dopo Cristo, castello sorto a protezione dell'Abbazia di S. Vincenzo al Volturno, E' caratterizzata da un castello e da un nucleo abitativo ad anello con torre, mura e torriono. Ha subito spregevoli massacri di civili durante l'ultimo conflitto ad opera dei tedeschi; la città è medaglia di bronzo al valore militare.
Olio eccellente, vino sublime, cucina paesana, folklore schietto ed ospitalità naturale sono le armi più potenti che questo piccolo centro utilizza per imporre la propria presenza nel campo turistico.
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FORNELLI - MACCHIA D'ISERNIA |
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MACCHIA D'ISERNIA
A partire da tempi molto remoti, e certamente fino al 1600, il nome del paese era “Macchia Saracena”, come si legge in alcuni registri del 1320. Tale nome proviene sicuramente dalle incursioni dei Saraceni all’interno del paese nel X secolo. Essi si annidarono in quella località cercando rifugio per se stessi e per il bottino derivante dalle loro razzie lungo il Volturno. Oggi il paese si chiama “Macchia d’Isernia” esclusivamente per distinguersi da altre località omonime. La più remota notizia del paese giunta fino a noi risale al 1269, data in cui l’agro del paese fu assegnato in feudo ad Amerigo de Sus. Ad egli successe nella signoria di Macchia d’Isernia l’omonimo figlio, il quale, durante il regno di Roberto d’Angiò, cedette il feudo ad Aldemario di Scalea. La signoria della famiglia Scalea nel paese durò fino al 1343, anno in cui esso ritornò di dominio reale. Nello stesso anno, infatti, re Roberto assegnò il feudo alla sua consorte, la regina Sancia, la quale ne rimase in possesso fino alla data della sua morte, che avvenne nel 1345. Nel 1348 la regina Giovanna I diede in feudo Macchia d’Isernia ad Andrea d’Isernia.
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MACCHIA D'ISENIA - MONTAQUILA |
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MONTAQUILA
Le origini sono fatte risalire ad epoca sannitica ed identifica con la città di Aquilonia. Distrutta da Roma nel 293 a. C. con la Terza guerra sannitica, fu ricostruita a valle dai Romani con la suddivisione del suo territorio in "lenze", questa suddivisione tuttora permane.
Vestiga di epoca romana (veneri funerarie ecc.) sono presenti sul suo territorio, che è attraversato dall'acquedotto augusteo con un ponte in pietra ben conservato. Resti di un Catello Longobardo sono presenti su un monte Castello. I nuclei abitativi sono oggi quattro: RoccaravindolaAlta dove sono presenti resti della chiesa di S. Michele vecchio, Roccaravindola Bassa, Masserie La Corte ed il Centro.
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MONTAQUILA |
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Copyright:
A.C. "La Terra"
Editrice
de
la
vianova,
periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della
manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina,
Molise!
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