...Evento storico memorabile nel luglio 1861 è l’ attacco delle truppe piemontesi contro i reazionari borbonici che di prepotenza avevano occupato il paese; l’ attacco si concluse con la sconfitta e con condanne esemplari dei reazionari.
Entrando, oggi, in Montecilfone, un’aria esotica traspira dalle insegne in duplice lingua, italiana e arbёrsch, dalla particolare flessione linguistica, dai toponimi che riecheggiano il mondo mitico di Castriota Scandeberg.
Il lindore del contesto e l’affabilità degli abitanti determinano un’atmosfera benefica di accoglienza che rende gradevole il soggiorno.
Montecilfone è uno dei quattro comuni di minoranza linguistica albanese che ha custodito l’antico patrimonio linguistico, folklorico e culturalee che fa rivivere il senso della patria antica soprattutto nella festa del Patrono San Giorgio.
Il culto di San Giorgio, il guerriero/martire della Cappadocia, viene infatti collegato all’eroe albanese Giorgio Kastriota Skanderberg, il guerriero/difensore degli Albanesi e della Religione. Il corteo storico organizzato dall’Associazione Equitis Sancti Millenni, l’ultima domenica di luglio, rievoca la storia ed i combattimenti gloriosi del grande eroe, partendo dal PiazzaSkanderberg, attraverso corso Skanderberg.
Bello e ben conservato il contesto arboreo: gli 80 ettari di bosco del colle Corundoli, antico possedimento dei Cavalieri di Malta, costituiscono un patrimonio di grande interesse naturalistico, un contesto bellissimo che, in estate, si anima digiochi e feste danzanti.
...Distando da Termoli e dall’Adriatico solo 10 Km percorribili agevolmente attraverso strade comode e panoramicamente gradevoli, diventa un luogo ambito per una dimora abituale, accogliente e meno costosa rispetto ai grandi centri; se poi si approfondiscela consistenza economica per quanto attiene le attività e il reddito si conquista l’idea che il benessere economico in questo luogo è di certo uno dei migliori in Molise.
Le vicende storiche, la feracità del terreno e la posizione geografica sono gli ingredienti che fanno prosperare una comunità e concorrono a formare un DNA positivo, che si trasmette e fa crescere l’attitudine ad una laboriosità efficiente, che genera progresso. Qualità queste di certo possedute dai Guglionesani.
Il numero delle aziende, la capacità di modernizzare l’agricoltura e di inserire i prodotti in una filiera conosciuta anche a livello nazionale sono l’anima di una Comunità che è oggi tra le più attive nel Molise.
Il lindore e la cura dell’abitato è indicativa del dinamismo e dell’intelligenza di cittadini che orgogliosamente valorizzano le loro risorse e la loro storia, inserendosi in circuiti turistici, dove l’accoglienza e le proposte di piccoli tesori nascosti si associa al gusto della buona cucina e di alimenti che del passato conservano la semplicità della naturalezza e l’autenticità dei sapori.
Il Comune a buon diritto fa parte dell'Associazione "Borghi Autentici d'Italia".
Il borgo antico ha un impianto medievale, che si sviluppa lungo tre assi principali collegati da una rete di vicoli e conserva testimonianze interessanti di arte e di storia, tra cui:
I ruderi di un castello dell’XI secolo collocato in posizione strategica a completamento del l’antica cinta muraria.
La chiesa di San Nicola, XI-XII sec. che, nella struttura architettonica e nello stile, riecheggia l’arte meridionale ed in particolare la chiesa di San Nicola di Bari. Un’interessante cripta di stile romanico è stata rinvenuta durante i lavori di restauro nel 1970.
La chiesa di Santa Maria Maggiore, a tre navate in stile barocco con un’elegante facciata, conserva la parte absidale della chiesa romanica originaria e una cripta con volte affrescate, ma solo in parte leggibili. Custodisce inoltre belle tele di scuola napoletana.La chiesa di Sant’Antonio da Padova., in origine dedicata a San Francesco d’Assisi, costruita nel tardo medioevo, tra il XIV e il XV secolo, in stile gotico-pugliese, era parte di un complesso convenutale ospitato all’interno della cinta muraria. Restaurata nel 1700 presenta l’interno in stile barocco.
La Chiesa di San Felice Martire, costruita per volontà della Marchesa Cosmantonia Caracciolo, come parte di un complesso progettato, ma non realizzato, che prevedeva un convento ed un educandato femminile per le fanciulle nobili di Guglionesi. In questa Chiesa è custodito il corpo Santo di San Felice Martire, donato alla Marchesa dal Papa Clemente XIII e trasportato a Guglionesi il 16 agosto 1763
I palazzi storici, tra i quali quello ducale dellafamiglia Caracciolo, con un portale bugnato, con la chiesa di famiglia dedicata a San Felice Martire, dove si custodiscono le tombe e lo stemma ducale dei Caracciolo.
Il Santo Patrono di Guglionesi è l’abate benedettino Adamo, il cui corpo è custodito nella cripta di Santa Maria Maggiore.
La scelta del Santo patrono è legata quasi sempre ad eventi misteriosi che dimostrano come tutto accade per volere di Dio; L’eccezionalità del miracolo dà maggiore carisma al Santo ed accresce l’importanza della Comunità che lo sceglie come patrono. Anche Sant’Adamo diventa Patrono di Guglionesi per un duplice miracolo, come simbolicamente viene ricordato nella sua festa, 2 e 3 giugno, con la rievocazione della traslazione delle reliquie su un caratteristico carro trainato da buoi.
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