EDIZIONE 2008

IL PERCORSO

LUCITO - CASTELBOTTACCIO - CIVITACAMPOMARANO




L'ITINERARIO

a cura di
ENZA SANTORO
SILVANA REALE

 

ALBUM

Lucito


Latitudine: 41° 44′ 0′′ N
Longitudine:14° 41′ 0′′ E
Altitudine: 480 m s.l.m.
Superficie: 31 km²
Abitanti: 960
Densità: 31 ab./km²

Dominanti sulla collina di 480 m s.l.m sono il Campanile ottogonale della Chiesa di San Nicola ed il palazzo Capocelatro, in cui è incorporata la porta Maggiore. Intorno al centro politico-amministrativo si sviluppa il nucleo abitativo più antico, difeso da una cinta muraria con la seconda porta ‘Da piedi’ Fuori delle antiche mura si sviluppa la nuova espansione abitativa con costruzioni più moderne e con viali alberati, dove vive una Comunità sempre più anemica che si rivitalizza solo stagionalmente per godere i benefici del Clima e dell’Aria, del Verde, dell’Acqua.
Ampio il paesaggio protetto dai colli circostanti e dai paesi limitrofi che occhieggiano dall’alto; verde la vallata che corre fino al Biferno tra querce secolari, lecci, floridi ulivi ed alberi da frutta.
Piccoli torrenti tributari del Biferno rendono fertile il territorio e nelle vicinanze passa il tratturo Celano-Foggia, uno dei pochi ancora in buono stato di conservazione, che ha contribuito, nel passato, a sostenere l’economia insieme con le attività agro-alimentari ed artigianali, producendo benessere e favorendo l’incremento demografico, che, nel 1911 ha raggiunto le 3000 unità. Nel 2001 la consistenza della popolazione si è abbassata a 900 Unità; infattila crisi dell’allevamento e una graduale crisi dell’agricoltura hanno causato miseria e disorientamento, per cui è diventato massiccio l’esodo degli abitanti alla ricerca di migliori condizioni di vita.
Lucito si distingue per la cura dell’Amministrazione comunale verso la conservazione dell’Ambiente e delle Tradizioni, nonché per l’attenzione nel sollecitare la Sovrintendenza alla tutela delle Opere d’Arte.
Infatti due decreti del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, del 20/3/1993 e del 16/6/1995, hanno dichiarato di importanza storico-ambientale e sottoposto alle disposizioni di tutela Il Palazzo Capocelatro ed il Palazzo De Rubertis.
Il Palazzo Capocelatro, costruito per funzioni militari e formato da tre piani, domina il borgo medioevale e la vallata sottostante con la sua mole massiccia; in buono stato di conservazione sono le strutture originali della volta, i portali in pietra, le mensole di finestre e balconi, le cornici in pietra lavorata, le iscrizioni, gli stemmi. Collegata con Il Palazzo Marchesale è la Cappella di San Gennaro, sottoposta a restauro da parte della Sovrintendenza alle Belle Arti.
Il Palazzo De Rubertis, costruito agli inizi del 1700, conserva integra la facciata principale, eseguita da maestri scalpellini probabilmente su progetto di Vanvitelli.
La Chiesa di San Nicola di Bari, costruita intorno al 1000, ha subito danni nei terremoti del 1465 e del 1805, conserva lapidi ed elementi architettonici di stile rinascimentale, reliquie ed oggetti sacri di valore ed una tela di Fabrizio Santafede (XVII sec.), che raffigura la Vergine del Rosario.

LUCITO
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LUCITO - CASTELBOTTACCIO
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CASTELBOTTACCIO
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CASTELBOTTACCIO - CIVITACAMPOMARANO
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CIVITACAMPOMARANO
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Castelbottaccio


Latitudine: 41° 45′ 0′′ N
Longitudine: 14° 42′ 0′′ E
Altitudine: 618 m s.l.m.
Superficie: 11 km²
Abitanti: 422
Densità: 38 ab./km²

Castelbottaccio, posta su un’altura di 618 m s.l.m., gode di un contesto naturale fecondo di acqua e di vegetazione, gradevole per la dolcezza delle forme collinari e per l’ampiezza dell’ orizzonte che si chiude in lontananza con la dentellatura dei monti più alti.
Favorita dalla vicinanza al Tratturo Celano-Foggia ha tratto, nel passato, ottimi profitti dalle attività agro-pastorali ed artigianali, per cui ha esercitato un forte richiamo sugli abitanti dei paesi vicini, attratti dalla vivacità produttiva ed imprenditiva e dalla possibilità di lavoro nei diversi opifici - Lanificio, Mulino, Pastificio, tre Oleifici – e nelle varie attività artigianali ed esercizi commerciali di calzature e di tessuti.
Nel 1911 la popolazione giunge ad oltre duemila abitanti, ma successivamente decresce in rapporto alle ondate di emigrazione concomitanti con lo scemare del benessere e con l’incremento della disoccupazione e della miseria.
Oggi Castelbottaccio soffre dei mali dei paesi interni: meno di 400 anime, molte case abbandonate, pochi i giovani che credono nelle possibilità di sviluppo e si attivano per migliorare la produzione e continuare alcune attività artigianali.
Per vivacizzare la Comunità e dare spinte significative agli abitanti, si è costituito il Circolo di Donna Olimpia Frangipane allo scopo di promuovere attività varie: dal ripristino delle antiche tradizioni, al recupero dei semi e delle essenze perdute, dalla coltivazione di un orto comune, all’organizzazione di conferenze e dibattiti.
Emula della vivacità culturale del Circolo di Donna Olimpia, l’Associazione, gestita da Donne, ha il merito di dare nuovo smalto al Paese, coinvolgendo i più Giovani nelle varie iniziative e promuovendo un flusso di visitatori che vi si recano allo scopo di vivere momenti di aggregazione piacevoli nutrendosi di Cultura e di Alimenti buoni che sanno di Antico e di ’Sapore’

 

Civitacampomarano


Latitudine:41° 49′ 0′′ N
Longitudine:14° 29′ 0′′ E
Altitudine:1.170 m s.l.m.
Superficie:45 km²
Abitanti:2004
Densità:8 ab./km²

Dominante sulla valle si erge il castello angioino a pianta quadrata oggi restaurato e sede di una promettente Scuola del restauro. Preminente sul Castello il Campanile ed intorno le Case che costituiscono il primo nucleo abitativo e le successive espansioni.
Tutto intorno un paesaggio che attrae e fa paura: suggestivo nella sua irregolarità, nei colori ferrigni e negli avvallamenti calanchivi, dà il senso della provvisorietà ed instabilità. Strade tortuose in continuo dissesto sono l’esempio di una situazione geologica estremamente fragile, soggetta a ontinui smottamenti e frane.

Un tempo Civitas, cittadella fortificata che accoglieva gli abitanti del circondario, cui dava sicurezza e prosperità, Comunità fiorente ai primi decenni del 900 per produttività e numero di abitanti che raggiungevano le 3000 unità, soffre oggi dei mali dell’isolamento e della crisi agro-pastorale. Il Turismo potrebbe essere una risorsa con l’utilizzo delle molte case segnate oggi da abbandono e degrado, se fosse definitivamente risolto il grave problema della viabilità.

Il Castello Angioino

Ha pianta quadrata con torri cilindriche accorpate ai muri maestri ed un loggiato di stile rinascimentale.
Il prospetto principale presenta un corpo avanzato ed un portale trecentesco su cui è incastonato lo Stemma. Un ponte levatoio superava il fossato e collegava il Maniero col centro abitato ed è oggi sostituito da una scalinata, che porta alla corte interna ed agli ambienti privi dell’antica suppellettile. Negligli ambienti sotterranei sono ben conservati: la stalla, la cantina, la cucina

 

 

Copyright: A.C. "La Terra"

Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!