L'ITINERARIO
a cura di
ENZA SANTORO
SILVANA REALE
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ALBUM |
Lucito
Latitudine:
41° 44′ 0′′ N
Longitudine:14° 41′ 0′′ E
Altitudine:
480 m
s.l.m.
Superficie:
31 km²
Abitanti:
960
Densità:
31 ab./km²
Dominanti
sulla collina di 480 m s.l.m sono il Campanile ottogonale
della Chiesa di San Nicola ed il palazzo Capocelatro, in
cui è incorporata la porta Maggiore. Intorno al centro
politico-amministrativo si sviluppa il nucleo abitativo più antico,
difeso da una cinta muraria con la seconda porta ‘Da
piedi’ Fuori delle antiche mura si sviluppa la nuova
espansione abitativa con costruzioni più moderne e
con viali alberati, dove vive una Comunità sempre
più anemica che si rivitalizza solo stagionalmente
per godere i benefici del Clima e dell’Aria, del Verde,
dell’Acqua.
Ampio
il paesaggio protetto dai colli circostanti e dai paesi
limitrofi che occhieggiano dall’alto; verde la
vallata che corre fino al Biferno tra querce secolari, lecci,
floridi ulivi ed alberi da frutta.
Piccoli
torrenti tributari del Biferno rendono fertile il territorio
e nelle vicinanze passa il tratturo Celano-Foggia,
uno dei pochi ancora in buono stato di conservazione, che
ha contribuito, nel passato, a sostenere l’economia
insieme con le attività agro-alimentari ed artigianali,
producendo benessere e favorendo l’incremento demografico,
che, nel 1911 ha raggiunto le 3000 unità. Nel 2001
la consistenza della popolazione si è abbassata a
900 Unità; infattila
crisi dell’allevamento e una graduale crisi dell’agricoltura
hanno causato miseria e disorientamento, per cui è diventato
massiccio l’esodo degli abitanti alla ricerca di migliori
condizioni di vita.
Lucito
si distingue per la cura dell’Amministrazione
comunale verso la conservazione dell’Ambiente e delle
Tradizioni, nonché per l’attenzione nel sollecitare
la Sovrintendenza alla tutela delle Opere d’Arte.
Infatti
due decreti del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali,
del 20/3/1993 e del 16/6/1995, hanno dichiarato di importanza
storico-ambientale e sottoposto alle disposizioni di tutela
Il Palazzo Capocelatro ed il Palazzo De Rubertis.
Il
Palazzo Capocelatro,
costruito per funzioni militari e formato da tre piani,
domina il borgo medioevale e la vallata sottostante con
la sua mole massiccia; in buono stato di conservazione
sono le strutture originali della volta, i portali in pietra,
le mensole di finestre e balconi, le cornici in pietra
lavorata, le iscrizioni, gli stemmi. Collegata con Il Palazzo
Marchesale è la Cappella
di San Gennaro, sottoposta a restauro da parte della
Sovrintendenza alle Belle Arti.
Il
Palazzo De Rubertis, costruito agli
inizi del 1700, conserva integra la facciata principale,
eseguita da maestri scalpellini probabilmente su progetto
di Vanvitelli.
La
Chiesa di San Nicola di Bari, costruita
intorno al 1000, ha subito danni nei terremoti del 1465 e
del 1805, conserva lapidi ed elementi architettonici di stile
rinascimentale, reliquie ed oggetti sacri di valore ed una
tela di Fabrizio Santafede (XVII sec.), che raffigura la
Vergine del Rosario.
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CASTELBOTTACCIO
- CIVITACAMPOMARANO |
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Castelbottaccio
Latitudine:
41° 45′ 0′′ N
Longitudine: 14° 42′ 0′′ E
Altitudine:
618 m s.l.m.
Superficie: 11 km²
Abitanti: 422
Densità:
38 ab./km²
Castelbottaccio,
posta su un’altura di 618 m s.l.m., gode
di un contesto naturale fecondo di acqua e di
vegetazione, gradevole per la dolcezza delle
forme collinari e per l’ampiezza dell’ orizzonte
che si chiude in lontananza con la dentellatura
dei monti più alti.
Favorita
dalla vicinanza al Tratturo Celano-Foggia ha
tratto, nel passato, ottimi profitti dalle
attività agro-pastorali ed artigianali,
per cui ha esercitato un forte richiamo sugli
abitanti dei paesi vicini, attratti dalla vivacità produttiva
ed imprenditiva e dalla possibilità di
lavoro nei diversi opifici - Lanificio, Mulino,
Pastificio, tre Oleifici – e nelle varie
attività artigianali ed esercizi commerciali
di calzature e di tessuti.
Nel
1911 la popolazione giunge ad oltre duemila
abitanti, ma successivamente decresce in rapporto
alle ondate di emigrazione concomitanti con
lo scemare del benessere e con l’incremento
della disoccupazione e della miseria.
Oggi
Castelbottaccio soffre dei mali dei paesi interni:
meno di 400 anime, molte case abbandonate,
pochi i giovani che credono nelle possibilità di
sviluppo e si attivano per migliorare la produzione
e continuare alcune attività artigianali.
Per
vivacizzare la Comunità e dare spinte
significative agli abitanti, si è costituito
il Circolo di Donna Olimpia Frangipane allo
scopo di promuovere attività varie: dal
ripristino delle antiche tradizioni, al recupero
dei semi e delle essenze perdute, dalla coltivazione
di un orto comune, all’organizzazione di
conferenze e dibattiti.
Emula
della vivacità culturale del Circolo
di Donna Olimpia, l’Associazione, gestita
da Donne, ha il merito di dare nuovo smalto al
Paese, coinvolgendo i più Giovani nelle
varie iniziative e promuovendo un flusso di visitatori
che vi si recano allo scopo di vivere momenti
di aggregazione piacevoli nutrendosi di Cultura
e di Alimenti buoni che sanno di Antico e di ’Sapore’
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Civitacampomarano
Latitudine:41° 49′ 0′′ N
Longitudine:14° 29′ 0′′ E
Altitudine:1.170
m s.l.m.
Superficie:45 km²
Abitanti:2004
Densità:8
ab./km²
Dominante
sulla valle si erge il castello angioino a pianta quadrata oggi
restaurato e sede di una promettente Scuola del restauro. Preminente
sul Castello il Campanile ed intorno le Case che costituiscono
il primo nucleo abitativo e le successive espansioni.
Tutto
intorno un paesaggio che attrae e fa paura: suggestivo nella sua
irregolarità, nei colori ferrigni e negli avvallamenti
calanchivi, dà il senso della provvisorietà ed
instabilità. Strade tortuose in continuo dissesto sono
l’esempio di una situazione geologica estremamente fragile,
soggetta a ontinui smottamenti e frane.
Un tempo
Civitas, cittadella fortificata che accoglieva gli abitanti
del circondario, cui dava sicurezza e prosperità, Comunità fiorente
ai primi decenni del 900 per produttività e numero di
abitanti che raggiungevano le 3000 unità, soffre oggi
dei mali dell’isolamento e della crisi agro-pastorale.
Il Turismo potrebbe essere una risorsa con l’utilizzo
delle molte case segnate oggi da abbandono e degrado, se fosse
definitivamente risolto il grave problema della viabilità.
Il
Castello Angioino
Ha
pianta quadrata con torri cilindriche accorpate ai muri maestri
ed un loggiato di stile rinascimentale.
Il
prospetto principale presenta un corpo avanzato ed un portale
trecentesco su cui è incastonato lo Stemma. Un ponte levatoio
superava il fossato e collegava il Maniero col centro abitato
ed è oggi sostituito da una scalinata, che porta alla
corte interna ed agli ambienti privi dell’antica suppellettile.
Negligli ambienti sotterranei sono ben conservati: la stalla,
la cantina, la cucina
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Copyright:
A.C. "La Terra"
Editrice
de
la
vianova,
periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della
manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina,
Molise!
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