L'ITINERARIO
a cura di
ENZA SANTORO
SILVANA REALE
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ALBUM |
Castel di Sangro
Centro montano di interesse storico, a 800 s.l.m., con resti notevoli di testimonianze sannite, romane e medioevali.
Il capoluogo comunale sorge alla confluenza dei fiumi Sangro e Zittola , fu centro viario importante come "Porta d'Abruzzo": Nell'800 viaggiatori stranieri sono passati per Castel di Sangro, passaggio obbligato per chi doveva attraversare i territori d'Abruzzo e Molise, dall'Adriatico al Tirreno, lasciando testimonianze scritte della vita, dei costumi e dei prodotti. Il comune è attraversato dal tratturo Lucera-Castel di Sangro nonché dalPescasseroli-Candela e per tale importanza era stata istituita in Castel di Sangro presso il Convento della Maddalena, una pubblica Dogana per il controllo degli animali interessati alla transumanza ed il controllo delle merci. L'attuale abitato era il sito dell'antica Aufidena, roccaforte sannita poi romana, e il materiale archeologico portato alla luce negli anni passati oggi è raccolto nel Museo Civico Aufidenate istituito nel 1898 e ripristinato presso il Convento della Maddalena (1400) . Sul Colle S. Giovanni che sovrasta l'abitato le mura Ciclopiche -Sannitiche, inglobate dalle fortificazioni romane e dai ruderi del Castello dei Di Sangro.. Esiste nella Civita (la parte più antica del paese) una Neviera ben conservata, con struttura integra, che serviva per raccogliere la neve, da utilizzare in estate per conservare i cibi, per le malattie negli ospedali e farne gelati (sorbetti). Importanti chiese sono presenti nella Città: la Chiesa di S. Nicola, che fu commenda dei Cavalieri di Malta, la Basilica di S.Maria Assunta, progettata dall'architetto lombardo F. Ferradini, risalente al 1695, ricca di pregevoli opere artistiche che conserva colonnati e opere della precedente chiesa del 1400.Il centro presenta una vocazione artigianale, commerciale e turistica, data la vicinanza alle stazioni sciistiche e alla sua posizione geografica che fa da cerniera commerciale e turistica con le aree del Parco Nazionale d'Abruzzo e della Majella.
Ha un apparato ricettivo e importanti impianti sportivi per il gioco del tennis, un Palazzetto dello Sport, per la pallavolo e la pallacanestro e uno Stadio con 10.000 posti. Tra i cittadini illustri Castel di Sangro ha dato i natali al pittore Teofilo Patini (1840 - 1906) grande artista dell' 800 ;famoso il suo dipinto "Vanga e latte" presso il Ministero dell'Agricoltura a Roma, premiato a Parigi alla fine dell'800. La sua produzioneèvisibile pressola Pinacotecanel Palazzo De Petra, monumento nazionale di stile fiorentino unico in Abruzzo.
S. Pietro Avellana
Se la qualità della vita di un cittadino avesse come parametro solo la quantità e la qualità del verde tutelato o in ogni caso oggetto di normativa di salvaguardia gli abitanti del paese sarebbero ai più alti livelli.
Nel territorio comunale le zone SIC di Monte Miglio e MonteCapraro, di Bosco Pennataro, di Isola Fonte della Luna , contenente anche la forestale demaniale del bosco Cantalupo costituiscono un notevole polmone verde ed un patrimonio ambientale di eccezionale importanza . Limitrofe , anzi facenti parte morfologicamente del territorio la contigua zona Zps e M.a.B.di Montedimezzo e la foresta demaniale del Feudozzocon le stupende aree attrezzate.
Ai fini della qualità della vitavanno aggiunti alcuni elementi storico-culturali quali la cinta sannitica su Monte Miglio, il Museo della Civiltà Contadina , il tratturoCelano – Foggia , il santuario di S.Amico nel bosco, l’area attrezzata del Parco regionale in località Cerri , l’osservatorio astronomico lungo la s.p. per Capracotta, la mancanza di opere infrastrutturali di grande disturbo e la mancanza di degrado dell’intero territorio.
Il fiumeVandranasce ai piedi del Monte Miglio e si dirige verso il versante Tirrenico attraversando il bosco Pennattaro , mentre il fiume Sangrosepara un lembo di territorio che potrebbe appartenere all’Abruzzo.
In sostanzail territorio è un’area con alti valori naturali e con un ambiente che l’attività dell’uomo neha saputo conservare le caratteristiche anche in tempi recenti.
Il paese, a quota 960 m slm alle falde del ColleLa Costa con la pineta risalente agli anni 1930 , trae origine dagli agglomerati sortiattorno ad un cenobio benedettino fu completamente distrutto durante le vicende belliche dell’ultimo conflitto mondiale ed ora si presenta quindi con edilizia completamente nuova e con tipologie semplici di casette a duepiani in muratura che racchiudono la Fontana Grande del XVIII secolo.
In località S. Benedetto i restidi un cenobio benedettino, la Chiesetta di S. Amicorisalente al 1123 con la fontana ed all’interno le reliquiedella testa in argento del XV secolo.
Vastogirardi
Il topononimodel paese , di origine longobarda,deriva da Castrum Girardi ,Guardia di Giraldo,ed ha conservato nella parte del borgo antico la tipologia medioevale consviluppocircolare dei volumi edilizi che si sono cresciuti attornoalla zonafortificata delcastello , del qualeè leggibile la cinta con le torricircolari , pur se inglobate negli edifici, cui si accede con dueingressi ancora esistenti ed al cui internoè la chiesa di S.Nicola . Chiesa dedicata al patrono del paese, vi si accedecon un bel portico rialzato con delicata bifora in pietra locale .
Nel centro antico risaltano esempi di architettura patrizia come ilpalazzo dei Selvaggi , inizio del 1700, attribuito a Ferinando Fuda , allievo del Vanvitelli, con l’eleganteportale ed il palazzo Marracinonelle cui mura fu fondatala nascita dellasocietà segreta “ Giovane Italia” di Vastogirardi.
La popolazione, attualmente circa 1000 abitanti , più che dimezzata rispetto ai 2700 ab. del 1911, oltre che nel centro risiedeprincipalmente nelle frazioni di Villa S. Michele, una volta Pagliaronenome delprimitivo nucleo abitativo , del quale sono visibili gli edifici diroccati, che fu abbandonatoa seguito dello smottamento dell’anno 1933, e Cerreto, poco distantecresciuto attorno alla stazione della linea ferroviariaben distante circa7 chilometri da Vastogirardi.
Non molto distante dall’abitato la zona archeologica di piana dell’Angelo, centro sacro per i popolo sannita, ancora in atto gli scavi, iniziati a metà del 1970, per riportarne alla lucele testimonianzeed i reperti. Sono visibili i restidi un tempio; m 18 x m 11,30, con il basamentoed alcuni edificirisalti al periodo sannitico oltrea sepolture di vari periodi.Territorio , attraversato dal tratturoCelano – Foggia , ricco dibochi, uno dei comunimolisani con la maggiorsupficie coperta a boschicirca 2000 ettari : fra questiil bosco di faggi di Monte Capraro a confine con Capracotta , il bosco di Monte Miglio a confine con San Pietro Avellana e , soprattutto, la Foresta Mab di Montedimezzoche nasconde il Rè Faione,un maestoso faggio.
Il paesaggio caratterizzato anche davallateconampi prati a pascolo attraversati dalla lineaferroviaria Isernia- Castel di Sangro.Ricco anche di sorgenticopiosesoprattutto nella zona settentrionale efra queste, in prossimità dell’abitato a quota 1245 m slm quelle del fiume Trigno chesi dirige verso la piana di S. Mauro di Carovilli. Lungole sponde un bel sentiero , facilmente percorribilefral’ombra dei boschi
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