EDIZIONE 2009

IL PERCORSO

CASTEL DEL GIUDICE - CAPRACOTTA- AGNONE




L'ITINERARIO

a cura di
ENZA SANTORO
SILVANA REALE

 

ALBUM

Castel del Giudice


Il borgo, attualmente con poco più di 350 abitanti quasi tutti risiedente nel centro, fu completamente distrutto durante l’ultima guerra mondiale, nel 1943, ed è stato ricostruito conservando le caratteristiche di abitato a misura d’uomo con tipologie abitative che ben si integrano nel paesaggio.
Posto ai confini con l’Abruzzo da cui lo separa il fiume Sangro e che ne segna il confine è attraversato da est ad ovest dallo spettacolare torrente Molinaro, lungo il cui corso in alto si trova la sorgente di acqua sulfurea, che scende con un susseguirsi di cascatelle e scivoli dalle alture di Capracotta per confluire nel Sangro.
Territorio con altitudine minima di 700 m slm e massima di 1225 m slm ha superficie coperta per oltreil 52 % da boschi in prevalenzace dui, per un totale 765 ha. Alla pèrtiferia dell’abitato, a valle, si possono ammirare due grandiosi alberi di cerro.
Paese che ha dato i natali ai Caldora, ed in particolare alfamoso condottiero Giacomo, cui è intitolata la piazza al centro del paese, del periodo diRe Alfonsodel quale ne era fidato capitanonella lotta contro Luigi d’Angiò; suo figlio Antonio, succedutogli nel 1439come capitano di battaglia, si ricorda invece per la sconfitta nella battaglia in agro di Sessano del Molise nel 1442.
Particolarmente sviluppato recentemente la coltura biologica delle mele con ampie superfici che ne caratterizza sempre di più il paesaggio, e che oltre a produrre sviluppo economico, ne stanno promuovendo il territorio. Da visitare il Santuario della Madonna di Saletta, poco distante dall’abitato in direzione di Sant’Angelo del Pescoenel centro urbano la chiesa di S. Nicolala cui origine risale al XVI secolo.


 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 



 


Capracotta

Sito fra la valle del Sangro ed ilfiume Verrino, a quota 1400 metri, l’abitato di Capracotta appare ben visibile disteso sul crinale dell’ altura; circondato dalle cime di Monte Capraro ( m. 1730), Monte Campo (1740) e Monte S.Nicola, in un paesaggio incantevole.
Il nome ha origine secondo alcuni dall’episodio di una capra che si salva da un rogo, mentre altri ritengono chevoleva indicare luogo fortificato; in effetti il sito si presta egregiamente come posto di osservazione facilmente difendibile.
Il territorio è ricco di testimonianze storiche ed archeologiche: i resti di mura poligonali alle pendici di Monte S. Nicola- Monte Campo, l famoso reperto costituito dalla “ Tavola Osca” riportato alla luca nel 1846 in località Fonte del Romito, I resti medioevali su Monte S. Nicola e Monte Capraro, la cinta sannitica su monte Cavallerizzo , i numerosi ricoveri in pietrame a secco“.
Il territorio presenta ambienti naturali tipici delle quote medie, non antropizzati ed è caratterizzato da boschi di faggio in cui si aprono radure, luogo di alpeggio estivo, che nel periodo primavera-state,si colorano di variopinti tappeti di fiori. Nel periodo autunnale prevalgono le tonalità rosso-brune, tipiche dell’abito autunnale della vegetazione mentre in inverno gli alberi si trasformano in splendidi arabeschi.
I panorami sono ampi sia sul versante abruzzese con i monti della Maiella e della Meta, la valle del Sangro, sia sul versante molisano, con le Mainarde, il Matese, la valle del Trignoe dell’Alto Volturno.”
Capracottaè una realtà nel panorama sportivo con le attrezzature invernali esoprattutto per la pista da fondo ove si svolgono annualmente gare di fondo internazionali .
E’ possibile frequentare il territorio comunalecon una serie di itinerari pedonali individuatie sostare nelle ottimee numerose strutture turistico-ricettive.
Polo scientifico è il giardino di flora appenninica, poco fuori l’abitato, che raccoglie numerose varietà endemiche ed in via di estinzione.
Lungo il Verrino, stupendo torrente che nasce fuori l’agglomerato urbano ,è stato istituito un area a parco con il recupero di un mulino idraulico.

 

 




Agnone

Agnone, città gioello , è attualmente una cittadina di oltre 6000abitanti; nei tempi di massimo splendore era più popolata, nel 1871 avevaoltre 11.000 abitanti ecirca 10.000 abitanti sino al 1951.
E’di origine antichissima, nel suo territorionumerosi sono stati i ritrovamenti dimateriale che ne sono testimonianza , numerosi utensili in selcie resti di fortificazione preitaliche, le mura ciclopiche, e resti archeologici in località Civitelle edin zona S. Lorenzo.
Con i conti. Borrello alleati dei veneziani contro le popolazioni dalmate Agnone subi l’influenza veneziana sia nella lavorazione del metallo prezioso che del rame e del ferro sia nell’ aspetto cittadino conle porte delle botteghe, i fregi ed i leoni rampanti “La chiamano l’Atene del Sannio . Ad 880 metri di altitudine, fra i boschi incredibilmente fioriti, Agnone si allunga su un crinale stagliando contro un fondale di montagne le sue case e i suoi palazzetti di pietra, le sue architetture medioevali e tutta una selva di campanili. Mai vista una simile concentrazione di chiese che spesso sorgono a pochi metri una dall’altra, con sorprendenti ricchezza di addobbi negli interni”così la descriveva - Tarquinio Maiorino.
Infatti possiedeoltre 14 chiese monumentali , tra queste:la settecentesca chiesa di S Antonio abate ad una navata e dieci cappelle laterali con la maestosa torre campanaria che sfiora i 30 metri di altezza; S.. Francesco,datata 1343 ampliata nel 1732, attigua all’exconvento con stupendoportaledi origine gotica matrasformata in stile barocco con il grande affresco nella volta, opera del Gambara, rappresentante il Giudizio Finale; S. Emidio,di origine trecentesca macon stupendo portale gotico con arco sovrastante , trasformata in epoca barocca, ricca di statue barocche tra cui quella di Cristo e degli apostoli di scuola napoletana risalenti al 600, con opere scultoree di Giovannied Amalia Duprè , attigua alla chiesa la fornita biblioteca emidiana con antiche pergamene ed incunaboli, iscrizioni e monete; la chiesa dell’Annunziata , con caratteri barocchiil vicinoal convento dal meraviglioso chiostro dei padri filippini , inoltre la chiesa di S. Pietro Celestino, S. Amico con organo settecentesco.
Giustamente Francesco Manfredi Selvaggichiama Agnone “ museo diffuso” dove l’insieme urbanistico, con la presenza di elementi decorativi che affollano le linghe e continue cortine edilizie, i balconi con le elaborate ringhiere in ferro battuto, costituisce un fitto linguaggio da decifrare...” Esempio dell’artiginato sono le fonderie Marinelli , la cui origine si fa risalire all’anno Mille, in cui con lavorazioni manuali e con l’’esperienza acquisita nei secoli, vengono realizzate campane espoortate in tutto il mondo.
“L’arte di fondere le campane è un’anticaspecialità degli artefici Agnonesi. Essa rimonta a tempi assai lontani: Peccato però che, durante tutto il Medioevo, non si ha notiziia di nessun fonditore, pur esistendo una tradizione millenaria.” B. Amorosa
Da “frequentare” le Biblioteca Comunale Riunite - La bancacon oltre 30.000 volumi ed un ricco archivio dal 1200 al 1700 e davedere la “ Ndoccia” alla vigilia di Natale, in cui oltre mille portatori sfilano conenormi torce accese

CASTEL DEL GIUDICE
CASTEL DEL GIUDICE - CAPRACOTTA
CAPRACOTTA
AGNONE

Foto di Renato Achille

 

Copyright: A.C. "La Terra"


Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturalecammina, Molise!

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