L'ITINERARIO
(a cura di ENZA
SANTORO REALE)
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ALBUM
(a cura di ALFREDO
CIAMARRA e GIANFRANCO ZERBESI)
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Dall'agro di Montorio, attraverso una passeggiata gradevole per
l'agevolezza del percorso, la vivacità dei viandanti e
l'aria carezzevole, si giunge a Ururi che accoglie i marciatori
nell'armonia del sistema urbano, con la cordialità del
Sindaco e la premurosa accoglienza dell'Amministrazione Comunale,
della Pro-Loco e delle Forze dell'Ordine.
Conserva Ururi l'orgoglio dell'appartenenza ad un gruppo etnico,
gli Albanesi, che, nel lontano passato, emancipandosi dal dominio
padronale, hanno formato una comunità laboriosa che ha
sempre difeso la propria autonomia, rimanendo legata alla lingua
ed alle tradizioni dei padri, senza trascurare tuttavia il progresso
e l'integrazione. E' oggi una Comunità bene inserita nel
tessuto economico regionale e nazionale con attività imprenditoriali
che ne esaltano lo spirito di iniziativa, l'oculatezza nel gestire
le risorse, la capacità di collocare i prodotti autoctoni
in cicli produttivi concorrenziali col nuovo mercato.
E' uno dei pochi paesi molisani dove non c'è disoccupazione,
dove manca il tristo dissanguamento emigratorio e la prosperità
comporta una buona tenuta demografica.
Orgoglioso il Sindaco illustra la rapida ripresa dai danni del
terremoto, danni non lievi e documentati in una mostra fotografica
che l'Assessore alla Cultura invita a visitare.
Ritemprante la visita al centro storico attraverso viuzze dove
si rivive un passato che il Prof. Mucciaccio illustra con la rievocazione
di eventi storici e con la mordacità di aneddoti e fatti
divertenti.
La serenata lascia sorpresi per la reazione della Signora Teresa
che è al balcone e felice ascolta le note del canto popolare
'Pozza murì' diventato ormai il light motif dei marciatori.
Zia Teresina ascolta e scompare per riapparire sull'uscio con
biscotti e vino che offre con generosità; felice si abbandona
ad un giro di ballo, mostrando una vivacità ammirevole
cui fa da contrappunto il giovane volto della nipote timidamente
compiaciuto, incorniciato in una romantica finestrella.
L'accoglienza nel boschetto ameno soddisfa il palato per la bontà
dei prodotti offerti e stimola ad un dolce riposo sul prato erboso,
il che naturalmente ritarda la ripresa della marcia.
Il cammino riprende con una stanchezza che si stempera man mano
che i muscoli si sciolgono e la vista spazia su distese collinari
in cui il verde argenteo degli ulivi spicca nel marrone bruciato
dei campi che sono stati generosi di messi.
L'ultima salita è dura; si gioca a nascondino con un paese
che appare all'orizzonte e dopo pochi passi scompare, quasi una
fortezza imprendibile che snerva gli attaccanti.
I primi arrivati si riposano, segno che una tappa si è conclusa
per cui l'ultimo tratto si percorre di buona lena.
Un cascinale ben conservato, immerso in un esteso uliveto, sollecita
qualche esclamazione di compiacimento per il fortunato possessore.
La Signora Benevento, proprietaria della tenuta, si presenta e,
gentilmente, ci accompagna a visitare una Neviera di dimensioni
davvero grandi, la cui presenza, ella racconta, è stata scoperta
in modo fortuito, liberando i campi dalla vegetazione infestante.
L'emergenza interessante come segno di un'organizzazione economica
di altri tempi diventerà un bene protetto dalla Sovrintendenza
e, si spera, costituirà un altro elemento per ravvivare l'interesse
turistico nel Molise.
Il cammino riprende verso l'antica Lauritello, della cui importanza
sono un segno le mura, le porte, i torrioni. La visita al centro
storico si arricchisce di interessanti rievocazioni di fatti e personaggi
che hanno dato lustro al luogo. Memorabile il Normanno Roberto di
Loretello, nipote di Roberto il Guiscardo, la cui contea si estendeva
dal Tronto al Fortore, secondo un progetto di unificazione che,
se fosse stato concretizzato, avrebbe dato forse una storia diversa
al Molise.
La cittadina è ben curata; le case e le chiese puntellate,
pur provocando l'angoscioso ricordo dell'evento distruttivo, non
corrode nel profondo perché la reazione del popolo e dell'Amministrazione
è stata positivamente indirizzata verso un rapido ritorno
alla normalità.
Le risorse del territorio - Olio Petrolio Industria Alimentare -
insieme con l'efficienza dell'Amministrazione comunale e con la
laboriosità dei cittadini consentono una buona tenuta economica
e demografica. Non c' è emigrazione e qualche fuga in altri
contesti di lavoro diventa valore aggiunto perché riporta
in patria persone arricchite di esperienze, di metodi efficienti
nell'organizzazione del lavoro.
Un'accoglienza all'altezza della situazione quella riservata agli
ospiti marciatori ed alla cittadinanza nella bella piazza antistante
il Comune, allietata dalla presenza di un gruppo canoro del luogo,
a testimonianza degli spazi ricreativi e del giusto riconoscimento
riservati ai giovani.
Interessante anche la mostra mercato, dove i prodotti molisani sollecitano
l'ammirazione e l'acquisto. Una promozione intelligente che finalmente
fa uscire l'imprenditore dal chiuso dell'attività domestica
per promuovere e valorizzare il prodotto attraverso spiegazioni
esaurienti di un ciclo produttivo che utilizza la tecnologia per
migliorare la redditività, mantenendo alta la qualità.
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Copyright:
A.C. "La Terra"
Editrice
de
la
vianova,
periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della
manifestazione naturalistica e socio-culturale
cammina,
Molise!
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