Agli
amici di "cammina, Molise!"
Mi avvicina
a fine luglio il vicesindaco del paese, pregandomi di accogliere
per martedì 8 agosto gli ospiti di "Cammina, Molise!"
a Toro. L'amico Cianciullo e il mio professor Lucarelli mi allertano
per lo stesso motivo.
Incuriosito, li raggiungo, insieme ad un assessore comunale, a
palazzo Magno, in Provincia, in occasione della presentazione
della manifestazione. Lì ho modo di intuire i motivi che
inducano tanti a far parte di questa bella manifestazione, per
scoprire e valorizzare la nostra Regione, attraverso itinerari
insoliti ma sempre ricchi di cose interessanti da vedere e, soprattutto,
rinvigorendo quella tipica ospitalità della nostra gente.
In dodici anni questa manifestazione, nata con l'intento di promuovere
la cultura e la bellezza e l'ospitalità dei paesi dell'entroterra
molisano, ha portato a camminare sui sentieri e sui tratturi delle
nostre terre centinaia di persone, provenienti da ogni parte d'Italia.
Allo scopo di non sfigurare, insieme agli amministratori, ci attiviamo
per preparare una guida al paese appositamente per loro e un pranzo
da offrire nella palestra del paese.
Riesco a prendere una giornata di ferie, e nella mattinata dell'8
agosto, raggiungo gli amici, che incontro alle porte di San Giovanni
in Galdo.
Desto in loro viva curiosità perché il mio abbigliamento
è quello tipico del pellegrino: ho messo il gran cappello
con la conchiglia, con in mano il bastone tipico, presi l'anno
prima a Santiago di Compostela, raggiunta a piedi dopo un lungo
e intenso cammino.
Li saluto calorosamente e mi aggrego alla compagnia diretta a
Campodipietra. Mi commuove vederli soffermati sotto un balcone
per dedicare una allegra serenata ad un pargoletto con la nonna.
Ne dedicheranno pure una alle clarisse presso il loro istituto.
Davanti alla chiesa di San Martino l'euforia si impossesserà
completamente di loro perché, nonostante il tempo minacci
una burrasca, riescono ad essere anche comici nella loro vena
fantasiosa di "artisti di strada".
Finalmente a Toro!.
I camminatori sono giunti a Toro, ultima e quarta tappa dell'itinerario,
verso le ore quattordici dell'8 Agosto, in un orario in cui la
gente era chiusa in casa per il pranzo, col rammarico che non
c'è stato quel bagno di folla che c'è stato negli
altri paesi visitati.
A Toro sono stati accolti a salutati da alcuni Amministratori
e dal Presidente della Pro Loco.
Il sottoscritto, ha provveduto, in testa al gruppo, ad illustrare
le bellezze e i monumenti del paese ai graditi ospiti. Giunti
in piazza, hanno potuto ammirare la possente torre campanaria
e successivamente, ammirando la bella inferriata del Barbacane,
hanno raggiunto Piazza L.A.Trotta godendo della bella visione
della facciata della Chiesa parrocchiale e quella di casa Trotta,
che, con rammarico, non è stato possibile visitare all'interno
per l'inagibilità.
Fatta una capatina lungo le strette Rue, il gruppo dei camminatori
è giunto presso il mio Museo Etnografico della Civiltà
Contadina e della Pietà Popolare, che è stato molto
apprezzato ed ho goduto molto dei loro complimenti.
Percorso il lungo viale, gli "affaticati" camminatori,
finalmente, hanno potuto prender posto ai tavoli imbanditi presso
la Palestra, per consumare un pranzo offerto dal Comune. Anche
la Presidente della locale Sezione dei Coltivatori Diretti ha
offerto un gradito piatto di riso col latte, dopo altre pietanze
consumate. Dopo il pranzo, allietato da divertenti fuori programma,
l'Assessore Dino Quicquaro e Maria Parziale hanno donato al Coordinatore
del Gruppo, l'Architetto Giovanni Germano, un gagliardetto del
Comune di Toro e una simpatica guida.
I camminatori hanno lasciato il paese nel pomeriggio per raggiungere
la tappa finale, Ielsi, dopo aver visitato la Chiesa e il Chiostro
del Convento. Molti, sentiti e sinceri gli apprezzamenti dei vari
componenti del Gruppo per le belle cose viste in paese.
In serata, nella festa conclusiva a Ielsi, rovinata dalla pioggia,
gli Amministratori toresi e i componenti della Pro Loco di Toro
hanno allestito uno stand ricco di prodotti gastronomici tipici
toresi.
Personalmente credo di essere stato contagiato dall'euforia dei
graditi ospiti, perciò ho creduto opportuno dedicar loro
una poesia durante il pranzo e farli sorridere con qualche macchietta
da trasformista. Soprattutto, la mia gioia è derivata nel
constatare che altri, amanti appassionati quanto me della nostra
terra, sanno riscoprirla col semplice cammino, in una natura incontaminata
che ha sposato fedelmente il silenzio, parlando, cantando e sorridendo
ai conterranei lungo il tragitto.
L'anno prossimo, sarò sicuramente con gli Amici di "Cammina,
Molise!". Ho scoperto il mio "el camino" nella
mia amata terra e rendo grazie ai suoi organizzatori che mi daranno
l'opportunità di vivere quattro giorni in allegra compagnia.
Grazie, Vincenzo Colledanchise
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