EDIZIONE 2014
venerdì 8 agosto - 3a tappa

IL PERCORSO

TRIVENTO (CB) - ROCCAVIVARA (CB)

 

CARATTERISTICHE DEL PERCORSO

ALBUM

Giorno dopo giorno con le rime
di Simona Zacchini

Silvia, guida preparata,
a Trivento abbiam trovata
dalla cripta al bel santuario
il suo dire è molto vario.
Dopo un guado avventuroso
ci spetta un po’ di riposo
in un’area assai accogliente
apprezzata dalla gente.
Con la sfilata delle traglie
Roccavivara ci accoglie
e finiamo la giornata
con una bella cantata,
così “L’amore è una rotella”
ci riman nelle cervella!.
....

 

CENNI STORICI

Trivento -
Roccavivara

Lunghezza: km  14
Tempo percorrenza:
h. 3.5
Quota partenza: 600 m slm
Alt max: 652 m slm
Difficoltà: turistico
Interesse: naturalistico e storico


La marcia alla scoperta del “Bel Paese” molisano continua trionfante. I marciatori sono entusiasti e per quello che vedono e per l’ospitalità loro riservata. In questo terzo giorno di cammino è prevista la visita a Trivento, il Paese più importante attraversato dalla manifestazione, sede di una delle Diocesi più importanti ed antiche del centro-sud. Dopo una breve camminata si arriva presto in paese, dove i marciatori vengono presi in consegna dal Sindaco, dai ragazzi della Pro Loco e da vari cultori del posto che ci faranno da cattedra itinerante durante l’accurata visita del Paese ed in particolare della Cattedrale e della Cripta di S.Casto. Dal Belvedere, a quota 600 m.slm, i marciatori possono ammirare l’andamento del corso del Trigno ed il percorso della giornata sino a Roccavivara che appare in alto sullo sfondo verso valle. Scendendo, per uscire dal paese e continuare la marcia, i marciatori approfittano a farsi fotografare in uno stupendo quadro di gruppo lungo la lunghissima scalinata della via principale di Trivento, rimasta fortunatamente intatta.
Si è fatto tardi e bisogna ripartire perché il sole incomincia a dare in testa. il tracciato si profila  senza difficoltà sino alla abbazia di Madonna del Canneto. Si parte in discesa da Trivento con  una stradina con fondo in asfalto che  scende con tornanti  sino alla quota di 230 m slm del fiume Trigno superato con il ponte ad archi in pietrame. Da questo punto il tracciato segue costantemente il fiume, che è possibile percorrere anche nel letto ciottoloso,  con una stradina in terra battuta pianeggiante.  Canneto, ancora apparentemente distante, si trova sull’altra sponda del fiume, quindi è necessario guadare. Scene indimenticabili durante il guado: scarpe che si tolgono e si mettono, funi a cui aggrapparsi, scivoloni, tuffi, bagni veri e propri, risate e paure, finalmente però si passa il fiume, per continuare sulla sponda opposta, in prossimità di un antico mulino idraulico, sempre con tracciato dal fondo bianco, e dopo avere incontrato una piccola area attrezzata si giunge facilmente alla stupenda Abbazia di Madonna del Canneto a quota 180 m slm.
Dopo un’accurata visita all’Abbazia Romanica ed al sito archeologico, i camminatori hanno finalmente modo di rifocillarsi gustando i prodotti tipici dei F.lli Di Nunzio di Roccavivara e quindi di sdraiarsi all’ombra per un’ora di meritato riposo.
Dal santuario Roccavivara appare in alto fra il bosco, a quota 650 m slm,  il dislivello è consistente. In paese si arriva stanche e sudati e si trova una bellissima sorpresa: un corteo di “Traglie”, carri addobbati con figure fatte con spighe di grano, aspettano, insieme al Sindaco ed alla cittadinanza, i marciatori per condurli alla visita del centro storico. Una serata bellissima insieme agli abitanti di Roccavivara ed al marciatore locale, il Consigliere Regionale Delegato al Turismo, che non finisce mai. Ad ogni “fischio” di richiamo del Coordinatore per lasciare il paese, data l’ora tarda, c’è l’ostruzione degli amici di Roccavivara che vorrebbero i camminatori lì tutta la notte.


TRIVENTO
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Michele Cianciullo
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
TRIVENTO - CANNETO
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
CANNETO
Foto di Renato Achille
 
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi
CANNETO - ROCCAVIVARA
Foto di Maurizio Germano
Foto di Daniela Archivio
ROCCAVIVARA
Foto di Renato Achille
Foto di Daniela Archivio
Foto di Gianni e Laura Ferrini
Foto di Nicola Galasso
Foto di Maurizio Germano
Foto di Gianfranco Zerbesi

Trivento

Comune di 4770 abitantI
Provincia: Campobasso


Trivento ha una lunga storia. La leggenda narra che sia sorta alcuni secoli prima di Roma. È un accogliente paesino di montagna. La scalinata di San Nicola ha un gradino per ogni giorno dell'anno, ovvero 365, che conducono alla parte alta del paese, chiamata Piano. La cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore vanta una cripta sorta su un antico altare dedicato alla dea Diana, risalente ad alcuni secoli a.C. Divenne anche municipio romano durante l'impero romano


Roccavivara

Comune di 985 abitantI
Provincia: Campobasso


Sulle origini del suo nome esistono due ipotesi, la prima vuole che esso derivi da Rocca Bonnarii, facendo riferimento al suo fondatore, un certo Bonnario; la seconda che esso provenga da Rocca di Vivara, riferendosi alla contrada di Vivara tuttora esistente e confinante con il comune di Roccavivara. La parte bassa dell'agro di Roccavivara offre ampie testimonianze della presenza di centri abitati all'epoca di Roma repubblicana ed imperiale. Notizie storiche ci dicono che nel 1268 era feudatario di Roccavivara Gualtiero di Vollers; a costui seguì Bertrando Cantelmo, la cui discendenza tenne il dominio fino al 1442. Successivamente il potere passò ai Sangro, ai Carafa e ai Coppola fino all'abolizione della feudalità. In località San Fabiano è stato rinvenuto un sito molto interessante: una villa romana sicuramente costruita su un pianterreno sostenuto da una costruzione megalitica.
Di pregevole valore storico-artistico è la Chiesa di Santa Maria in Canneto, costruita nella omonima contrada, così denominata a causa della sua vicinanza al fiume Trigno e quindi ricca di canneti. La chiesa venne costruita su un luogo di culto già esistente, e, sebbene non sia chiara la data della sua costruzione, la prima notizia dell'edificio è databile intorno al 706, come testimoniato da un documento nel quale il duca Gisulfo I di Benevento fa dono della chiesa ai monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno. Nella facciata a torre e nella torre campanaria della chiesa si individuano frammenti di reimpiego riconducibili all'VIII e IX secolo, sicuramente appartenenti alla prima costruzione, di cui non rimane alcuna struttura. L'interno della chiesa è a tre navate con copertura a capriate e colonne romane, provenienti da qualche costruzione non lontana, sormontate da capitelli romanici. Offre un consistente numero di sculture che ornano la lunetta del portale e i capitelli. Notevole e anche raro per l'apparato iconografico, è l'ambone duecentesco 1223. In una galleria di sei archetti ciechi presenta sei statuette raffiguranti monaci benedettini in vari atteggiamenti.

Copyright: A.C. "La Terra"



Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice
della manifestazione naturalistica e socio-culturale
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